@ - Nonostante Israele non perda l’occasione di ricordare che, in caso di accordo, l’offensiva di terra su Rafah è solo rimandata, secondo quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz Hamas ha accettato le condizioni poste da Tel Aviv e dai mediatori per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza.
La notizia arriva in un momento in cui le speranze di un’intesa stavano di nuovo scemando, dopo che funzionari israeliani avevano fatto sapere che l’obiettivo finale dello ‘Stato ebraico‘ rimaneva quello di invadere la città all’estremo sud della Striscia per eliminare definitivamente i vertici del partito armato palestinese. “Contrariamente a quanto riportato, Israele non accetterà in nessun caso la fine della guerra come parte di un accordo per il rilascio dei nostri ostaggi – aveva detto la fonte al Times of Israel – Come deciso dai vertici politici, l’Idf entrerà a Rafah e distruggerà i rimanenti battaglioni di Hamas lì con o senza una tregua temporanea per consentire il rilascio dei nostri ostaggi”. Non è un caso, quindi, che contemporaneamente all’indiscrezione di Haaretz il membro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, abbia suggerito a tutti di “attendere aggiornamenti ufficiali, che stiano calmi e non cadano nell’isteria”.
La notizia diffusa da Haaretz, però, ridà attendibilità alle indiscrezioni pubblicate dai media egiziani sui “progressi” nei colloqui. “Ci sono progressi significativi” nei negoziati sulla proposta di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza, con la garanzia degli Stati Uniti di un completo ritiro delle forze dello ‘Stato ebraico’ dalla Striscia, avevano fatto sapere sabato mattina alcuni media egiziani e israeliani secondo i quali i mediatori hanno “raggiunto una formula concordata sulla maggior parte dei punti controversi”. Ricostruzione che era stata prontamente smentita dal funzionario sentito dal Times of Israel e che Haaretz, invece, rilancia: da quanto si legge, Hamas ha ricevuto la garanzia dagli ufficiali americani che Israele lascerà la Striscia.
Secondo l’israeliana Channel 12, la prima fase dell’accordo prevede il rilascio degli ostaggi in cambio di garanzie Usa su un completo ritiro di Israele da Gaza in 124 giorni: assicurazioni che sono arrivate ai rappresentanti del partito armato tramite i mediatori egiziani e qatarini. L’accordo dovrebbe prevedere la promessa, sostenuta dagli Stati Uniti, che Israele non avrebbe avviato la prevista operazione a Rafah. Nello specifico, durante la prima fase – di durata fino a quaranta giorni – 33 ostaggi ancora a Gaza sarebbero stati rilasciati e l’esercito israeliano si sarebbe dovuto ritirare da parte della Striscia. Nella seconda fase, che si estenderebbe fino a 42 giorni, verrebbero rilasciati tutti gli altri ostaggi ancora in vita e le parti si accorderebbero sulle condizioni di un ritorno alla calma a Gaza. Durerebbe 42 giorni anche la terza e ultima fase, dedicata alla consegna dei corpi senza vita. Nel quadro dell’intesa è previsto inoltre il rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi.
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