Papa Francesco dall'Ecuador alla Bolivia: visita ai detenuti a Palmasola - Rai News: "Santa Cruz De La Sierra è la città più popolosa della Bolivia e la prima tappa della visita di Papa Francesco nel Paese. L'ultima in Ecuador è invece il Santuario della Vergine del Quinche, dove il pontefice ha incontrato sacerdoti, religiose e suore, prima di partire.
"Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" ha ricordato Papa Francesco ai religiosi. "Non dimenticatelo per favore, non coprite la grazia della gratuità, è un regalo di Gesù, il più bello della nostra vita sacerdotale e religiosa", ha chiesto loro sottolinenando che "gratuità e servizio" sono le due principali indicazioni del Vangelo. "Non sentitevi superiori - ha chiesto il Papa ai consacrati dell'Ecuador - alla fede che avete ricevuto dalla vostra mamma e dal vostro papa. Pensate - ha suggerito - a quelli che dopo oessere entrati in seminario non vogliono più parlare nella loro lingua, nella lingua dei loro genitori... Succede. Il desiderio di crescere è umano, ma il servizio è quello a cui siamo chiamati. La gratuità è una grazia, quando un sacerdote entra 'in carriera' si ferma il suo cammino spirituale".
Il pontefice ha lasciato l'Ecuador in serata diretto verso i 4mila metri della Bolivia, dove ha in programma diversi appuntamenti nel Paese: la Santa Messa nella piazza del Cristo Redentore; l`incontro con i sacerdoti e i seminaristi al Coliseo Don Bosco; il discorso al raduno mondiale dei movimenti popolari; l'apertura del 5° Congresso eucaristico nazionale, cerimonia durante cui verranno consegnate le croci missionarie.
Una delle tappe più significative in Bolivia sarà la visita ai detenuti di una delle prigioni con le condizioni di vita più dure dell'America latina: il carcere di Palmasola, dove il Papa andrà venerdì.
Il 'Centro di riabilitazione' di Palmasola si trova alle porte di Santa Cruz, circa 500 km dalla capitale La Paz, dove vivono quasi 5mila detenuti: un mega-carcere, di fatto quasi una città, che Bergoglio visiterà a bordo della 'papamobile'.
Di Palmasola si parla spesso nei media latino-americani, così come di tante altre carceri delle megalopoli del continente, in Brasile, Messico o altri Paesi, dove quello del sovraffollamento è un tema sensibile. E che il Papa argentino conosce tra l'altro molto bene, fin dai tempi in cui viveva nella sua Buenos Aires.
Due anni fa, a Palmasola morirono 34 detenuti e un bambino di due anni. I feriti durante uno scontro tra gruppi di prigionieri di diversi padiglioni furono un centinaio. Una vera battaglia campale, alcuni detenuti aggredirono i compagni armati con 'machete' e lanciafiamme fabbricati all'interno del carcere. Forse quella giornata di sangue emergerà dei racconti del gruppo di reclusi che incontrerà Bergoglio nel campo di calcio della struttura.
Tempo fa, il governo di Evo Morales ha avviato un piano di amnistia proprio in vista dell'arrivo del Papa. Ma sono pochi i detenuti che potranno beneficiare della misura: la grande maggioranza non ha ancora una sentenza. Vengono chiamati per questo "detenuti preventivi". "
"Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date" ha ricordato Papa Francesco ai religiosi. "Non dimenticatelo per favore, non coprite la grazia della gratuità, è un regalo di Gesù, il più bello della nostra vita sacerdotale e religiosa", ha chiesto loro sottolinenando che "gratuità e servizio" sono le due principali indicazioni del Vangelo. "Non sentitevi superiori - ha chiesto il Papa ai consacrati dell'Ecuador - alla fede che avete ricevuto dalla vostra mamma e dal vostro papa. Pensate - ha suggerito - a quelli che dopo oessere entrati in seminario non vogliono più parlare nella loro lingua, nella lingua dei loro genitori... Succede. Il desiderio di crescere è umano, ma il servizio è quello a cui siamo chiamati. La gratuità è una grazia, quando un sacerdote entra 'in carriera' si ferma il suo cammino spirituale".
Il pontefice ha lasciato l'Ecuador in serata diretto verso i 4mila metri della Bolivia, dove ha in programma diversi appuntamenti nel Paese: la Santa Messa nella piazza del Cristo Redentore; l`incontro con i sacerdoti e i seminaristi al Coliseo Don Bosco; il discorso al raduno mondiale dei movimenti popolari; l'apertura del 5° Congresso eucaristico nazionale, cerimonia durante cui verranno consegnate le croci missionarie.
Una delle tappe più significative in Bolivia sarà la visita ai detenuti di una delle prigioni con le condizioni di vita più dure dell'America latina: il carcere di Palmasola, dove il Papa andrà venerdì.
Il 'Centro di riabilitazione' di Palmasola si trova alle porte di Santa Cruz, circa 500 km dalla capitale La Paz, dove vivono quasi 5mila detenuti: un mega-carcere, di fatto quasi una città, che Bergoglio visiterà a bordo della 'papamobile'.
Di Palmasola si parla spesso nei media latino-americani, così come di tante altre carceri delle megalopoli del continente, in Brasile, Messico o altri Paesi, dove quello del sovraffollamento è un tema sensibile. E che il Papa argentino conosce tra l'altro molto bene, fin dai tempi in cui viveva nella sua Buenos Aires.
Due anni fa, a Palmasola morirono 34 detenuti e un bambino di due anni. I feriti durante uno scontro tra gruppi di prigionieri di diversi padiglioni furono un centinaio. Una vera battaglia campale, alcuni detenuti aggredirono i compagni armati con 'machete' e lanciafiamme fabbricati all'interno del carcere. Forse quella giornata di sangue emergerà dei racconti del gruppo di reclusi che incontrerà Bergoglio nel campo di calcio della struttura.
Tempo fa, il governo di Evo Morales ha avviato un piano di amnistia proprio in vista dell'arrivo del Papa. Ma sono pochi i detenuti che potranno beneficiare della misura: la grande maggioranza non ha ancora una sentenza. Vengono chiamati per questo "detenuti preventivi". "
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