sabato 4 maggio 2019

Venezuela, la sconfitta di Guaidò e di Trump

@ - È difficile sapere come sono andate esattamente le cose, ma si può concludere che il tentativo di Juan Guaidò di dare una spallata al governo di Nicolas Maduro contando sull’appoggio, che non c’è stato, dei militari è fallito.

Sono molti i punti bui dell’ennesima puntata nello scontro in atto da quattro anni in Venezuela. Anzitutto la liberazione di Leopoldo Lopez, uno degli oppositori più in vista detenuto da 4 anni.

È confermato che sono stati i servizi di intelligence che lo custodivano, a prelevarlo nella note di lunedì per portarlo alla stazione di servizio dalla quale Guaidò chiamava all’insurrezione. E poi lo stesso Guaidò, che malgrado sia considerato un sovversivo da parte di Maduro, continua indisturbato a lanciare proclama, tenere comizi di piazza e a fare dichiarazioni alla stampa.

Altro dato da non sottovalutare è stata la scarsa presenza di forze di sicurezza nelle strade durante le ore del tentato colpo. Tutti questi indizi fanno supporre che sia in corso una fase di difficoltà per Maduro, ma con Guaidò che continua a fare passi falsi sicuro di un sostegno che non si materializza.

Troppe le pressioni internazionali, dagli Stati Uniti alla Russia, ma in fin dei conti, come in un film che si ripete ciclicamente come un incubo per l’America Latina, sono le Forze armate che decideranno se in Venezuela ci sarà una transizione, se ci sarà ancora democrazia oppure se scorrerà il sangue.

Un triste epilogo per una crisi creata dalla politica, ma che la politica non è in grado di risolvere.

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