@ - Sergej Lavrov vola a New York e lancia un duro monito agli Stati Uniti per aver negato i visti ai giornalisti russi al seguito della sua delegazione. «Non lo dimenticheremo, non lo perdoneremo», ha tuonato il ministro degli Esteri di Mosca, che presiederà diverse riunioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
La furia di Lavrov "spacca" i vetri dell'Onu.
"Usa bugiardi, la Russia non li perdona"© Fornito da Il Giornale
Lavrov ha parlato di uno «stupido» fallimento degli Usa, sottolineando: «Un paese che si definisce il più forte, il più intelligente, il più libero e il più giusto, si è tirato indietro», e questo «ha mostrato il valore delle loro solenni assicurazioni sulla libertà di parola». «Mancano 40 minuti alla loro partenza e i reporter non hanno i visti. L'ambasciata americana ha risposto che ci stava lavorando. È un'evidente manipolazione della libertà di parola e violazione dei diritti dei giornalisti», ha aggiunto la sua portavoce Maria Zakharova. Lavrov è al Palazzo di Vetro nell'ambito del mese di presidenza russa del Consiglio per guidare una riunione sulla difesa dei principi della Carta delle Nazioni Unite, questa mattina, e domani un incontro sul Medio Oriente. Inoltre, alle 19.30 italiane è in agenda un bilaterale con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, con cui discuterà l'accordo sull'esportazione di grano ucraino a poche settimane dalla prevista scadenza dell'intesa, che rischia di non essere rinnovata a meno che le richieste russe relative alle proprie esportazioni non vengano soddisfatte. Mosca ha avvertito che le prospettive per estendere l'accordo oltre il 18 maggio non sono buone, e l'ambasciatore al Palazzo di Vetro, Vassily Nebenzia, ha spiegato che Lavrov «solleverà la questione con Guterres». «Non si sta muovendo nulla, si stanno compiendo sforzi ma sfortunatamente per noi sono inutili - ha precisato - Abbiamo detto chiaramente che vogliamo vedere progressi». Intanto si riaccendono le polemiche sulla presidenza di Mosca, e sul fatto l'organo creato per mantenere la pace e la sicurezza internazionali sia guidato per un mese da un Paese il cui presidente è soggetto ad un mandato di arresto internazionale per presunti crimini di guerra (in Ucraina). In realtà il presidente del Consiglio cambia con una turnazione mensile seguendo l'ordine alfabetico dei Quindici membri e secondo la Carta delle Nazioni Unite tutti sono obbligati a rispettare le decisioni dell'organo Onu. Ma se il valore simbolico è importante, il potere di influenzare le scelte è poco. In occasione della visita di Lavrov, la Russia ha chiesto che le due riunioni del Cds fossero a livello ministeriale, ma il segretario di stato Antony Blinken non ha accettato l'invito, così come molti colleghi occidentali. All'incontro di oggi - a cui sarà presente anche Guterres - parteciperà l'ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield, che «continuerà a denunciare le bugie e la disinformazione della Russia, portando al Consiglio di Sicurezza voci, dati e fatti credibili», come ha fatto sapere la missione Usa all'Onu. Per Usa e alleati sarà l'occasione per denunciare ancora una volta l'invasione dell'Ucraina da parte del Cremlino come una violazione della stessa Carta Onu che la Russia afferma di difendere.
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