Dopo settimane di silenzio, il Segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, ha concesso una lunga intervista al canale televisivo francofono KTO, alla giornalista Philippine de St. Pierre, in cui ha parlato esplicitamente dei recenti scandali finanziari che hanno investito la Curia e la Segreteria di Stato, cui è stato tolto dal Papa “il portafoglio”, cioè la gestione diretta delle sue proprie finanze, mentre il cardinale Segretario di Stato non siede più nel consiglio di sorveglianza dei cardinali sullo Ior.
A una domanda sui recenti sviluppi riguardanti la condanna dell’ex Presidente dello Ior Angelo Caloja e quello del palazzo di Londra, che è costato il cardinalato ad Angelo Becciu, Parolin ha spiegato che il “Santo Padre ha voluto affrontare direttamente questi problemi, che si sono manifestati, proprio per rendere la Curia romana il più trasparente possibile, perché possa veramente esercitare il servizio al quale è chiamata, che è un servizio al Successore di Pietro e al Vangelo”. Era necessario per il Santo Padre - sostiene Parolin - “un ritorno al Vangelo”, per usare le parole del Santo di cui il Papa prende il nome (San Francesco, ndr) al “Vangelo sine glossa”, in modo che “l’acqua fresca del Vangelo” possa arrivare con credibilità agli uomini.
Insomma, dal Vaticano, attraverso le parole del primo collaboratore del Papa, arriva una condanna senza appello alla vicenda dello scandalo di Londra, anche se con modi diplomatici Parolin ha premesso che parlare di “crisi” è forse eccessivo, e che nella Storia della Chiesa ci sono state tante “vicende poco trasparenti”. Non c’è stata invece alcuna parola di autocritica, visto che lo scandalo ha riguardato il dicastero di cui è al vertice, né di risposta a quanto fatto trapelare sul caso, e cioè che “ superiori” (a cominciare da Parolin) sapevano tutto. Il segretario di Stato non si sente lambito da critiche, appoggia pienamente le decisioni del Papa e l’intervista cade alla vigilia di un primo processo, collegato alla vicenda, quello che riguarda Cecilia Marogna ed altri imputati, che secondo un comunicato ufficiale dell’Ufficio del Promotore di giustizia, “è imminente”. Due giorni fa sul giornale on line “Pillar Catholic”, inoltre, è stata resa nota una sentenza dell’Alta Corte di giustizia britannica che ha condannato il finanziere Gianluigi Torzi (coinvolto nello scandalo di Londra e che era stato arrestato in Vaticano all’inizio della scorsa estate) a pagare 10 milioni di sterline ad una compagnia assicurativa: una decisione che potrebbe essere utile ai procuratori vaticani, per sostanziare le accuse.
Rispondendo infine ad una domanda di KTO sulla riforma della Curia il Segretario di Stato vaticano ha chiarito che in gran parte essa è già in essere con la creazione della Segreteria dell’Economia, del Consiglio dell’Economia e del Revisore generale, e che la nuova costituzione apostolica “Praedicare Evangelium” (che vedrà la luce entro l’anno) non farà che istituzionalizzare queste riforme già fatte (che come si vede sono tutte economiche , oltre quella della riforma dei media vaticani).
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