INDIA Vescovo di Vasai: Madre Teresa, la “santa dei bassifondi” che ha messo al centro i poveri: "Mumbai (AsiaNews) – Ancora prima della canonizzazione, avvenuta il 4 settembre, Madre Teresa veniva già acclamata la “santa dei bassifondi”. Questo perché, spiega ad AsiaNews mons. Felix Machado, arcivescovo di Vasai (nel Maharashtra), ella ha messo al centro della sua vita i poveri, gli emarginati, i bisognosi. Come ha fatto Gesù Cristo, che si è incarnato per salvare l’uomo, la Madre ha speso la sua esistenza “per alleviare le sofferenze degli oppressi”.
A questo punto, sostiene l’arcivescovo, è inutile sprecare la nostra vita “rimuginando o rimpiangendo il passato o sognando il futuro ad occhi aperti. Né il passato né il futuro sono nelle nostre mani”. Piuttosto, ora è il momento di agire. Ora, e non dopo, perché “il singolo momento è tutto ciò che ci serve, niente di più!”. Di seguito il messaggio di mons. Machado (traduzione a cura di AsiaNews).
Il 4 settembre 2016 papa Francesco canonizzerà [1] Madre Teresa e la dichiarerà santa. Ella in tutto il mondo era già acclamata in modo spontaneo dalle persone comuni, che la chiamavano la “Santa dei bassifondi”. Lei letteralmente andava a ricercare nei bassifondi (dove la gente butta la spazzatura) coloro che stavano per esalare l’ultimo respiro. Lei sapeva che non poteva fare molto per queste persone, ma diceva a se stessa: “Almeno lasciateli morire con dignità come angeli!”.
Lo scorso anno, durante una mia visita a Varanasi, ho trascorso un pomeriggio sulla rive del fiume Gange. Lì le Missionarie della Carità (l’ordine religioso fondato da Madre Teresa) hanno una grande casa per i fedeli indù che si recano a morire [sulle sue rive]. Spesso gli anziani e i moribondi vengono abbandonati dai figli, in modo che quando giunge l’ora della loro morte essi possano morire sul posto e diventare tutt’uno con le acque sacre del Gange. Le suore di Madre Teresa raccolgono questi anziani e moribondi indifesi, li portano nella “casa” e si prendono cura di loro (400 persone per volta) in modo amorevole fino a che muoiono. Una volta deceduti, le suore portano il corpo del defunto da un sacerdote indù che pratica il rituale funebre, secondo il loro espresso desiderio.
Che cosa ci insegna Madre Teresa? Lei ha vissuto la sua vocazione religiosa in modo serio. Questo ci fa capire che non tutti possiamo diventare religiosi consacrati. Ma tutti possiamo imparare da Madre Teresa a fare “qualcosa di meraviglioso per Dio”. Anche se ha iniziato da sola il suo servizio altruistico per alleviare le sofferenze dei poveri e gli oppressi, la Madre era sempre aperta a ricevere supporto da chiunque volesse unirsi a lei; e lo hanno fatto in molti, sia credenti che non.
Lei ha guadagnato la fiducia di così tante persone di tutte le fedi, casta e religione, che la aiutavano sia con donazioni che prestando servizio, a raggiungere i più poveri tra i poveri. Tra questi anche Sr Nirmala Joshi, che si è unita a lei e poi è persino diventata la sua successora alla guida dell’ordine da lei fondato. Sr Nirmala era nata in una famiglia indù ortodossa e amava la sua educazione. Senza mai rinnegare il suo bellissimo passato, ella ha scoperto che il passato era una buona preparazione per quello che le riservava il futuro. Con amore e benevolenza, ha accolto la fede della Chiesa e ha vissuto un’esemplare vita cristiana.
Su Madre Teresa sono state scritte molte cose interessanti. Io l’ho conosciuta di persona e ho ascoltato il suo messaggio, dato in particolare dai gesti, dal silenzio, dall’esempio. Lei diceva di continuo: “Sii felice in questo momento, è ciò che basta! Il singolo momento è tutto ciò che ci serve, niente di più!”. Non ho mai smesso di riflettere su questo semplice messaggio. Quanto è vero che molti di noi vivono rimuginando o rimpiangendo il passato o sognando il futuro ad occhi aperti. Né il passato né il futuro sono nelle nostre mani. Il passato è andato e il futuro non è ancora venuto. La tradizione mistica cristiana ci insegna che il “kairos” [ora] è il momento giusto per vivere. Perché spesso rimaniamo bloccati nel passato?
Per esempio alcuni che non vogliono perdonare le offese, seppur gravi, e rimangono attaccati ad esse; e magari è successo molto tempo fa. Ovviamente questo attaccamento al passato li paralizza e gli impedisce di vivere il presente. Altri invece sognano solo ciò che non hanno qui, in questo momento. Sognare ciò che non possediamo adesso è una cosa positiva se poi ci si impegna a fare in modo che il sogno diventi realtà. Altrimenti, sognare il futuro come mero desiderio paralizza e impedisce allo stesso modo di vivere il momento attuale." SEGUE >>>
A questo punto, sostiene l’arcivescovo, è inutile sprecare la nostra vita “rimuginando o rimpiangendo il passato o sognando il futuro ad occhi aperti. Né il passato né il futuro sono nelle nostre mani”. Piuttosto, ora è il momento di agire. Ora, e non dopo, perché “il singolo momento è tutto ciò che ci serve, niente di più!”. Di seguito il messaggio di mons. Machado (traduzione a cura di AsiaNews).
Il 4 settembre 2016 papa Francesco canonizzerà [1] Madre Teresa e la dichiarerà santa. Ella in tutto il mondo era già acclamata in modo spontaneo dalle persone comuni, che la chiamavano la “Santa dei bassifondi”. Lei letteralmente andava a ricercare nei bassifondi (dove la gente butta la spazzatura) coloro che stavano per esalare l’ultimo respiro. Lei sapeva che non poteva fare molto per queste persone, ma diceva a se stessa: “Almeno lasciateli morire con dignità come angeli!”.
Lo scorso anno, durante una mia visita a Varanasi, ho trascorso un pomeriggio sulla rive del fiume Gange. Lì le Missionarie della Carità (l’ordine religioso fondato da Madre Teresa) hanno una grande casa per i fedeli indù che si recano a morire [sulle sue rive]. Spesso gli anziani e i moribondi vengono abbandonati dai figli, in modo che quando giunge l’ora della loro morte essi possano morire sul posto e diventare tutt’uno con le acque sacre del Gange. Le suore di Madre Teresa raccolgono questi anziani e moribondi indifesi, li portano nella “casa” e si prendono cura di loro (400 persone per volta) in modo amorevole fino a che muoiono. Una volta deceduti, le suore portano il corpo del defunto da un sacerdote indù che pratica il rituale funebre, secondo il loro espresso desiderio.
Che cosa ci insegna Madre Teresa? Lei ha vissuto la sua vocazione religiosa in modo serio. Questo ci fa capire che non tutti possiamo diventare religiosi consacrati. Ma tutti possiamo imparare da Madre Teresa a fare “qualcosa di meraviglioso per Dio”. Anche se ha iniziato da sola il suo servizio altruistico per alleviare le sofferenze dei poveri e gli oppressi, la Madre era sempre aperta a ricevere supporto da chiunque volesse unirsi a lei; e lo hanno fatto in molti, sia credenti che non.
Lei ha guadagnato la fiducia di così tante persone di tutte le fedi, casta e religione, che la aiutavano sia con donazioni che prestando servizio, a raggiungere i più poveri tra i poveri. Tra questi anche Sr Nirmala Joshi, che si è unita a lei e poi è persino diventata la sua successora alla guida dell’ordine da lei fondato. Sr Nirmala era nata in una famiglia indù ortodossa e amava la sua educazione. Senza mai rinnegare il suo bellissimo passato, ella ha scoperto che il passato era una buona preparazione per quello che le riservava il futuro. Con amore e benevolenza, ha accolto la fede della Chiesa e ha vissuto un’esemplare vita cristiana.
Su Madre Teresa sono state scritte molte cose interessanti. Io l’ho conosciuta di persona e ho ascoltato il suo messaggio, dato in particolare dai gesti, dal silenzio, dall’esempio. Lei diceva di continuo: “Sii felice in questo momento, è ciò che basta! Il singolo momento è tutto ciò che ci serve, niente di più!”. Non ho mai smesso di riflettere su questo semplice messaggio. Quanto è vero che molti di noi vivono rimuginando o rimpiangendo il passato o sognando il futuro ad occhi aperti. Né il passato né il futuro sono nelle nostre mani. Il passato è andato e il futuro non è ancora venuto. La tradizione mistica cristiana ci insegna che il “kairos” [ora] è il momento giusto per vivere. Perché spesso rimaniamo bloccati nel passato?
Per esempio alcuni che non vogliono perdonare le offese, seppur gravi, e rimangono attaccati ad esse; e magari è successo molto tempo fa. Ovviamente questo attaccamento al passato li paralizza e gli impedisce di vivere il presente. Altri invece sognano solo ciò che non hanno qui, in questo momento. Sognare ciò che non possediamo adesso è una cosa positiva se poi ci si impegna a fare in modo che il sogno diventi realtà. Altrimenti, sognare il futuro come mero desiderio paralizza e impedisce allo stesso modo di vivere il momento attuale." SEGUE >>>
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