venerdì 9 agosto 2019

La crisi di governo fa paura, lo spread vola a quota 241 punti

@ - Differenziale in netto rialzo dopo la mozione di sfiducia della Lega. Piazza Affari in forte calo con le banche: il Ftse Mib chiude in calo del 2,48 per cento. In profondo rosso le banche con perdite tra il 9 e il 7 per cento.

MILANO - La crisi politica che ha investito il governo italiano, con il vice premier Matteo Salvini che ha aperto la crisi chiedendo di andare subito al voto, colpisce sia la Borsa di Milano che lo spread. Piazza Affari ha chiuso in netto cal, accusando una perdita del 2,48%, mentre il differenziale tra Btp e Bund, schizzato già ieri di oltre 10 punti, oggi continua la sua crescita e arriva a sfiorare quota 241 . In deciso rialzo anche i tassi dei Bot annuali messi all'asta oggi. Il Tesoro ha collocato 6,5 miliardi di titoli con rendimento allo 0,107%, in aumento di 17 centesimi rispetto all'asta del mese precedente. L'allargamento dello spread ha ovviamente penalizzato i titoli delle banche, con cali anche del 9 per cento, in particolare per gli istituti di credito che hanno in "pancia" una quota elevata di titoli di stato. 

In generale, tutti i listini azionari hanno chiuso in territorio negativo e hanno toccato i minimi dopo le dichiarazioni del presidente Donald Trump sui rapporti con la Cina: gli Stati Uniti non sono pronti per un accordo, ha detto il presidente americano, e gli incontri di settembre potrebbero essere annullati. Queste parole hanno causato una apertura al ribasso di Wall Street, penalizzato ulteriormente lo yuan cinese (che ha superato i 7,06 per un dollaro) e portato nuove vendite in Europa, in particolare su auto, tecnologici e minerari. Francoforte, Parigi e Madrid hanno ceduto oltre un punto percentuale, mentre Londra (-0,4%) ha limitato il passivo complice la netta correzione della sterlina dopo i dati deludenti sul pil inglese nel ii trimestre e i rumors su una possibile chiamata alle elezioni già in autunno da parte del premier Boris Johnson.



L'andamento dello spread negli ultimi due mesi
Tornando a Piazza Affari, le vendite hanno colpito pesantemente le banche e i gruppi esposti sui titoli di stato: -9,12% Banco Bpm, -8,4% Ubi, -7% Bper, -6,7% Poste Italiane e -5,1% Unicredit. Male i titoli delle aziende più esposte ai business domestici e con debito elevato (-5,8% Telecom Italia). In controtendenza Atlantia (+2,9%) visto che la probabile caduta del governo conte sembra allontanare la revoca delle concessioni autostradali su cui insiste in particolare il movimento 5 stelle dopo la tragedia del ponte Morandi a Genova. Bene anche Moncler con un +2,3%.

Dal lato delle commodities,in netto rialzo le quotazoni del petrolio dopo che l'Agenzia Internazionale per l'Energia (Aie) ha tagliato le stime per il 2019 sulla crescita della domanda globale di petrolio di 100.000 barili al giorno a 1,1 milioni. I contratti sul Wti con consegna a settembre vengono scambiati a 53,21 dollari al barile, in rialzo dell'1,28%. Il Brent con consegna ad ottobre è scambiato a 58,17 dollari al barile, in crescita dell'1,38%.

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