lunedì 15 aprile 2019

Libia, il vicepremier Ahmed Maitig svela il gioco sporco di Emmanuel Macron: "Cosa accade a Parigi"

@ - Mentre stiamo scrivendo a Tripoli si continua a combattere. Da quando il comandante Khalifa Haftar ha lanciato la sua offensiva per la conquista della Libia sono già morte 121 persone e il bilancio dei feriti supera quota 500. Dall'altra parte della barricata c' è il governo legittimamente eletto, quello del primo ministro Fayez al-Sarraj che resiste all'offensiva di Haftar grazie alle milizie di Misurata, quelle che in buona parte fanno capo al vicepremier Ahmed Maitig.

Maitig oggi sarà in Italia, tappa iniziale di un tour che lo porterà in giro per l' Europa. Lo scopo è incontrare i maggiori leader dell' Unione e capire fino a che punto sono pronti a spendersi nella questione libica. Libero ha avuto l'opportunità di parlargli per capire cosa possiamo apettarci dai vertici di questi giorni.

Vicepremier Maitig come mai ha iniziato il suo tour in Europa dall' Italia?
«L'Italia per noi è un partner strategico, sta seguendo da vicino la situazione e in questi anni ha fatto molto per evitare che accadesse tutto questo. Che ci fosse una guerra che provocasse tutti questi morti. L'Italia ha lavorato da sempre per la pace e la riconciliazione della Libia»

Chi incontrerà dei nostri rappresentanti? 
«Incontrerò il ministro degli Esteri Moavero e probabilmente anche il premier Conte e Salvini».

Come giudica la politica sull' immigrazione di Salvini?
«Non sono solito dare giudizi sulle questioni interne di altri Paesi, ma sicuramente le politiche sui flussi migratori di questo governo hanno dato risultati positivi. Grazie alla collaborazione tra i due governi le partenze e quindi gli arrivi si sono praticamente azzerati».

Pensa che l' attacco di Haftar possa portare a nuovi arrivi in massa in Italia?
«Per ora la situazione è sotto controllo e la nostra guardia costiera sta operando come sempre, siamo convinti e sicuri di respingere il brutale attacco delle forze di Haftar. Non ci saranno effetti negativi rispetto ai flussi attuali di partenze dalla Libia verso l' Italia».
Non tutti i Paesi però si muovono nella stessa direzione dell' Italia. 

Ha anche lei notizia di consiglieri militari francesi che starebbero aiutando Haftar?
«Le rispondo solamente che sicuramente alcuni Paesi lo stanno aiutando...».

A che punto è l' azione di forza di Haftar? Riuscirete a fermarlo?
«Haftar pensava di riuscire a prendere Tripoli in 48 ore mettendo di fronte al fatto compiuto la comunità internazionale. Lui pensava che a Tripoli sarebbe stato accolto da una folla festante e invece il popolo libico è con noi e contro il ritorno della dittatura. Il popolo libico sta combattendo contro questa azione militare: in 10 giorni di guerra Haftar non è riuscito ad avanzare, anzi è stato respinto a più riprese. Ora è iniziata la nostra controffensiva, e non ci fermeremo finché lui non tornerà da dove e venuto».

C'è chi dice che l' attacco di Haftar possa essere un segnale di forza che prevede in una seconda fase l' apertura di una trattativa. È possibile rimettersi in un tavolo negoziale ora con Haftar?
«Come ha detto anche il nostro Presidente Serraj finché lui non ritornerà da dove è venuto non ci sarà spazio per nessuna trattativa».

Le ricostruzioni sulle forze in campo dicono che l'Italia e la Germania stanno con voi mentre la Francia "spinge" Haftar. L'Europa e la Mogherini hanno perso un' altra occasione buona per dimostrare che esistono?
«Noi speriamo che l'Europa sia compatta nel condannare questo tentativo di colpo di stato messo in atto da Haftar contro l' unico governo legittimo e riconosciuto dalla comunità internazionale e dall' Onu».

Come sono a oggi i rapporti economici e finanziari tra Italia e Libia? Passata la buriana ritiene che siano possibili altri investimenti in società italiane?
«I rapporti tra Italia e Libia sono buoni da sempre, la Libia ha ancora tanti interessi economici nel vostro Paese e vogliamo svilupparli sempre di piu. Sicuramente siamo pronti ad investire ulteriormente in un Paese che per noi rappresenta un fondamentale partner strategico».

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