Tutti gli ultimi aggiornamenti sull'offensiva per cacciare l'Isis da Mosul - TPI: "Alle prime ore di lunedì 17 ottobre 2016 è cominciata l'offensiva per sottrarre Mosul, la seconda città dell'Iraq, ai miliziani del sedicente Stato islamico che dal luglio del 2014 ne avevano fatto la propria capitale.
Alla massiccia campagna partecipano oltre 30mila uomini: le forze regolari irachene, i peshmerga curdi e i volontari cristiani, le milizie paramilitari sciite e i combattenti delle tribù sunnite. Partecipano anche in ruolo di supporto le forze della coalizione internazionale anti-Isis guidata dagli Stati Uniti.
(Qui sotto la mappa di TPI che mostra la situazione attuale in Siria e in Iraq. L'articolo prosegue dopo l'immagine)
Tutto quello che c'è da sapere, giorno per giorno:
19 ottobre 2016
- Secondo quanto riportato dall'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), circa 900 persone hanno lasciato la città di Mosul e hanno attraversato il confine con la Siria e si trovano ora in un campo profughi. Si tratta della prima conferma che un grande gruppo di civili ha abbandonato l'Iraq dopo che lunedì 17 ottobre l'esercito iracheno, con l'appoggio della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, ha lanciato l'offensiva per liberare la città dal controllo dei miliziani dell'Isis.
- Gli Stati Uniti hanno espresso il timore che i miliziani dell’Isis utilizzino armi chimiche nel tentativo di rallentare l’avanzata dell’offensiva guidata dall’esercito iracheno nel terzo giorno di combattimenti per la riconquista di Mosul, in Iraq. Le forze speciali americane sul territorio hanno raccolto i frammenti delle bombe per verificare la presenza di eventuali agenti chimici, come l’iprite, un gas utilizzato durante gli attacchi condotti negli scorsi mesi dal sedicente Stato islamico. Washington ritiene che l’Isis non sia ancora riuscito a sviluppare armi chimiche con effetti particolarmente letali e devastanti. L’iprite causa infiammazioni alla pelle e ai polmoni, ma in basse dosi non è letale. Per questo la minaccia principale arriva dalle armi tradizionali, dalle mine antiuomo disseminate sulle vie d’accesso alla città, dalle autobombe e dagli attacchi suicidi con i quali i jihadisti tenteranno di fermare l’avanzata dell’esercito iracheno e dei peshmerga curdi.
- Il presidente americano Barack Obama ha sottolineato la necessità di garantire la sicurezza dei civili: “Se non saremo in grado di assicurarel’incolumità dei civili che fuggono dall’Isis, questo ci renderà più vulnerabili e favorirà il ritorno dello Stato islamico”. Infatti, la caduta di Mosul potrebbe rischiare di scatenare lotte settarie, come accaduto nel 2003 dopo la destituzione di Saddam Hussein.
- Finora la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha liberato dieci villaggi nelle vicinanze di Mosul. Le truppe governative stanno avanzando da sud mentre gli alleati curdi si stanno avvicinando da est, ma si trovano ancora tra i 30 e i 40 chilometri fuori dalla città. Nel frattempo, nel nord della vicina Siria i miliziani del sedicente Stato islamico sono stati espulsi da cinque villaggi nell'ambito dell'operazione Euphrates Shield lanciata da Ankara. Sei jihadisti e tre combattenti ribelli siriani sono rimasti uccisi negli scontri.
18 ottobre 2016
- Julian King, commissario europeo alla sicurezza, ha dichiarato a un quotidiano tedesco che i paesi dell’Unione si devono preparare all’arrivo dei jihadisti del sedicente Stato islamico estromessi dalla capitale del califfato in Iraq, Mosul. King ha detto che circa 2.500 dei combattenti dell’Isis presenti a Mosul sono cittadini europei, e alcuni di loro potrebbero tentare di tornare nei paesi di origine. È improbabile che ci sia un esodo di massa dei jihadisti verso l’Europa, ma “anche un numero ridotto rappresenta una grave minaccia e dobbiamo essere pronti”, ha dichiarato King.
- Il quotidiano britannico The Guardian ha riportato che i miliziani si stanno introducendo nelle abitazioni civili per mescolarsi alla popolazione. Inoltre, sono stati scavati dei fossati intorno ad alcuni quartieri della città, specialmente nella parte est, per impedire agli abitanti di fuggire e i combattenti dell’Isis sparano a quelli che tentano di andarsene.
- L'esercito siriano ha accusato la coalizione guidata da Washington di voler permettere ai miliziani dell'Isis di attraversare il confine e riversarsi in Siria." SEGUE >>>
Alla massiccia campagna partecipano oltre 30mila uomini: le forze regolari irachene, i peshmerga curdi e i volontari cristiani, le milizie paramilitari sciite e i combattenti delle tribù sunnite. Partecipano anche in ruolo di supporto le forze della coalizione internazionale anti-Isis guidata dagli Stati Uniti.
(Qui sotto la mappa di TPI che mostra la situazione attuale in Siria e in Iraq. L'articolo prosegue dopo l'immagine)
Tutto quello che c'è da sapere, giorno per giorno:
19 ottobre 2016
- Secondo quanto riportato dall'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), circa 900 persone hanno lasciato la città di Mosul e hanno attraversato il confine con la Siria e si trovano ora in un campo profughi. Si tratta della prima conferma che un grande gruppo di civili ha abbandonato l'Iraq dopo che lunedì 17 ottobre l'esercito iracheno, con l'appoggio della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti, ha lanciato l'offensiva per liberare la città dal controllo dei miliziani dell'Isis.
- Gli Stati Uniti hanno espresso il timore che i miliziani dell’Isis utilizzino armi chimiche nel tentativo di rallentare l’avanzata dell’offensiva guidata dall’esercito iracheno nel terzo giorno di combattimenti per la riconquista di Mosul, in Iraq. Le forze speciali americane sul territorio hanno raccolto i frammenti delle bombe per verificare la presenza di eventuali agenti chimici, come l’iprite, un gas utilizzato durante gli attacchi condotti negli scorsi mesi dal sedicente Stato islamico. Washington ritiene che l’Isis non sia ancora riuscito a sviluppare armi chimiche con effetti particolarmente letali e devastanti. L’iprite causa infiammazioni alla pelle e ai polmoni, ma in basse dosi non è letale. Per questo la minaccia principale arriva dalle armi tradizionali, dalle mine antiuomo disseminate sulle vie d’accesso alla città, dalle autobombe e dagli attacchi suicidi con i quali i jihadisti tenteranno di fermare l’avanzata dell’esercito iracheno e dei peshmerga curdi.
- Il presidente americano Barack Obama ha sottolineato la necessità di garantire la sicurezza dei civili: “Se non saremo in grado di assicurarel’incolumità dei civili che fuggono dall’Isis, questo ci renderà più vulnerabili e favorirà il ritorno dello Stato islamico”. Infatti, la caduta di Mosul potrebbe rischiare di scatenare lotte settarie, come accaduto nel 2003 dopo la destituzione di Saddam Hussein.
- Finora la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha liberato dieci villaggi nelle vicinanze di Mosul. Le truppe governative stanno avanzando da sud mentre gli alleati curdi si stanno avvicinando da est, ma si trovano ancora tra i 30 e i 40 chilometri fuori dalla città. Nel frattempo, nel nord della vicina Siria i miliziani del sedicente Stato islamico sono stati espulsi da cinque villaggi nell'ambito dell'operazione Euphrates Shield lanciata da Ankara. Sei jihadisti e tre combattenti ribelli siriani sono rimasti uccisi negli scontri.
18 ottobre 2016
- Julian King, commissario europeo alla sicurezza, ha dichiarato a un quotidiano tedesco che i paesi dell’Unione si devono preparare all’arrivo dei jihadisti del sedicente Stato islamico estromessi dalla capitale del califfato in Iraq, Mosul. King ha detto che circa 2.500 dei combattenti dell’Isis presenti a Mosul sono cittadini europei, e alcuni di loro potrebbero tentare di tornare nei paesi di origine. È improbabile che ci sia un esodo di massa dei jihadisti verso l’Europa, ma “anche un numero ridotto rappresenta una grave minaccia e dobbiamo essere pronti”, ha dichiarato King.
- Il quotidiano britannico The Guardian ha riportato che i miliziani si stanno introducendo nelle abitazioni civili per mescolarsi alla popolazione. Inoltre, sono stati scavati dei fossati intorno ad alcuni quartieri della città, specialmente nella parte est, per impedire agli abitanti di fuggire e i combattenti dell’Isis sparano a quelli che tentano di andarsene.
- L'esercito siriano ha accusato la coalizione guidata da Washington di voler permettere ai miliziani dell'Isis di attraversare il confine e riversarsi in Siria." SEGUE >>>
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