giovedì 11 aprile 2019

Sudan: colpo di Stato in atto, circondato il palazzo presidenziale. Media: “Al Bashir si è dimesso”

@Dopo mesi di proteste contro Omar Al-Bashir, i militari si schierano con i protestanti. Al Bashir si è dimesso mentre l’esercito ha annunciato la formazione di un governo di transizione.

La presidenza di Omar Al-Bashir, il sergente di ferro che ha guidato in modo autoritario il Sudan per gli ultimi 30 anni, si può dire ormai conclusa. Manca solo la dichiarazione ufficiale. Tv e radio di Stato dalle prime ore dell’alba hanno annunciato che gli alti ufficiali dell’esercito hanno un annuncio importante da dare alla Nazione. Migliaia di manifestanti negli ultimi giorni si sono radunati davanti al quartier generale dell’esercito chiedendo le dimissioni di al-Bashir e di tutto il suo Governo. La conferma che le cose stessero prendendo una piega differente rispetto alle precedenti manifestazioni si è avuta nel momento in cui una parte dei militari ha abbandonato le caserme e si è unita alle proteste.

Per cercare di placare la rabbia della popolazione, al-Bashir aveva deciso di dimettersi dalla guida del Partito di Governo e ridotto i prezzi di generi di prima necessità come pane ed acqua, in un Paese in piena crisi economica e con l’inflazione che ha toccato il 44%. Ma al contrario delle altre volte, le manifestazioni sono proseguite in tutto il Sudan, nonostante le repressioni da parte delle forze di sicurezza speciali governative. Molti attivisti sono stati arrestati, i feriti negli scontri sono centinaia e si stima che i morti possano essere oltre 50.

Si attende di capire chi sarà a guidare questo periodo di transizione, data la frammentazione di potere all’interno delle forze di sicurezza nazionali, il cui ruolo nella gestione del Paese è sempre stato centrale. Sembra essersi creata una spaccatura tra l’esercito e le milizie fedeli ad al-Bashir, i temibili Janjaweed, complici della pulizia etnica del Darfur, di cui al-Bashir è accusato e, per questo, ricercato dalla Corte penale de L’Aja. Un dettaglio non da sottovalutare dato che l’ormai ex-Presidente sudanese vuole evitare di finire sotto processo e vorrebbe rimanere all’interno del Paese tutelato dalle autorità locali.

Il Sudan ha un ruolo cruciale nello scacchiere geopolitico non solo in Africa, ma anche nel Medio Oriente. Al-Bashir ha stretti legami con il mondo arabo, in particolare Qatar, ed è da sempre supportato da Cina e Russia, anche il confinante Egitto e la Turchia hanno legami rilevanti con Khartum

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