@ - Procede il nuovo headquarter del colosso petrolifero alle porte di Milano
Procedono i lavori per la realizzazione del nuovo centro direzionale Eni a San Donato milanese.
E' appena stato completato il varo del bridge di 85 metri che collegherà due delle tre torri della sede realizzata da Salini Impregilo a Milano.
Il nuovo complesso fa parte del portafoglio immobiliare del fondo Milan Development 1, gestito da Dea Capital Real Estate Sgr.
I quotisti sono investitori istituzionali, anche di matrice internazionale. Nomi sui quali la Sgr mantiene il più completo riserbo. Le indiscrezioni di mercato dicono che il quotista sia Gwm che ha un pre-accordo di vendere ad Allianz.
Per la realizzazione del complesso è stato sottoscritto un contratto con Salini Impregilo del valore di 171 milioni di euro, che comprende anche alcune opere di urbanizzazione, come la viabilità circostante, parcheggi e opere di verde.
L’operazione porta l’avanzamento dei lavori del progetto al 35%. Per la realizzazione del bridge sono stati sollevati quattro elementi con un peso complessivo di circa 400 tonnellate, alle quali vanno aggiunte altre 200 tonnellate di ulteriori strutture di collegamento. “Il bridge collegherà l’Icon Tower, l’edificio più alto del complesso con 11 piani fuori terra e ospiterà circa 1.300 postazioni di lavoro, con la Landmark Tower, che sarà invece la struttura più grande, con una superficie di 23.700 mq, distribuita su nove piani” dicono dalla società. L’edificio centrale sarà rappresentato dalla Skygarden Tower, che ospiterà anche un centro congressi.
Il complesso, progettato dallo studio statunitense di architettura Morphosis Architects guidato dal premio Pritzker Thom Mayne per ricevere la certificazione Leed Gold, si estenderà su una superficie totale di circa 65mila mq. Sarà costituito da tre uffici direzionali, una mensa aziendale, un centro conferenze e uno spazio espositivo.
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