martedì 12 febbraio 2019

Strasburgo, “processo” a Conte: «Un burattino mosso da Salvini e Di Maio»

IlCorriere - L’attacco dei leader. Il liberale Verhofstadt: «Amo l’Italia ma è diventata fanalino di coda della Ue». Il socialista Bullmann: «Italia-Francia, lite tra perdenti». Il leader leghista: «Burocrati, preparate gli scatoloni».
«Mi domando per quanto tempo ancora lei sarà il burattino mosso da Salvini e da Di Maio» si chiede il leader dei Liberali Guy Verhofstadt rivolgendosi al premier Giuseppe Conte al termine del suo intervento all’Europarlamento di Strasburgo: « «Parlo in italiano, io sono innamorato dell’Italia, per me è più di un paese, è un’intera civiltà, l’Italia è dove è nata la nostra civiltà europea - aggiunge -. Per questo che oggi mi fa male vedere la sua degenerazione politica, che non è iniziata ieri o un anno fa, ma 20 anni fa. Questo bellissimo Paese è diventato da fondatore dell’Europa a fanalino di coda dell’Unione».
«Non è questa l’Italia che conosciamo, l’Italia che conosciamo è quella di Spinelli» aggiunge il leader dei socialisti, Udo Bullmann: «Il vostro governo deve smettere di mostrarci questo viso inumano» sui migranti, riferendo del suo recente viaggio a Catania durante lo stallo sulla Sea Watch. Ma il parlamentare tedesco è anche «molto rattristato dall’escalation senza senso con la Francia: in contesti come questi nessuno esce vincente, è una classica situazione perdenti-perdenti». Gli affondi proprio nel giorno in cui il Consiglio d’Europa, a proposito di fanalini di coda, ha piazzato il nostro paese all’ultimo posto per quanto riguarda la libertà di stampa nel vecchio continente, proprio per colpa de dei due vicepremier e dei continui attacchi social ai media.
Per Conte il «viso inumano» non è altro che la «politica di rigore» inaugurata dall’esecutivo gialloverde rispetto al passato, e lo rivendica «a testa alta». «E’ l’unica strada per contrastare il traffico di essere umani - ribatte nella replica in aula -. “Porto sicuro” significa solo se lo sbarco è in Italia, questo non va bene: devono essere tutti a partecipare a questo meccanismo di solidarietà», non solo con profughi e rifugiati ma anche con i « migranti economici», che invece « restano dove sbarcano». Il progetto Tav - tra i motivi di attrito con Parigi - risale a «25 anni fa», spiega: per questo si è proceduto con una nuova analisi costi-benefici.. Nel “processo” irrompe Salvini, difendendo il premier a spada tratta: «Che alcuni burocrati europei, complici del disastro di questi anni, si permettano di insultare il presidente del consiglio, il governo ed il popolo italiano è davvero vergognoso - afferma -. Le elite europee contro le scelte dei popoli: preparate gli scatoloni, il 26 maggio i cittadini finalmente manderanno a casa questa gente» avverte, riferendosi alle imminenti elezioni europee.

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