mercoledì 12 ottobre 2022

Gas, in Europa arriva la proposta tedesca: no a tetti ma "acquisti comuni". Putin: "Russia può riprendere le forniture attraverso il Nord Stream 2 ma dipende dall'Europa"

@ - Sul tavolo europeo delle difficili trattative per una posizione comune in tema di energia arriva la proposta di Germania e Olanda, a qualche giorno di distanza da quella avanzata dall'Italia con altri tre Paesi imperniata sull'introduzione di un price cap "dinamico" su tutto il gas d'importazione. Nel documento avanzato da Berlino e L'Aia, però, l'ipotesi del tetto al prezzo resta solo sullo sfondo e nettamente ristretta.


La riunione informale dei ministri dell'Energia, con al centro la commissaria 
Kadri Simson© Fornito da La Repubblica

Piuttosto, il documento non ufficiale (un cosiddetto "non paper") insiste su altri aspetti. "Acquisti comuni di gas per gli stoccaggi, una diplomazia energetica più coordinata per il gas con partner affidabili, una ulteriore riduzione della domanda, un indice più rappresentativo, ma su base volontaria, al Ttf". Sono queste alcune delle proposte al centro del dossier. "La necessità di un set di misure e non di mettere in campo una misura", è il titolo del non paper. Nel documento i due Paesi non citano il price cap all'import di Gnl, ma affermano che "può essere considerato un tetto al gas russo via gasdotto". Suggeriscono poi molta cautela anche sul price cap al gas per la produzione dell'elettricità.

Del tema gas è tornato a parlare anche il presidente russo Vladimir Putin secondo cui Mosca è pronta a riprendere le forniture di gas all'europa attraverso un collegamento del gasdotto Nord Stream 2 diretto alla germania sotto il mar baltico e mai però entrato in funzione. "La palla - ha aggiunto - è nel campo dell'europa". Putin ha quindi creato l'ipotesi di un tetto al prezzo di cui si sta discutendo in sede di G7: "Con le loro decisioni rischiose, alcuni politici occidentali stanno di fatto distruggendo l'economia di mercato globale, minacciando il benessere di miliardi di persone", ha detto. Ancora più minacciosi i toni di Gazprom: "Non vi è alcuna garanzia che l'Europa riesca a superare l'inverno con le scorte di gas attuali", ha detto il ceo Alexey Miller.

Nel preambolo del documento Germania e Olanda spiegano che "è necessario un approccio più europeo" alla crisi energetica ed "è necessario ridurre assieme i prezzi del gas e arrivare all'indipendenza dall'energia russa il prima possibile assicurando le forniture ed evitando i razionamenti". Parole che arrivano all'ennesima riunione dei ministri dell'Energia Ue, quella odierna e informale a Praga, dalla quale non si attendono però passi concreti. E costituiscono anche una prima risposta alle proposte della Commissione europea che vorrebbe agire sia sul gas per la produzione di elettricità che sul Ttf. "Dal dibattito negli ultimi mesi - si sottolinea nel documento - è evidente che non esiste una sola, semplice soluzione. Abbiamo bisogno di uno sforzo coordinato e di un pacchetto di misure, non di una sola", dicono i due Paesi.

Tra le misure che il non paper suggerisce ne figurano due che riguardano anche l'indice della Borsa di Amsterdam, sul quale arriva una solo parziale apertura. Germania e Olanda infatti propongono la messa a punto "di un indice più rappresentativo" ma su "base volontaria" e allo stesso tempo si dicono "aperti a discutere di misure aggiuntive come i circuit breaker (i cosiddetti interruttori automatici) per affrontare l'alta volatilità" fermo restando che "le borse in cui vengono negoziati i Ttf Futures olandesi dispongono già di circuit breaker".

Tra le proposte anche l'aumento delle interconnessione tra i Paesi Ue mentre su eventuali interventi sul mercato dell'elettricità Germania e Olanda avvertono: "Misure che potrebbero aumentare la domanda di gas e che mirano alle stesse rendite inframarginali dovrebbero essere considerate con molta attenzione e dovrebbero anche includere la condivisione degli oneri".

Al fianco dei due Paesi si siede anche l'Austria, che al price cap preferisce la negoziazione congiunta a livello europeo con i fornitori affidabili, Stati Uniti, Norvegia e Qatar. A chiarire la posizione è il ministro dell'Energia, Leonore Gewessler, al suo arrivo al Consiglio informale a Praga. "Un primo passo logico potrebbe essere parlare con quei Paesi che possono sostenerci sia in termini di offerta che di prezzi", ha spiegato Gewessler. Il ministro ha assicurato inoltre che l'Austria chiede da tempo acquisti congiunti di gas e ha esortato che si agisca rapidamente per raggiungere un accordo in tal senso, "poichè negoziare insieme può significare ridurre i costi". La posizione combacia anche con quella della Norvegia, che "non raccomanda il tetto al prezzo al gas. Pensiamo che la soluzione sia da costruire in un quadro commerciale. La nostra proposta è dare seguito a ciò", come ha detto a Praga il ministro norvegese dell'Energia, Terje Aasland.

Nessun commento: