mercoledì 16 gennaio 2019

E45, viadotto a rischio crollo: pm dispone il sequestro, traffico nord-sud penalizzato

Un colpo durissimo nella pur costantemente tribolata storia dell'E45, la presunta superstrada europea (E) che, senza pedaggio, collega la Romagna con l'Autosole a Orte dopo aver attraversato uno spicchio di Toscana e tutta l'Umbria. E' stato chiuso per rischio collasso il viadotto Puleto, per chi arriva dalla Romagna subito dopo il valico del Verghereto.

Il gip ha disposto il sequestro e la chiusura del viadotto, nei pressi di Valsavignone, in provincia di Arezzo, al confine fra Toscana e Romagna. Il provvedimento è stato richiesto dal procuratore di Arezzo Roberto Rossi nell'ambito dell'inchiesta sul cedimento di una piazzola della stessa E45 avvenuto l'11 febbraio scorso: secondo una commissione di tecnici incaricata dal pm, il viadotto sarebbe a rischio collasso. Il sequestro è stato notificato oggi dai carabinieri.


Ora bisogna vedere se questa situazione rappresenta solo l'ennesimo e provvisorio stop in questo tratto della superstrada che di super ha da sempre il numero di cantieri, i cambi di carreggiata, le uscite obbligatorie in stradine tortuose oppure l'inizio di un ripensamento su questa arteria realizzata in gran parte su viadotti. Intanto diventa immediato l'intensificarsi del traffico pesante sull'A1 in particolare tra Firenze e Bologna con il rischio di ridurre i benefici della galleria "Direttissima". Il traffico nord-sud sul versante occidentale, o proveniente dal nord est, soffrirà insomma non poco se l'E45 diventerà ancora meno scorrevole.

Il suo ruolo di alternativa all'Autosole, nonostante l'assenza di pedaggio, è sempre più impallidito in questi ultimi anni in cui il numero di cantieri, comunque sempre rilevante, è diventato insopportabile. I tempi di percorrenza sono lievitati con la velocità massima di 110 kmh è ormai riservata a pochissimi tratti: si scala a 90 e anche a 70, con relativo rischio di incappare negli autovelox sui quali negli anni i Comuni non hanno certo risparmiato. A 70 kmh su una superstrada, insomma, che pure per scenari e servizi (gpl e anche metano senza dover uscire come quasi sempre in autostrada) riservava molti vantaggi e anche qualche emozione. Vantaggi che si stemperano del tutto dopo i chilometri a passo d'uomo in coda dietro alla colonna di camion sia che si tratti di restringimento di carreggiata oppure, peggio, di un'uscita obbligatoria. 

LE DENUNCIA
Nel novembre del 2018 l'ex poliziotto Massimo Tizzi ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video sulle stato di alcuni piloni dei viadotti di quella zona che venne ripreso anche dal Tg2.

LE ALTERNATIVE
Se nei prossimi giorni il "tappo" di Valsavignone, con conseguente uscita obbligatoria sulla viabilità ordinaria, si rivelerà troppo penalizzante per i tempi di percorrenza, non restano che le autostrade A1 e A14, soprattutto per il traffico pesante e per chi deve andare da nord a sud e viceversa. Un duri colpo anche per l'intera Umbria, anche nella vita di tutti i giorni: alternative alle E45, in questo caso non ve ne sono.

Per chi è diretto verso sud, uscita obbligatoria allo svincolo di Verghereto. Due invece i percorsi alternativi per tutti gli altri mezzi. Il primo prevede di dirigersi verso Bagno di Romagna - Badia Prataglia - Mandrioli - Pieve Santo Stefano e qui rientrare in E45. Il secondo passa da Verghereto - Balze - Pieve Santo Stefano. Percorso inverso per chi è diretto a Nord con uscita obbligatoria a Pieve Santo Stefano.

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