@ - L’appello al popolo venezuelano in seguito alla liberazione dell’attivista Leopoldo Lopez. Maduro: «È in corso un tentativo di golpe, lo stiamo sventando». Madrid: «Non appoggeremo il colpo di Stato». La condanna della Bolivia.
Il leader dell’opposizione venezuelana, Juan Guaidó, in un discorso filmato e postato su Twitter , ha dichiarato che «sta iniziando la fine dell’usurpatore». Nel video, si trova circondato da un drappello di militari e auto blindate, in una base aerea di Caracas. Guaidó convoca una protesta di piazza per il 1 maggio, e chiede ai venezuelani di scendere in strada subito. Immediata la replica del governo di Nicolas Maduro: «Informiamo il popolo del Venezuela che in questo momento stiamo affrontando e neutralizzando un ridotto gruppo di militari traditori che hanno occupato il Distributore Altamira» (il principale accesso alla città) «per promuovere un colpo di Stato contro la Costituzione e la pace della Repubblica», ha scritto su Twitter il ministro dell’Informazione, Jorge Rodriguez. Il ministro della Difesa e comandante in capo della Forza armata nazionale bolivariana (Fanb) ha assicurato che la situazione nel Paese è sotto controllo e che gli autori della rivolta sono «vigliacchi» che si sono alzati contro la Costituzione. Il presidente della Bolivia Morales ha rivolto un appello ai governi d'America latina perché condannino il colpo di Stato in Venezuela e impediscano che «la violenza faccia vittime innocenti».
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Fuerza Armada Nacional han tomado la decisión correcta, cuentan con el apoyo del pueblo de Venezuela, con el aval de nuestra constitución, con la garantía de estar del lado correcto de la historia. A desplegar las fuerzas para lograr el cese de la usurpación.
Pueblo de Venezuela, es necesario que salgamos juntos a la calle, a respaldar a las fuerzas democráticas y a recuperar nuestra libertad. Organizados y juntos movilícense a las principales unidades militares. Pueblo de Caracas, todos a la Carlota.
Guaidó è il presidente dell’Assemblea Nazionale ed è riconosciuto già come Presidente del Venezuela da più di 50 Paesi (non l’Italia). Da mesi guida la protesta contro il governo di Maduro. Nel video con lui sembra comparire anche Leopoldo Lòpez, altro leader chiave dell’opposizione: questi sarebbe ai domiciliari, ma in un tweet ha annunciato di essere stato appena liberato dai militari «su ordine del presidente Maduro».
Intanto la Spagna fa sapere che non appoggerà un colpo di Stato in Venezuela. Madrid, tra i primi Paesi a riconoscere Guaidó come presidente ad interim, di fronte all'appello del leader dell'opposizione venezuelano ad una rivolta delle forze armate invita ad «evitare uno spargimento di sangue». «Sosteniamo un processo democratico pacifico» e chiediamo «l'immediata convocazione delle elezioni», ha detto la portavoce di Pedro Sanchez Isabel Celaa.
«Lanciamo un appello ai militari e al popolo del Venezuela perché si uniscano al lato corretto della storia, rifiutando la dittatura e l'usurpazione di Maduro; unendosi alla ricerca di libertà, democrazia e ricostruzione istituzionale, guidate dall'Assemblea del Venezuela e del presidente Juan Guaidó», ha scritto su Twitter il presidente della Colombia, Ivan Duque, chiedendo di appoggiare Guaidó.
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