Rispetto per i migranti: "
«Esprimiamo il nostro dolore e rifiuto per la costruzione di questo muro, e invitiamo rispettosamente a fare una riflessione più approfondita sui modi attraverso i quali si può garantire la sicurezza, lo sviluppo, la creazione di posti di lavoro e altre misure, necessarie ed eque, senza causare ulteriori danni a coloro che già soffrono, i più poveri e i più vulnerabili»: è quanto si legge in un comunicato, dal titolo Valor y respeto al migrante, diffuso ieri dalla Conferenza episcopale messicana in merito alla decisione, presa dal presidente statunitense Donald Trump, di dare inizio alla costruzione di un muro al confine con il Messico per frenare l’immigrazione illegale negli Stati Uniti.
Nel documento — che porta la firma del vescovo di Cuautitlán, Guillermo Rodrigo Teodoro Ortiz Mondragón, presidente della Dimensione episcopale di mobilità umana, e del vescovo ausiliare di Monterrey, Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, segretario generale dell’episcopato — si sottolinea che la Chiesa in Messico continuerà a «sostenere in modo stretto e solidale i tanti nostri fratelli che vengono dal Centro e dal Sud America e che attraversano il nostro Paese verso gli Stati Uniti». Si invitano inoltre le autorità messicane a continuare nella ricerca di dialogo e di accordi con gli Stati Uniti, affinché «siano salvaguardati la dignità e il rispetto» di persone che cercano solo migliori opportunità di vita. «Rispettiamo il diritto del governo degli Stati Uniti di proteggere le sue frontiere e i suoi cittadini, ma non crediamo che un’applicazione rigorosa e intensiva della legge sia la maniera giusta per raggiungere i propri obiettivi, e che al contrario — viene evidenziato — tali azioni originano allarme e paura fra i migranti, disintegrando molte famiglie, senza ulteriore considerazione».
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«Esprimiamo il nostro dolore e rifiuto per la costruzione di questo muro, e invitiamo rispettosamente a fare una riflessione più approfondita sui modi attraverso i quali si può garantire la sicurezza, lo sviluppo, la creazione di posti di lavoro e altre misure, necessarie ed eque, senza causare ulteriori danni a coloro che già soffrono, i più poveri e i più vulnerabili»: è quanto si legge in un comunicato, dal titolo Valor y respeto al migrante, diffuso ieri dalla Conferenza episcopale messicana in merito alla decisione, presa dal presidente statunitense Donald Trump, di dare inizio alla costruzione di un muro al confine con il Messico per frenare l’immigrazione illegale negli Stati Uniti.
Nel documento — che porta la firma del vescovo di Cuautitlán, Guillermo Rodrigo Teodoro Ortiz Mondragón, presidente della Dimensione episcopale di mobilità umana, e del vescovo ausiliare di Monterrey, Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, segretario generale dell’episcopato — si sottolinea che la Chiesa in Messico continuerà a «sostenere in modo stretto e solidale i tanti nostri fratelli che vengono dal Centro e dal Sud America e che attraversano il nostro Paese verso gli Stati Uniti». Si invitano inoltre le autorità messicane a continuare nella ricerca di dialogo e di accordi con gli Stati Uniti, affinché «siano salvaguardati la dignità e il rispetto» di persone che cercano solo migliori opportunità di vita. «Rispettiamo il diritto del governo degli Stati Uniti di proteggere le sue frontiere e i suoi cittadini, ma non crediamo che un’applicazione rigorosa e intensiva della legge sia la maniera giusta per raggiungere i propri obiettivi, e che al contrario — viene evidenziato — tali azioni originano allarme e paura fra i migranti, disintegrando molte famiglie, senza ulteriore considerazione».
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