Mondo - Francia, oggi le primarie socialiste. Hamon e Valls puntano l’Eliseo | l'Unità TV: "Oggi si vota in Francia alle primarie socialiste per scegliere il candidato per le presidenziali di aprile e maggio. A sorpresa, a contendersi la vittoria, l’ex ministro dell’Istruzione e rappresentante dell’ala più radicale del Ps, Benoit Hamon, arrivato in testa al primo turno di domenica scorsa e l’ex premier Manuel Valls, che invece era dato per favorito.
Il primo ha raccolto circa il 36% dei consensi, il secondo il 31%. Hamon, rappresentante del lato più a sinistra del partito, che di recente ha denunciato la deriva liberale del governo dell’attuale presidente François Hollande, sembra il favorito dopo i primo turno delle primarie, che si è tenuto domenica scorsa. In quell’occasione ha non solo conquistato il primo posto sui sette candidati, ottenendo il 36% delle preferenze, ma ha anche ricevuto subito l’appoggio del terzo classificato, Arnaud Montebourg, fermo al 17,5%. Hamon e Montebourg sono stati ministri di Hollande sino all’agosto 2014: l’allontamento è stato legato alle loro ripetute critiche alle “politiche di austerità” del presidente e del suo allora primo ministro, Manuel Valls.
Quest’ultimo parte chiaramente svantaggiato nelle primarie di oggi, dopo che nel primo turno si è dovuto accontentare del sostegno del 31,5%. Ciò nonostante abbia ricevuto l’appoggio di due candidati sconfitti domenica scorsa, Sylvia Pinel (2%) e Jean-Luc Benhamias (1%). François de Rugy (3,8%) non si è espressamente schierato con lui, ma ha annunciato che non voterà per Hamon.Cosciente della sua posizione, l’ex primo ministro ha chiuso la sua campagna avvertendo che, se perderà, la situazione sarà “molto difficile per la sinistra”, mentre con lui “la vittoria sarà possibile” alle presidenziali di aprile e maggio.
L’ultima speranza dell’ex premier per far sì che oggi non si ripeta l’esito del primo turno è una mobilitazione di nuovi elettori, vale a dire un’affluenza più elevata rispetto a domenica scorsa quando avevano votato 1.655.919 persone. Una cifra di molto inferiore a quella dei partecipanti al primo turno delle primarie socialiste del 2011, che designarono come candidato Hollande. E ancor inferiore se si paragona il dato ai 4 milioni che hanno scelto Fillon nelle primarie della destra a novembre. Consapevole del rischio di scissione che il partito affronta, e che probabilmente lui stesso dovrà gestire, Hamon ha fatto sapere che lunedì incontrerà i deputati socialisti per lanciare un appello alla calma e chiedere loro di restargli a fianco.
Ma i sondaggi prevedono che in ogni caso, al primo turno delle presidenziali il partito socialista arrivi appena in quinta posizione dopo il quinquennato fallimentare di Francois Hollande. Al momento le presidenziali (primo turno il 23 aprile, ballottaggio il 7 maggio) sono dipinte come una battaglia tra il candidato dei Republicans Francois Fillon e la candidata dell’estrema destra Marine Le Pen.
Secondo gli ultimi sondaggi Emmanuel Macron, l’outsider, su posizioni di centrosinistra, fondatore del movimento En Marche!, arriverebbe al terzo posto con il 18% circa al primo turno. Ma le previsioni sono considerate da molti analisti come premature e quindi inaffidabili: da tre giorni, ad esempio, Fillon deve fare i conti con un’indagine aperta sull’assunzione della moglie come assistente parlamentare."
Il primo ha raccolto circa il 36% dei consensi, il secondo il 31%. Hamon, rappresentante del lato più a sinistra del partito, che di recente ha denunciato la deriva liberale del governo dell’attuale presidente François Hollande, sembra il favorito dopo i primo turno delle primarie, che si è tenuto domenica scorsa. In quell’occasione ha non solo conquistato il primo posto sui sette candidati, ottenendo il 36% delle preferenze, ma ha anche ricevuto subito l’appoggio del terzo classificato, Arnaud Montebourg, fermo al 17,5%. Hamon e Montebourg sono stati ministri di Hollande sino all’agosto 2014: l’allontamento è stato legato alle loro ripetute critiche alle “politiche di austerità” del presidente e del suo allora primo ministro, Manuel Valls.
Quest’ultimo parte chiaramente svantaggiato nelle primarie di oggi, dopo che nel primo turno si è dovuto accontentare del sostegno del 31,5%. Ciò nonostante abbia ricevuto l’appoggio di due candidati sconfitti domenica scorsa, Sylvia Pinel (2%) e Jean-Luc Benhamias (1%). François de Rugy (3,8%) non si è espressamente schierato con lui, ma ha annunciato che non voterà per Hamon.Cosciente della sua posizione, l’ex primo ministro ha chiuso la sua campagna avvertendo che, se perderà, la situazione sarà “molto difficile per la sinistra”, mentre con lui “la vittoria sarà possibile” alle presidenziali di aprile e maggio.
L’ultima speranza dell’ex premier per far sì che oggi non si ripeta l’esito del primo turno è una mobilitazione di nuovi elettori, vale a dire un’affluenza più elevata rispetto a domenica scorsa quando avevano votato 1.655.919 persone. Una cifra di molto inferiore a quella dei partecipanti al primo turno delle primarie socialiste del 2011, che designarono come candidato Hollande. E ancor inferiore se si paragona il dato ai 4 milioni che hanno scelto Fillon nelle primarie della destra a novembre. Consapevole del rischio di scissione che il partito affronta, e che probabilmente lui stesso dovrà gestire, Hamon ha fatto sapere che lunedì incontrerà i deputati socialisti per lanciare un appello alla calma e chiedere loro di restargli a fianco.
Ma i sondaggi prevedono che in ogni caso, al primo turno delle presidenziali il partito socialista arrivi appena in quinta posizione dopo il quinquennato fallimentare di Francois Hollande. Al momento le presidenziali (primo turno il 23 aprile, ballottaggio il 7 maggio) sono dipinte come una battaglia tra il candidato dei Republicans Francois Fillon e la candidata dell’estrema destra Marine Le Pen.
Secondo gli ultimi sondaggi Emmanuel Macron, l’outsider, su posizioni di centrosinistra, fondatore del movimento En Marche!, arriverebbe al terzo posto con il 18% circa al primo turno. Ma le previsioni sono considerate da molti analisti come premature e quindi inaffidabili: da tre giorni, ad esempio, Fillon deve fare i conti con un’indagine aperta sull’assunzione della moglie come assistente parlamentare."
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