Il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici torna a parlare dell'Italia come di un problema all'interno della zona Euro e ha chiesto al governo del nostro Paese un bilancio credibile per l'anno: «C'è un problema che è l'Italia nella zona euro - ha detto in occasione di una conferenza stampa a Parigi - è assolutamente l'Italia il soggetto sul quale voglio concentrare la mia attenzione prima di tutto».
Oggi «c'è un clima che assomiglia molto agli anni '30. Certo, non dobbiamo esagerare, chiaramente non c'è Hitler, forse dei piccoli Mussolini...», ha proseguito dicendosi preoccupato per la progressione dei populisti in Europa a meno di un anno dalle elezioni europee del 2019. «La storia, come diceva Raymond Aron, è tragica, bisogna evitare che sprofondi nelle sue ore più buie», ha aggiunto, sottolineando tuttavia che, almeno nelle prossime europee, i populisti non conquisteranno la schiacciante maggioranza dell'Assemblea Ue, ma otterranno comunque una «forte progressione».
«Quando chiediamo all'Italia di andare avanti nel risanamento del bilancio non lo facciamo per chissà quale dogma europeo, ma per il suo interesse. Ridurre il debito pubblico molto elevato dell'Italia, al 130%, è nell'interesse stesso del Paese».
«Pensare che facendo maggiore deficit si aumentano gli investimenti è una bugia», ha avvertito il commissario prima di spiegare che l'Europa non ha mai impedito all'Italia di realizzare investimenti o di costruire le infrastrutture necessarie. «L'Italia è il Paese che più di tutti ha beneficiato di ogni flessibilità. Siamo sempre comprensivi».
Ira Di Maio. «L'atteggiamento da parte di alcuni commissari europei è inaccettabile, veramente insopportabile. Dall'alto della loro Commissione europea si permettono di dire che in Italia coi sono tanti piccoli Mussolini, non si devono permettere!». Lo ha detto Luigi Di Maio commentando le dichiarazioni di Moscovici.
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