giovedì 14 febbraio 2019

Siria. Curdi entrano a Baghuz, ultima roccaforte dell'Isis nella parte sud-orientale del Paese

Le operazioni - secondo fonti militari sul posto - sono molto lente vista la resistenza dei miliziani jihadisti. Oggi intanto a Sochi il vertice tra Erdogan, Putin e Rohani. "Durante i colloqui", intendiamo di concerto con le altre parti, "considerare ulteriori passi da compiere insieme per la normalizzazione della situazione nel Paese", ha fatto sapere il Cremlino

Le forze curdo-siriane sono entate nella cittadina di Baghuz, ultima roccaforte dell'Isis nella Siria sud-orientale, ma la resistenza dei miliziani jihadisti costringe i combattenti curdi a un'avanzata molto lenta. Lo riferiscono fonti militari curde sul fronte. Le fonti affermano che l'Isis ormai controlla un'area di poche centinaia di metri quadrati, difesi però da oltre mille jihadisti. L'avanzata è molto lenta, spiegano le fonti, a causa della presenza dei miliziani e di ordigni inesplosi. Le fonti affermano inoltre che nelle ultime 24 ore centinaia di combattenti stranieri dell'Isis si sono arresi durante la battaglia contro le forze curde. L'Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che sono 240 i jihadisti che si sono arresi a Baghuz nelle ultime ore. Ma è impossibile verificare in maniera indipendente sul terreno queste informazioni. Ong: circa 240 membri dell'Isis si sono arresi Circa 240 miliziani dell'Isis si sono arresti alle forze democratiche siriane (SDF). Lo rende noto Rami Abdel Raham, responsabile dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. Circa 500 civili, in particolare donne e bambini, avrebbero lasciato l'area di Baghuz. Negli scontri avvenuti negli ultimi 4 giorni, ha aggiunto Raham, sarebbero morti almeno 27 membri dell'Isis e 19 delle forze democratiche siriane. Ankara conferma scambio di prigionieri tra Assad e ribelli Il ministero degli Esteri turco conferma lo scambio di prigionieri avvenuto nei pressi della città di Al Bab, nel nord della Siria, tra Damasco e gruppi ribelli. "Molti prigionieri del regime siriano e dei ribelli sono stati liberati in seguito a uno scambio reciproco e simultaneo", fanno sapere da Ankara, considerando che Al Bab, luogo in cui l'operazione ha avuto luogo è sotto l controllo della Turchia. Ankara ha garantito per i ribelli, mentre Russia e Iran hanno fatto da intermediari per gli uomini di Assad. Secondo quanto riportato dall'Osservatorio per i diritti umani in Siria con sede a Londra, 20 ostaggi per parte sono stati oggetto di scambio, con i lealisti di Assad che hanno liberato 11 donne. Lo scambio è stato fatto con la garanzia di Turchia, Iran e Russia, impegnate nel tentativo di stabilizzare la Siria i seguito agli accordi di Astana, dove il dialogo tra i tre Paesi è iniziato nel 2017. A Sochi vertice Putin, Erdogan e Rohani I presidenti russo, iraniano e turco si incontrano nel sud della Russia per cercare di rilanciare la soluzione del conflitto in Siria, mentre l'Isis è messo alle strette e Washington si sta preparando per il ritiro dei suoi militari. A Sochi, sulle rive del Mar Nero, Putin e Hassan Rohani, alleati del regime di Damasco, e Recep Tayyip Erdogan, sostengono i ribelli siriani e si concentrano su iniziative per il dialogo intersiriano. La Russia è emersa come attore chiave nel conflitto dal lancio nel 2015 del suo intervento militare a sostegno del regime di Bashar al-Assad, che ora controlla quasi i due terzi del paese. Il processo di Astana, avviato da Mosca con Iran e Turchia, ha oscurato anche i negoziati sponsorizzati dall'Onu, senza raggiungere una soluzione definitiva del conflitto. Secondo il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il vertice tra i presidenti di questi tre paesi dovrebbe essere dedicato alla formazione di un comitato per redigere una nuova costituzione per la Siria per una transizione politica.

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