@ - A cinque giorni dalle elezioni che hanno fatto infuriare il popolo come non mai, si continua a protestare e la sensazione è che il regime davvero inizi a scricchiolare. Si attendono le decisioni che verranno prese durante il vertice dei ministri degli Esteri dell’Ue. Il portavoce del governo tedesco: "Per Berlino servono sanzioni verso chi è responsabile di violare i diritti umani". La presidente della Commissione: "Dimostriamo forte sostegno per i diritti delle persone":
Il governo della Bielorussia ha annunciato di aver rilasciato oltre mille manifestanti delle circa settemila persone arrestate durante le manifestazioni seguite alla controversa rielezione di Alexander Lukashenko. La conferma arriva dalla presidente del Senato Natalya Kochanova: ha comunicato anche che il presidente ha chiesto di aprire un’indagine “su tutti gli arresti”. Dopo le denunce di maltrattamenti, con ferite e lividi sul corpo, e dopo le denunce che circolano sui media locali e sui social riguardo le condizioni nelle celle, con poco spazio e niente cibo, il ministro degli Interni, Yury Karayev, si è scusato con la popolazione sulla tv di Stato per l’arresto di cittadini innocenti. Secondo i media locali molte persone sono state portate subito in ospedale dopo il rilascio. I maltrattamenti nelle carceri hanno dato nuova linfa alle proteste, mentre si attendono le decisioni che verranno prese durante il vertice dei ministri degli Esteri dell’Ue. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la cancelliera tedesca Angela Merkel si sono apertamente schierate a favore delle sanzioni per la Bielorussia.
A cinque giorni dalle elezioni che hanno fatto infuriare il popolo bielorusso, si continua a protestare. Centinaia di persone, medici e gruppi di donne, hanno formato catene umane a Minsk in segno di protesta contro il sesto mandato di Lukashenko: con una scena che si era ripetuta già ieri, con lunghe marce per le strade della capitale. Inoltre a protestare hanno iniziato pure i militari: in alcuni video postati sui social si sono ripresi mentre buttavano nell’immondizia le divise. E alla rivolta si è aggiunta pure la classe operaia: i lavoratori della BelAZ di Zhodino, potente società specializzata nella produzione di mezzi pesanti utilizzati nel settore edile, hanno marciato in segno di protesta.
La leader dell’opposizione che ha sfidato il presidente Lukashenko alle ultime elezioni continua a parlare alle masse dal suo esilio in Lituania, dove ha ripiegato dopo la contestata sconfitta elettorale: “Chiedo a tutti i sindaci delle città di agire come organizzatori di assemblee pacifiche di massa dal 15 al 16 agosto – ha detto Svetlana Tikhanovskaya nel suo ultimo videomessaggio – Abbiamo sempre detto che la nostra posizione dovrebbe essere sostenuta solo da metodi legali e non violenti, le autorità invece hanno trasformato le proteste pacifiche dei cittadini in uno spargimento di sangue“. La leader si è poi rivolta proprio alle autorità bielorusse chiedendo di fermare le violenze e “di avviare un dialogo“.
Da parte sua, il governo ha fatto sapere di essere pronto per colloqui “costruttivi e obiettivi” con l’estero sulle sue controverse elezioni presidenziali e sui disordini post-voto. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Vladimir Makei, in una conversazione telefonica con la controparte svizzera, Ignazio Cassis.
Intanto la Germania, presidente di turno dell’Unione europea, già giovedì ha convocato d’urgenza l’ambasciatore bielorusso per esprimere disapprovazione. Oggi il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert in conferenza stampa ha fatto sapere che Berlino sostiene le sanzioni alla Bielorussia: “Da parte nostra ci devono essere sanzioni verso chi è responsabile di violare i diritti umani“, ha detto Seibert. “Il governo tedesco sta dalla parte di tutti coloro che manifestano pacificamente le loro volontà perché è loro diritto in una democrazia”, ha aggiunto. A nome della cancelliera Merkel, Seibert ha spiegato che “la violenza brutale contro dimostranti pacifici e soprattutto la carcerazione dei manifestanti” in Bielorussia non è accettabile. La cancelliera “è scossa dalle notizie dei maltrattamenti dei manifestanti imprigionati”, ha aggiunto. Parole altrettanto dure in un tweet di Ursula von der Leyen: “Occorrono ulteriori sanzioni contro coloro che hanno violato i valori democratici o abusato dei diritti umani in Bielorussia. Sono fiduciosa che la discussione di oggi dei ministri degli Esteri dell’Ue dimostrerà il nostro forte sostegno per i diritti delle persone in Bielorussia, per i diritti fondamentali e per la democrazia”.
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