mercoledì 4 settembre 2019

Governo Conte 2, ecco i ministri del nuovo esecutivo M5s-Pd: da Gualtieri al Tesoro a Lamorgese all’Interno. Tutte le biografie

@ - Interni a Lamorgese, Economia a Gualtieri, Giustizia a Bonafede, Esteri a Di Maio, Infrastrutture a De Micheli, Sviluppo Economico a Patuanelli, Lavoro a Catalfo, Istruzione a Fioramonti, Ambiente a Costa, Mezzogiorno a Provenzano, Cultura a Franceschini, Difesa a Guerini, Affari europei ad Amendola, Affari regionali a Boccia, Sport e politiche giovanili a Spadafora, Salute a Speranza, Agricoltura a Bellanova, Innovazione tecnologica a Pisano, Pubblica amministrazione a Dadone, Pari opportunità e famiglia a Bonetti, Rapporti con il Parlamento a D'Incà. 

- TUTTE LE SCHEDE
Dieci ministri del Movimento 5 stelle, nove del Partito democratico, uno a LeU, una tecnica. Ventuno poltrone in totale, un terzo occupate da donne, che sono sette. Sono i numeri del governo Conte 2, sostenuto dai 5 stelle e dal Pd. Dalla crisi aperta dalla Lega che ha fatto cadere il precedente esecutivo sono passati solo ventisette giorni. Già domani il nuovo esecutivo è pronto a giurare. Ne fanno parte tredici i ministri con portafoglio e otto senza. Quattordici uomini e sette donne (una in più rispetto al governo precedente), undici sono nati in regioni del Sud Italia: quella più rappresentata è la Campania con 4 ministri, seguita dalla Sicilia (3), la Basilicata (2), Puglia (2). Quelli nati nel Nord Italia sono invece 8 con Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna che hanno un paio di ministri a testa. Due i romani, cioè il nuovo titolare del Tesoro, Roberto Gualtieri, e Lorenzo Fioramonti, promosso da viceministro a ministro dell’Istruzione. Un anno e mezzo fa su 18 ministri, 6 erano lombardi. Il sottosegretario alla presidenza, che è Riccardo Fraccaro, proviene dal Trentino (ma è nato in Veneto), il premier Conte come è noto è pugliese. Rispetto al precedente esecutivo, rimangono al governo in sei di cui tre ministri: Alfonso Bonafede resta alla Giustizia, Sergio Costa all’Ambiente, Luigi Di Maiotrasloca dal Lavoro e Sviluppo Economico agli Esteri. Poi ci sono due promozioni: Vincenzo Spadaforapassa da sottosegretario con delega alle Pari opportunità a ministro dello Sport e Politiche Giovanili, Fioramonti da viceministro dell’Istruzione a ministro. Fraccaro, invece, lascia il ministero dei Rapporti con il Parlamento per la poltrona di sottosegretario alla presidenza. Nel Pd tornano ministri Dario Franceschini (sempre ai Beni Culturali, come con Matteo Renzi e Paolo Gentiloni), e vengono promossi Enzo Amendola agli Esteri (è stato sottosegretario sempre negli esecutivi dem) e Teresa Bellanova all’Agricoltura (era viceministro allo Sviluppo Economico).

Esteri e cooperazione internazionale: Luigi Di Maio (M5s)
Infrastrutture e Trasporti: Paola De Micheli (Pd)
Politiche Agricole e Forestali: Teresa Bellanova (Pd)
Beni Culturali e Turismo: Dario Franceschini (Pd)
Sviluppo economico: Stefano Patuanelli (M5s)

MINISTRI SENZA PORTAFOGLI
Rapporti con il Parlamento: Federico D’Incà (M5s)
Affari Europei: Enzo Amendola (Pd)
Affari regionali: Francesco Boccia (Pd)
Sport e Politiche giovanili: Vincenzo Spadafora (M5s)
Innovazione tecnologica: Paola Pisano (M5s)
Pubblica amministrazione: Fabiana Dadone (M5s)
Pari opportunità e famiglia: Elena Bonetti (Pd)

Sottosegretario alla presidenza del Consiglio:
Riccardo Fraccaro (M5s)

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