Sinodo: su divorziati e conviventi "occorrono scelte coraggiose" - Repubblica.it: "CITTÀ DEL VATICANO - È una "grande sfida per la Chiesa". Ma la strada è segnata. La bozza di documento emerso dalla prima settimana del Sinodo sulla famiglia, che ora sarà discusso nei circoli ristretti fino a elaborare il testo finale da consegnare entro domenica al Papa, contiene un invito chiaro a "scelte pastorali coraggiose" nei confronti dei divorziati risposati e delle coppie conviventi. E sulle unioni omosessuali, pur sottolineando che "non possono essere equiparate al matrimonio tra uomo e donna", e "senza negare le problematiche morali", dal Sinodo arriva una presa d'atto che "vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partner".
La misericordia da affiancare alla dottrina - Un lungo applauso nell'aula ha salutato la lettura del testo di oltre cinquemila parole che è stato affidato alla voce del relatore generale, il cardinale Peter Erdo. "Non si tratta di decisioni prese né di prospettive facili", precisa il documento, aprendo al dibattito che andrà avanti nei circoli sinodali ristretti fino al 19 ottobre e poi, a livello diocesano, fino alla nuova assemblea dei vescovi che, è stato annunciato oggi, si terrà dal 4 al 25 ottobre 2015. Ma, ha sottolineato Erdo, l'obiettivo resta "trovare vie di verità e di misericordia per tutti", secondo un approccio che permetta di apprezzare "più i valori positivi che custodiscono, anziché i limiti e le mancanze". La relazione, frutto dei lavori della prima settimana nell'aula sinodale, afferma che "occorre accogliere le persone con la loro esistenza concreta, saperne sostenere la ricerca, incoraggiare il desiderio di Dio e la volontà di sentirsi pienamente parte della Chiesa anche di chi ha sperimentato il fallimento o si trova nelle situazioni più disparate". E suggerisce una formula pastorale che sappia affiancare proprio la misericordia alla dottrina, partendo dalla "condiscendenza divina" citata nel Vangelo.
La povertà che impedisce le nozze - Nel concreto, i padri sinodali invitano a "cogliere la realtà positiva dei matrimoni civili e, fatte le debite differenze, delle convivenze", per accompagnare le coppie ad un percorso di riscoperta del sacramento nuziale. Ma l'annuncio, si legge nel testo, non può essere "meramente teorico e sganciato dai problemi reali delle persone". In alcuni casi, ad esempio, si convive perché "sposarsi è un lusso, cosicché la miseria materiale spinge a vivere in unioni di fatto". In questo senso, viene anche invocata una denuncia da parte di tutta la Chiesa contro "l'eccessivo spazio dato alla logica del mercato", che impedisce "un'autentica vita familiare, determinando discriminazioni, povertà, esclusioni, violenza"."
La misericordia da affiancare alla dottrina - Un lungo applauso nell'aula ha salutato la lettura del testo di oltre cinquemila parole che è stato affidato alla voce del relatore generale, il cardinale Peter Erdo. "Non si tratta di decisioni prese né di prospettive facili", precisa il documento, aprendo al dibattito che andrà avanti nei circoli sinodali ristretti fino al 19 ottobre e poi, a livello diocesano, fino alla nuova assemblea dei vescovi che, è stato annunciato oggi, si terrà dal 4 al 25 ottobre 2015. Ma, ha sottolineato Erdo, l'obiettivo resta "trovare vie di verità e di misericordia per tutti", secondo un approccio che permetta di apprezzare "più i valori positivi che custodiscono, anziché i limiti e le mancanze". La relazione, frutto dei lavori della prima settimana nell'aula sinodale, afferma che "occorre accogliere le persone con la loro esistenza concreta, saperne sostenere la ricerca, incoraggiare il desiderio di Dio e la volontà di sentirsi pienamente parte della Chiesa anche di chi ha sperimentato il fallimento o si trova nelle situazioni più disparate". E suggerisce una formula pastorale che sappia affiancare proprio la misericordia alla dottrina, partendo dalla "condiscendenza divina" citata nel Vangelo.
La povertà che impedisce le nozze - Nel concreto, i padri sinodali invitano a "cogliere la realtà positiva dei matrimoni civili e, fatte le debite differenze, delle convivenze", per accompagnare le coppie ad un percorso di riscoperta del sacramento nuziale. Ma l'annuncio, si legge nel testo, non può essere "meramente teorico e sganciato dai problemi reali delle persone". In alcuni casi, ad esempio, si convive perché "sposarsi è un lusso, cosicché la miseria materiale spinge a vivere in unioni di fatto". In questo senso, viene anche invocata una denuncia da parte di tutta la Chiesa contro "l'eccessivo spazio dato alla logica del mercato", che impedisce "un'autentica vita familiare, determinando discriminazioni, povertà, esclusioni, violenza"."
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