mercoledì 5 luglio 2023

Nato, ecco i nuovi piani di difesa: così ci prepariamo alla guerra con la Russia

@ - Al vertice di Vilnius la Nato approverà i tre nuovi piani di difesa: dopo anni di studio, ecco come l’Occidente si schiererà per essere pronta in caso di guerra con la Russia.


La Nato non vuole farsi trovare impreparata in caso di una escalation della guerra che da oltre sedici mesi sta coinvolgendo la Russia e l’Ucraina, con i tre piani di difesa - frutto di un lungo studio iniziato nel 2018 - che salvo sorprese saranno approvati il prossimo 11 e 12 luglio in occasione del vertice di Vilnius, in Lituania.
Ad annunciarlo è stato l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato, che a Bruxelles ha incontrato i giornalisti; come ha riportato Euractiv a Vilnius gli Stati membri saranno chiamati ad “approvare tre piani regionali, che spieghino cosa [ogni nazione] deve fare, in base alla geografia delle rispettive regioni, per scoraggiare (attacchi) e predisporre le difese, in tutti i domini: spazio, cyber, terrestre, marittimo, aereo”.

Lo step successivo poi sarà rendere i piani “eseguibili attraverso esercitazioni e investimenti”, con un aumento delle truppe di stanza nei territori dell’Alleanza atlantica per arrivare all’impegnativo numero di 300.000 unità.

L’incipit per i piani di difesa della Nato è stata l’annessione della Crimea da parte della Russia, con la guerra in Ucraina che poi ha reso necessaria una accelerazione soprattutto per rafforzare il fianco orientale dell’Alleanza atlantica.

Come ammesso mesi fa da Angela Merkel e da François Hollande, lo scoppio della guerra per le segreterie Occidentali è stato una sorta di segreto di Pulcinella: i piani di Mosca erano ben chiari da anni, ma il tempo preso con gli accordi di Minsk - poi non rispettati - è stato fondamentale per preparare l’esercito di Kiev.

Come la Nato si prepara a una eventuale guerra con la Russia
L’ammiraglio Rob Bauer nel suo incontro con la stampa ha anticipato alcuni dei dettagli dei tre piani di difesa della Nato che copriranno “tutti e cinque i domini: aereo, terrestre, marittimo, spaziale e informatico”.

Una volta raggiunto il numero di 300.000 truppe Nato dislocate nei Paesi dell’Alleanza, verranno realizzate “tre forze di reazione rapida che potrebbero essere dispiegate in tre, dieci e trenta giorni”. Vista la guerra in corso si tratterebbe di un chiaro messaggio alla Russia.

Un piano copre l’estremo Nord e l’Atlantico - si legge su Euractiv -, guidato dal Joint Force Command a Norfolk negli Stati Uniti. Un piano regionale centrale, guidato da Brunsunn nei Paesi Bassi, coprirà i Paesi baltici e le Alpi, mentre il terzo coprirà il Sud-Est dell’alleanza militare, compresi il Mediterraneo e il Mar Nero, con un comando a Napoli, in Italia”.
Dopo che a Vilnius i tre piani saranno approvati, gli Stati membri però dovranno mantenere l’impegno preso di portare al 2% del Pil la propria spesa militare: come spiegato dal nostro ministro della Difesa Guido Crosetto, l’Italia vorrebbe raggiungere tale asticella ma, a causa dell’alto debito pubblico, per il Belpaese non sarà facile nel breve periodo centrare l’obiettivo.
Nel frattempo la Nato è pronta a rinnovare nuovamente il mandato del suo segretario generale Jens Stoltenberg fino a ottobre 2024, giusto un mese prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti che con ogni probabilità si terranno quando la guerra già sarà finita.

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