Ma chi sono gli Anglicani? - Aleteia: "Il 2 dicembre del 1960, Papa Giovanni XXIII incontrò Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury. È il primo incontro fra un papa e il primate della comunione anglicana dal 1559. Ma cosa sono gli “anglicani” e cosa li separa realmente dalla comunione con Roma?
Le origini storiche: un divorzio. Letteralmente.
Il distacco della Chiesa anglicana dalla comunione con Roma avvenne quando Enrico VIII, dopo aver fatto pronunciare dall’arcivescovo Cranmer l’annullamento del matrimonio con Caterina d’Aragona, fece approvare dal Parlamento (nel 1533) una serie di provvedimenti che – rompendo le relazioni tra Inghilterra e Santa Sede - sottomettevano interamente il clero alla Corona. Se sotto di lui non ci furono particolari innovazioni dottrinali, rimanendo nei fatti cattolico-apostolico (e quindi definendosi come chiesa scismatica), fu sotto i suoi successori che le spinte protestantizzanti trasformarono rapidamente la Chiesa d'Inghilterra, in una confessione completamente nuova (Treccani.it).
Da cattolica a “catto-protestante”
Nonostante le innovazioni imposte da Cranmer, la Chiesa “anglicana” conserva numerose caratteristiche di tipo cattolico. Solo dopo la morte di Enrico VIII (1547) Cranmer – che perirà nel corso dell’effimera reazione cattolica di Maria Tudor (1516-1558) – farà approvare una nuova liturgia in lingua inglese (Prayer Book) nel 1549, più “protestante” in una seconda edizione del 1552. Sotto il regno di Elisabetta I (1533-1603, regina dal 1558) il Prayer Book è rivisto (1559) in senso meno anticattolico, ma i Quarantadue articoli di fede, che risalivano al 1553, diventano nel 1571 i Trentanove articoli, di orientamento più protestante, sebbene moderato. Fin dall’epoca di Elisabetta I la religione anglicana – che, come si è accennato, alcuni considerano un tertium genus fra cattolicesimo e protestantesimo – si presenta come compromesso fra elementi di provenienza cattolica (temperati da una avversione per Roma e per il Papato) e di provenienza protestante. A poco a poco le due tendenze si organizzano in correnti o partiti, detti “Chiesa alta” (più conservatrice e “cattolica”) e “Chiesa bassa” (più filo-protestante).
Tra il Settecento e l’Ottocento nell’ambito dei due partiti sorgono dapprima un movimento evangelical, legato ai diversi risvegli che caratterizzano le comunità del primo protestantesimo in tutto il mondo, e in seguito un movimento “trattariano” (da una serie di opuscoli detti Tracts for the time pubblicati a partire dal 1833), o “movimento di Oxford”, più decisamente filo-cattolico. Tra i dirigenti del “movimento di Oxford”, John Henry Newman (1801-1890), passa nel 1845 alla Chiesa cattolica (dove diventerà cardinale), mentre Edward Bouverie Pusey (1800-1882) organizza una influente corrente “anglo-cattolica” all’interno della Chiesa anglicana. Oggi le distinzioni fra “Chiesa alta” e “Chiesa bassa” sono meno rilevanti, e la Chiesa si è piuttosto divisa su questioni come l’ordinazione sacerdotale delle donne e il ruolo delle persone omosessuali e la possibilità di sposarsi (CESNUR).
La Chiesa anglicana oggi
La Comunione anglicana è la federazione delle Chiese che derivano dall’anglicanesimo in quei paesi dove l'ex Impero Britannico ha fondato chiese: Oltre ovviamente alla chiesa “madre” di Inghilterra e Galles, si aggiungono quelle di Irlanda, Africa centrale, America Centrale, America Meridionale, Australia, Bangladesh, Burundi, Canada, Corea, Giappone, Hong Kong, Kenya, India, Indie Occidentali, Isole Falkland, Melanesia, Messico,Myanmar, Nigeria, Nuova Zelanda e Polinesia, Pakistan, Papua-Nuova Guinea, Province dell’Africa meridionale, Province dell’Africa occidentale, Province dell’Asia sud-orientale, Province dell’Oceano Indiano, Sri Lanka, Tanzania,Uganda; Chiese episcopali di Scozia, Brasile, Cuba, Filippine, Gerusalemme e Medio Oriente, Ruanda, Sudan; Chiesa evangelica lusitana; Chiesa protestante episcopale americana (nella quale si organizzarono le parrocchie anglicane, dopo l’indipendenza degli Stati Uniti); infine Chiesa riformata episcopale di Spagna."
Le origini storiche: un divorzio. Letteralmente.
Il distacco della Chiesa anglicana dalla comunione con Roma avvenne quando Enrico VIII, dopo aver fatto pronunciare dall’arcivescovo Cranmer l’annullamento del matrimonio con Caterina d’Aragona, fece approvare dal Parlamento (nel 1533) una serie di provvedimenti che – rompendo le relazioni tra Inghilterra e Santa Sede - sottomettevano interamente il clero alla Corona. Se sotto di lui non ci furono particolari innovazioni dottrinali, rimanendo nei fatti cattolico-apostolico (e quindi definendosi come chiesa scismatica), fu sotto i suoi successori che le spinte protestantizzanti trasformarono rapidamente la Chiesa d'Inghilterra, in una confessione completamente nuova (Treccani.it).
Da cattolica a “catto-protestante”
Nonostante le innovazioni imposte da Cranmer, la Chiesa “anglicana” conserva numerose caratteristiche di tipo cattolico. Solo dopo la morte di Enrico VIII (1547) Cranmer – che perirà nel corso dell’effimera reazione cattolica di Maria Tudor (1516-1558) – farà approvare una nuova liturgia in lingua inglese (Prayer Book) nel 1549, più “protestante” in una seconda edizione del 1552. Sotto il regno di Elisabetta I (1533-1603, regina dal 1558) il Prayer Book è rivisto (1559) in senso meno anticattolico, ma i Quarantadue articoli di fede, che risalivano al 1553, diventano nel 1571 i Trentanove articoli, di orientamento più protestante, sebbene moderato. Fin dall’epoca di Elisabetta I la religione anglicana – che, come si è accennato, alcuni considerano un tertium genus fra cattolicesimo e protestantesimo – si presenta come compromesso fra elementi di provenienza cattolica (temperati da una avversione per Roma e per il Papato) e di provenienza protestante. A poco a poco le due tendenze si organizzano in correnti o partiti, detti “Chiesa alta” (più conservatrice e “cattolica”) e “Chiesa bassa” (più filo-protestante).
Tra il Settecento e l’Ottocento nell’ambito dei due partiti sorgono dapprima un movimento evangelical, legato ai diversi risvegli che caratterizzano le comunità del primo protestantesimo in tutto il mondo, e in seguito un movimento “trattariano” (da una serie di opuscoli detti Tracts for the time pubblicati a partire dal 1833), o “movimento di Oxford”, più decisamente filo-cattolico. Tra i dirigenti del “movimento di Oxford”, John Henry Newman (1801-1890), passa nel 1845 alla Chiesa cattolica (dove diventerà cardinale), mentre Edward Bouverie Pusey (1800-1882) organizza una influente corrente “anglo-cattolica” all’interno della Chiesa anglicana. Oggi le distinzioni fra “Chiesa alta” e “Chiesa bassa” sono meno rilevanti, e la Chiesa si è piuttosto divisa su questioni come l’ordinazione sacerdotale delle donne e il ruolo delle persone omosessuali e la possibilità di sposarsi (CESNUR).
La Chiesa anglicana oggi
La Comunione anglicana è la federazione delle Chiese che derivano dall’anglicanesimo in quei paesi dove l'ex Impero Britannico ha fondato chiese: Oltre ovviamente alla chiesa “madre” di Inghilterra e Galles, si aggiungono quelle di Irlanda, Africa centrale, America Centrale, America Meridionale, Australia, Bangladesh, Burundi, Canada, Corea, Giappone, Hong Kong, Kenya, India, Indie Occidentali, Isole Falkland, Melanesia, Messico,Myanmar, Nigeria, Nuova Zelanda e Polinesia, Pakistan, Papua-Nuova Guinea, Province dell’Africa meridionale, Province dell’Africa occidentale, Province dell’Asia sud-orientale, Province dell’Oceano Indiano, Sri Lanka, Tanzania,Uganda; Chiese episcopali di Scozia, Brasile, Cuba, Filippine, Gerusalemme e Medio Oriente, Ruanda, Sudan; Chiesa evangelica lusitana; Chiesa protestante episcopale americana (nella quale si organizzarono le parrocchie anglicane, dopo l’indipendenza degli Stati Uniti); infine Chiesa riformata episcopale di Spagna."
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