lunedì 13 gennaio 2020

Libia, Al Serraj e Haftar a Mosca convocati da Putin rifiutano di incontrarsi

@ - Il capo del Cremlino vuole consolidare il cessate-il-fuoco. La Russia inizia ritiro dei mercenari della 'Wagner', la compagnia di contractor di Evghenij Prigozhin. Oggi il ministro degli Esteri Di Maio in Tunisia, il premier Conte in Turchia.


La tregua nella guerra di Libia regge, dopo le accuse reciproche del primo giorno. I due protagonisti del conflitto sono arrivati a Mosca, convocati dal presidente russo Vladimir Putin con lo scopo dichiarato di consolidare il cessate il fuoco. Fayez al-Serraj, capo del governo di unità nazionale, e il generale Khalifa Haftar non hanno voluto incontrarsi faccia a faccia: stando quanto riferito ad Al Arabiya dal capo dell'Alto consiglio di Stato, Khaled al Mishri, il premier dell'esecutivo di Tripoli ha rifiutato il colloquio diretto con Haftar e ha accettato di negoziare solo con "russi e turchi". Secondo la stessa emittente, l'accordo sul cessate il fuoco che dovrebbe essere firmato, prevede il ritiro delle parti in conflitto, uno stop del dispiegamento delle forze turche e il controllo internazionale del rispetto dell'accordo stesso. E responsabili del rispetto della tregua sarebbero Nazioni unite e Russia.

La tregua
La Russia, assieme alla Turchia, l'8 gennaio aveva fissato a domenica 12 gennaio il momento in cui far cessare il fuoco fra le milizie di Haftar e quelle che difendono il governo di Al Serraj. Putin li ha inviati entrambi a Tripoli, per firmare solennemente questa tregua che è una costruzione politica militare a cui il presidente russo ha lavorato con quello turco Erdogan.

Verso Mosca
A Mosca sono stati inviati anche Agila Saleh, presidente del parlamento libico che dal 2014 si è spostato a Tobruk. Con lui anche Khaled Mishri, il presidente dell'High State Council di Tripoli, una sorta di "senato" libico nella struttura costituzionale creata con gli accordi Onu di Skirat. In queste ore la tregua dovrebbe reggere, a parte incidenti minori che si sono registrati anche ieri, nel primo giorno di cessate il fuoco.

Violazioni del cessate-il-fuoco
Ieri sia il governo di Tripoli che la milizia del generale Serraj hanno accusato i rivali di non aver rispettato il cessate-il-fuoco. Il governo di Serraj denuncia violazioni della tregua a Tripoli, "a Salaheddin e Wadi Rabie, pochi minuti dopo la sua entrata in vigore". Aggiungendo che "la piena attuazione del cessate il fuoco potrà avvenire solo con il ritiro dell'aggressore da dove è venuto. "In caso di ulteriori violazioni - si avverte - il Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale libico non resterà a guardare e la sua risposta sarà violenta e ferma".
Anche alcuni media pro Haftar hanno segnalato violazioni al cessate il fuoco dopo che il governo di Serraj aveva denunciato violazioni della tregua. "Le milizie che fanno capo al governo di accordo nazionale libico hanno violato la tregua su più di un fronte con ogni tipo di armi, compresa l'artiglieria", ha affermato Al-Mabrouk Al-Gazawi dell'Esercito nazionale libico.

Russia inzia ritiro mercenari
La Russia ha iniziato a ritirare i mercenari della "Wagner", la compagnia di contractor di Evghenij Prigozhin, il "cuoco" di Putin. La conferma viene da una un comandante delle forze armate del Governo di Accordo Nazionale di Tripoli. Il generale Nasser Ammar parlando con siti di notizie e agenzie di stampa conferma che i mercenari russi sarebbero stati ritirati dal Fronte Sud di Tripoli, quello più pericoloso per la capitale libica. L'esercito di Tripoli ha registrato voli di elicotteri che hanno trasportato i mercenari dalla periferia di Tripoli verso la base aerea di Al Jufra, nel Sud della Libia. Alcuni mercenari rimangono ancora in zona, per assicurare l'evacuazione dei loro colleghi. Secondo Ammar fio a pochi giorni sarebbero rimasti ancora 500 mercenari nella zona di Salaheddin, Yarmouk, Khallatat, e Abu Salim, tutti quartieri o sobborghi molto vicini al centro della città. "La ritirata dei mercenari è iniziata dopo l'incontro di Erdogan con Putin", ha detto il generale libico
I soldati e i miliziani di Tripoli - dice Ammar - in questi mesi hanno dovuto combattere "contro un'armata composta per buona parte di mercenari arrivati oltre che dalla Russia e da paesi ex Urss anche da Sudan (i famigerati janjaweed), Egitto, Emirati e Ciad". Ammar ha spiegato anche che Haftar ha chiesto ai mercenari russi di spingersi per settimane alla periferia abitata di Tripoli, per prendere di mira anche i civili, provando a creare caos fra la popolazione civile, a riempire gli ospedali di feriti di ogni tipo, in maniera da rendere più difficile l'assistenza ai miliziani di Serraj feriti

Continua l'attività diplomatica del governo Conte
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è andato oggi ad Ankara per incontrare il presidente Recep Tayyip Erdogan. Mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Tunisi ha visto il presidente tunisino: la Tunisia oltre ad essere un paese confinante con la Libia, è uno dei paesi arabi direttamente interessati al fenomeno di profughi in partenza dalla Libia.

La conferenza di Berlino il 19 gennaio
Una data per la conferenza di Berlino sulla Libia c'è, dovrebbe essere il 19 gennaio. Lo ha confermato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert. "I preparativi per tale conferenza sono in corso", ha dichiarato nel corso dei briefing con i giornalisti. Il portavoce ha aggiunto che la conferenza si terrà "in ogni caso a gennaio" e che potrebbe tenersi domenica 19. Seibert ha spiegato che il summit è stato preceduto da un processo in corso da tempo, "la cancelliera e il ministro degli Esteri lavorano da settimane a questo processo internazionale". La Germania, a quanto di apprende, avrebbe già informato in via ufficiosa i vari Paesi partecipanti, tra cui l'Italia, della data. Di Maio in questi giorni aveva più volte sollecitato i tedeschi, anche in sede europea, a stabilirne una al più presto.

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