@ - Alla messa in memoria di Tancredi, senza fissa dimora: "Morire per strada è una sconfitta per tutti, che deve suscitare sdegno senza incertezze e non giustificazioni"
"Morire per strada è una sconfitta per tutti, che deve suscitare sdegno senza incertezze e non giustificazioni". È il duro monito del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, che questa mattina nella chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano, sotto le Due torri, ha celebrato la messa in memoria di Paolo 'Tancredi' Baccarini e di tutte le persone senza fissa dimora morte a causa della povertà, proposta dalla Comunità di Sant'Egidio.
Durante la celebrazione, sono state accese alcune candele e letto l'elenco dei loro nomi. "Non si può morire in strada e non si può vivere in strada, ignorati da tutti- insiste Zuppi- sono persone dimenticate dagli uomini ma non da Dio, che ci insegna a ricordarle. Oggi pronunceremo i loro nomi, come una litania di santi, e accenderemo le candele, strappandoli dall'essere una categoria o dalla condizione di anonimi". Il cardinale afferma che "il vero distanziamento è quello dell'indifferenza" e ricorda che "chi sta per strada ha spesso una storia lunga e molto dura. Ma Gesù ci insegna a conoscerla, rispettarla e non giudicarla".
Nell'enciclica 'Fratelli tutti' Papa Francesco, continua il cardinale, "ci invita non solo a dare il pane a chi ne ha necessità, ma anche a combattere le cause della povertà per affrancare e ridare dignità alle persone". Per farlo però "bisogna ascoltare, avere pazienza, non arrendersi e cercare soluzioni vere, non provvisorie".
In fondo, sottolinea Zuppi, "siamo tutti mendicanti e pellegrini in questo mondo. E Gesù ci aiuta a capire il valore delle nostre poche cose. Gesù non toglie a qualcuno, ma dona a tutti. Solo così il poco diventa tanto e saremo sazi anche noi". Secondo il cardinale, "un futuro migliore non si programma con vaghe promesse o con impegni per l'immediato, ma con una vita sazia". Infine, Zuppi rileva che "il vero cambiamento è la compassione", non nel senso di un "sentimento inutilmente romantico, che fa essere buoni a poco prezzo".
La compassione deve invece "farci pensare alla vita legata gli uni agli altri", spiega il cardinale. Ed è per questo che "quando perdiamo la compassione, è più facile discutere tra di noi". Paolo Baccarini, conosciuto come 'Tancredi', era originario di Argenta, nel ferrarese, e fu uno dei primi conosciuti dalla Comunità di Sant'Egidio durante le cene itineranti alla stazione. Morì nel dicembre 2013 all'età di 69 anni nella sua umile casa e il suo corpo fu ritrovato alcuni giorni dopo il suo decesso, ricorda la stessa Comunità.
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