Turchia - Istanbul, corteo contro Erdogan. In migliaia alla “marcia per la giustizia” | mondo | Il Secolo XIX: "Istanbul - Centinaia di migliaia di persone hanno sfilato in corteo a Istanbul oggi come tappa conclusiva di 25 giorni di marcia che ha attraversato gran parte della Turchia partendo da Ankara, contro la repressione del governo a seguito del fallito colpo di Stato militare di luglio del 2016.
I manifestanti, che sventolavano bandiere della Turchia con la scritta “Giustizia”, si sono raccolti per ascoltare il principale leader d’opposizione Kemal Kilicdaroglu, che parlava al termine della sua marcia di 425 chilometri partita da Ankara. Kilicdaroglu, a capo del partito Chp, era partito dalla capitale turca a metà giugno per protestare contro la condanna a 25 anni di un membro del suo partito, Enis Berberoglu, con l’accusa di spionaggio. Berberoglu è stato il primo deputato del Chp a essere imprigionato nell’ambito delle purghe seguite al fallito golpe del 2016 contro il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, nell’ambito delle quali sono state arrestate circa 50mila persone e sono stati sospesi dal servizio 150mila dipendenti fra cui insegnanti, giudici e soldati.
Il leader del Chp, 68 anni, ha raccolto un sostegno relativamente modesto nelle prime tappe della marcia (dopo cinque giorni si erano raccolte intorno a lui solo mille persone), ma l’appoggio è cresciuto negli ultimi giorni, quando ha raccolto una folla di persone e si sono uniti a lui altri partiti di opposizione, compreso il filo-curdo Hdp. “Diritti, legge, giustizia”, lo slogan più intonato durante la marcia. Quando Kilicdaroglu lanciò l’iniziativa della marcia, Erdogan lo criticò dicendo che la giustizia va cercata in Parlamento e non nelle strade e paragonò chi avrebbe protestato con lui ai golpisti, minacciando che avrebbero potuto affrontare le stesse accuse. Al comizio di oggi, secondo quanto riferisce il governatore di Istanbul citato dall’agenzia di stampa Anadolu, sono stati dispiegati 15mila poliziotti."
I manifestanti, che sventolavano bandiere della Turchia con la scritta “Giustizia”, si sono raccolti per ascoltare il principale leader d’opposizione Kemal Kilicdaroglu, che parlava al termine della sua marcia di 425 chilometri partita da Ankara. Kilicdaroglu, a capo del partito Chp, era partito dalla capitale turca a metà giugno per protestare contro la condanna a 25 anni di un membro del suo partito, Enis Berberoglu, con l’accusa di spionaggio. Berberoglu è stato il primo deputato del Chp a essere imprigionato nell’ambito delle purghe seguite al fallito golpe del 2016 contro il presidente turco Recep Tayyp Erdogan, nell’ambito delle quali sono state arrestate circa 50mila persone e sono stati sospesi dal servizio 150mila dipendenti fra cui insegnanti, giudici e soldati.
Il leader del Chp, 68 anni, ha raccolto un sostegno relativamente modesto nelle prime tappe della marcia (dopo cinque giorni si erano raccolte intorno a lui solo mille persone), ma l’appoggio è cresciuto negli ultimi giorni, quando ha raccolto una folla di persone e si sono uniti a lui altri partiti di opposizione, compreso il filo-curdo Hdp. “Diritti, legge, giustizia”, lo slogan più intonato durante la marcia. Quando Kilicdaroglu lanciò l’iniziativa della marcia, Erdogan lo criticò dicendo che la giustizia va cercata in Parlamento e non nelle strade e paragonò chi avrebbe protestato con lui ai golpisti, minacciando che avrebbero potuto affrontare le stesse accuse. Al comizio di oggi, secondo quanto riferisce il governatore di Istanbul citato dall’agenzia di stampa Anadolu, sono stati dispiegati 15mila poliziotti."
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