Bosnia al voto. E tra i musulmani arrivano i “predicatori” | mondo | Il Secolo XIX: "SARAJEVO. In Bosnia-Erzegovina si vota oggi per le elezioni generali. Si rinnovano tutti gli organi del potere centrale e regionale ed è la settima consultazione elettorale dalla fine della guerra (1992-95). Un voto decisivo, come titola la stampa di Sarajevo, per il futuro del Paese, dopo due legislature segnate dalla stagnazione economica e politica, un periodo in cui la leadership locale non ha realizzato nessuna delle riforme richieste dalla comunità internazionale e necessarie per l’avvicinamento all’Ue. È il secondo scrutinio che si svolge senza le modifiche della Costituzione e della legge elettorale, richieste con una sentenza della Corte europea per i diritti umani del 2009, allo scopo di eliminare la discriminazione delle minoranze e consentire a tutti i cittadini, e non solo a serbi, croati e musulmani, l’eleggibilità ad alte cariche dello Stato. Per i 518 incarichi pubblici, in questa tornata elettorale, concorrono 7.748 candidati, di cui il 42% sono donne, distribuiti in 50 partiti, 24 coalizioni e 24 candidati indipendenti. I 3,2 milioni di elettori voteranno per la Presidenza tripartita (un serbo, un croato e un musulmano) e per i deputati del parlamento statale. Circa due milioni di aventi diritto voteranno nella Federazione Bh (entità a maggioranza croato musulmana) per il parlamento dell’entità e per i dieci consigli cantonali, mentre 1,2 milioni di elettori nella Republika Srpska (Rs, entità a maggioranza serba) eleggeranno il nuovo parlamento, il presidente e due vice presidenti della Rs. Sebbene nel corso della campagna elettorale siano volati insulti pesanti, rivolti anche ai familiari degli avversari, e accuse di corruzione e tradimenti, secondo le organizzazioni non governative la campagna si è svolta in un’atmosfera di calma, «piatta e noiosa». Ma le divisioni e le memorie del passato restano, mentre fra i fenomeni emergenti si fa largo la discesa in campo nella comunità islamica di predicatori religiosi ed ex muftì. Una particolarità di questo voto è poi la mancanza di sondaggi significativi sulle preferenze dell’elettorato. I 5.401 seggi resteranno aperti dalle 7 alle 19 (stessa ora italiana), e i primi risultati preliminari si avranno verso la mezzanotte, a cominciare dalla presidenza tripartita."
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