martedì 5 maggio 2020

Coronavirus, Regno Unito include casi sospetti: più morti che in Italia. In Usa 1.015 vittime, è il dato più basso da un mese. Fauci: “Sars-Cov-2 non viene da un laboratorio”

@ - L'istituto di Statistica brittanico aggiorna le stime dei decessi includendo i casi sospetti: e così il Regno Unito è primo in Europa per numero di vittime. L'esperto della task force americana spiega che prove scientifiche spingono a pensare che Sars-Cov-2 non sia frutto della manipolazione dell'uomo a differenza di quanto sostiene il segretario di Stato Mike Pompeo. La Francia spera di avere la app pronta per il 2 giugno.


Non è l’Italia, ma il Regno Unito il Paese che in Europa ha registrato finora il numero più alto di vittime: l’aggiornamento arriva dall’Ons, l’Istat britannico, che in una nuova stima al 27 aprile con l’aggiunta anche dei decessi classificati come casi sospetti di Covid-19 (casi che i conteggi di altri Paesi europei non inseriscono), fa emergere che le vittime a quella data fossero già a 29.710 in Inghilterra e Galles già a quella data. E oltre 32.000, includendo Scozia e Galles. L’Italia, da parte sua, dichiara – a ieri – 29.029 morti.

Anche Anthony Fauci, come la maggior parte della comunità scientifica internazionale, non crede alla possibilità che il coronavirus provenga da un laboratorio cinese, a differenza di quanto dichiarato dal segretario di Stato Mike Pompeo. In un’intervista al National Geographic, il massimo esperto americano di malattie infettive e membro della task force della Casa Bianca ha spiegato che “guardando all’evoluzione nel tempo tutto indica fortemente che questo virus si è evoluto in natura e poi ha saltato specie. Se si guarda all’evoluzione del virus nei pipistrelli e a cosa c’è là fuori adesso – ha aggiunto -, le prove scientifiche vanno fortemente nella direzione che il virus non avrebbe potuto essere manipolato artificialmente o deliberatamente”. Intanto gli Usa registrano 1.015 vittime nelle ultime 24 ore: è il dato più basso da un mese a questa parte.

In Uk è inoltre partita la sperimentazione sull’isola di Wight di una app anti Covid che, se avrà successo, sarà disponibile nel resto del Paese tra qualche settimana mentre il ministro francese per gli Affari digitali, Cédric O, spera che la app StopCovid sia pronta per il 2 giugno. “Dalla prossima settimana iniziamo la fase di test – ha detto -. Questo, penso, dovrebbe permetterci di fare in modo che possiamo tornare davanti ai parlamentari la settimana del 25 maggio per immaginare un dispiegamento a partire dal 2 giugno”. “Seguiamo la nostra roadmap”, ha puntualizzato. In Spagna terzo giorno consecutivo con meno di duecento morti

Stati Uniti – L’ipotesi della creazione del virus in laboratorio è stata anche smentita dall’Oms, che ha sottolineato come gli Stati Uniti non abbiano portato alcuna prova a dimostrazione della tesi e anche la stessa la National intelligence (Dni) – che coordina tutte le agenzie del settore -, “concorda con il largo consenso scientifico che il virus non è stato prodotto dall’uomo o geneticamente modificato”. Pechino ha sempre negato con forza, anche se diverse cancellerie hanno mostrato dubbi sulla trasparenza delle autorità cinesi nella gestione di questa crisi. E oggi anche l’Australia conferma che non ci siano evidenze che suggeriscano l’Istituto di Virologia di Wuhan sia stato la fonte dell’epidemia. Gli 007 non hanno potuto escludere un ruolo del laboratorio, ma ritengono che la causa più probabile del virus sia il mercato della città epicentro dell’epidemia. Anche il primo ministro australiano Scott Morrison ha detto che il governo non ha forti evidenze che leghino il laboratorio di Wuhan al virus.

Spagna – Nelle ultime 24 ore 185 persone che hanno perso la vita per le complicazioni dell’infezione. Sono quindi saliti a 25.613 i decessi, mentre sono 219.329 le persone contagiate, 867 in un giorno. Sono invece più di 123mila le persone che sono guarite dall’inizio della pandemia. Il blocco della maggior parte delle attività economiche durante il lockdown ha portato a un totale di 3,8 milioni di disoccupati, la cifra più alta degli ultimi quattro anni. I sussidi statali hanno raggiunto un incremento del 137 per cento.

Regno Unito – Al via sull’isola di Wight il test sulla app anti-Covid del sistema sanitario pubblico britannico (NHS). I dipendenti comunali e quelli dell’NHS saranno i primi a sperimentare l’applicazione per il tracciamento mentre il resto degli abitanti dell’isola potranno scaricarla a partire da giovedì. Se il test avrà successo, la app sarà disponibile nel resto del Paese tra qualche settimana. La app è stata studiata per rintracciare velocemente i contatti recenti di chiunque risulti positivo al virus.

Germania – 685 nuovi casi. In tutto sono 163.860, 6.831 i decessi dopo la morte di altre 139 persone. I dati di ieri parlavano di 679 casi e 43 decessi in 24 ore.

Portogallo – Da ieri le squadre sono tornate ad allenarsi dopo il via libera delle autorità di Lisbona al campionato arrivato in concomitanza con l’ufficiale chiusura dello stato di emergenza nel Paese. Secondo i piani la Primeira Liga ripartirà nell’ultimo fine settimana di maggio anche se manca ancora il via libera del Ministero della Salute atteso nei prossimi giorni. La ripresa dopo la sospensione avvenuta il 7 marzo prevede per le ultime 10 giornate match a porte chiuse, gli impianti preposti allo svolgimento delle gare dovranno rispettare alcuni parametri tra cui quello che garantisce il distanziamento sociale negli spogliatoi e nei corridoi. L’ipotesi più accreditata è l’utilizzo degli impianti che hanno ospitato gli Europei del 2004.

Giappone – Mascherine e tute protettive per il settore medico saranno prodotte dai detenuti in Giappone per fronteggiare l’emergenza della pandemia di coronavirus. Già a partire da metà marzo sette carceri, tra cui quelli situate nelle prefetture di Aomori e Kyoto, avevano iniziato a produrre 66mila mascherine al mese, mentre i penitenziari di Osaka e Yokohama avevano realizzato tute protettive per le strutture mediche. Il ministero della Giustizia ha indicato oggi che entro la fine di ottobre verranno prodotti 1,2 milioni di camici per il personale degli ospedali. I detenuti di 41 carceri dotati di strutture per la manifattura tessile saranno responsabili per il taglio della stoffa, la cucitura e la rifinitura degli abiti, che saranno poi devoluti agli ospedali tramite il ministero della Salute.

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