@ - Migranti, la Cassazione accoglie il ricorso del Viminale. Salvini: “La migliore risposta agli ultrà dei porti aperti”. Ma il decreto sicurezza non è retroattivo.
Migranti, la Cassazione accoglie il ricorso del Viminale. Il terzo grado ha ribadito che essere socialmente ed economicamente inseriti nella società italiana non è sufficiente per dare ai profughi il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Per accogliere la richiesta, precisano i giudici, bisogna verificare la “specifica compromissione” dei diritti umani nel paese d’origine. Insomma non deve essere messa in pericolo la vita della persona. Confermata, invece, la non retroattività del decreto sicurezza.
La sentenza è stata accolta con soddisfazione da parte di Matteo Salvini che ha commentato con una breve dichiarazione questa notizia: “Sui permessi umanitari aveva ragione la Lega – ha precisato l’ex ministro dell’Interno – l’ha stabilito la Corte di Cassazione. E’ la migliore risposta agli ultrà dei porti aperti e che vorrebbero cancellare i decreti sicurezza“. Una vittoria (a metà) per il leader di via Bellerio. Infatti il decreto di sicurezza non è retroattivo con i migranti che hanno già ottenuto la protezione non possono essere soggetti al provvedimento del Carroccio.
In giornata, inoltre, è arrivato il rapporto della Corte dei Conti europa sui migranti: “L’Italia – si legge in questa relazione citata da La Repubblica – attualmente ha una capacità sufficiente per affrontare gli arrivi di migranti, in forte decremento, e le domande di asilo iniziali, ma non per esaminare l’elevato numero di appelli. Ci sono voluti in media 4 anni perché una domanda di asilo fatta nel 2015 raggiungesse l’ultimo grado di giudizio“. Inoltre i magistrati precisano come “il sostegno alle autorità giudiziarie è probabile che diventerà il bisogno più pressante per il sistema italiano di asilo“.
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