mercoledì 6 marzo 2019

Il Partito popolare europeo avvia la procedura per espellere Orbàn

@ - Dodici membri di nove differenti Paesi hanno chiesto l'esclusione o la sospensione del partito del premier ungherese, Fidesz. La decisione ora spetta a tutti gli affiliati. Salvini e i Conservatori sperano nella rottura .
BRUXELLES - Il partito popolare europeo avvia la procedura di espulsione del premier ungherese, Viktor Orbàn, e del suo partito, Fidesz. La richiesta sarà al vaglio dei leader della prima famiglia politica dell'Unione che si riuniranno a Bruxelles il 20 marzo, a poche ore dal successivo vertice europeo. L'annuncio arriva direttamente dal presidente del Ppe, il francese Joseph Daul: "Dodici partiti membri di nove differenti Paesi hanno chiesto l'esclusione o la sospensione di Fidesz. La decisione ora spetta a tutti i nostri partiti affiliati e non posso anticipare quale sarà l'esito".

Da mesi Orbàn è nel mirino delle forze moderate dei popolari per le sue politiche illiberali e anti migranti. La situazione si è aggravata nell'ultima settimana, con l'autocrate di Budapest che ha lanciato una campagna in vista delle europee contro il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, anch'egli del Ppe, e George Soros. La Commissione viene accusata di voler riempire l'Unione di migranti e di procedere a una sostituzione etnica degli europei, chiaramente una fake news.
I popolari d'altra parte da anni sono nel mirino per accogliere nel loro partito e nel loro gruppo all'Europarlamento, il più numeroso e potente, un leader accusato di violare i valori fondamentali dell'Unione. Tuttavia non sono mai arrivati alla rottura visto che la pattuglia di eletti a Strasburgo di Fidesz ha sempre fatto comodo al Ppe. La decisione per i leader del Ppe non sarà facile: nei sondaggi in vista delle europee del 26 maggio i popolari restano primo partito della Ue ma scendono da 217 a circa 180 seggi, con Orbàn dato al 53% in Ungheria, capace di eleggere 13 europarlamentari. Ma i popolari per continuare a governare l'aula dovranno stringere accordi con socialisti e liberali, potenziali alleati che non accetterebbero di sedersi al tavolo con Orbàn.
Non a caso Matteo Salvini ha subito fatto sapere di stimare "enormemente" il premier ungherese. Il vicepremier infatti in caso di espulsione mira a stringere un'alleanza con il teorico della democrazia illiberale in Europa, anche se dietro le quinte emerge che alla fine Orbàn potrebbe confluire nei Conservatori guidati dall'altro contestato leader di Visegrad, il polacco Jaroslaw Kaczynski. Ma se alla fine Conservatori e sovranisti di Salvini stringeranno un'alleanza che tenga dentro tutta l'ultra destra europea, il risultato per il leader della Lega sarebbe lo stesso.

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