mercoledì 16 gennaio 2019

Battisti, Napolitano accusa Lula: ‘Non mantenne la promessa di estradarlo’

Giorgio Napolitano scarica sull’ex presidente brasiliano la responsabilità della mancata estradizione in Italia di Cesare Battisti.

Quando ricopriva il ruolo di presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano fece tutto ciò che era in suo potere per favorire l’estradizione di Cesare Battisti [VIDEO] in Italia dal Brasile, Paese dove l’ex terrorista dei Pac si era rifugiato. Il suo omologo verdeoro, Luiz Inacio Lula Da Silva, però, non mantenne la promessa data. È questo il succo della breve missiva inviata dall’ex capo dello Stato a La Stampa, pubblicata questa mattina dal quotidiano torinese.

La lettera di Giorgio Napolitano a La Stampa: su Battisti tutta colpa di Lula
La lettera indirizzata da Giorgio Napolitano al direttore de La Stampa, Maurizio Molinari, è intitolata proprio ‘La promessa che Lula non mantenne'
Il presidente emerito della Repubblica italiana, dunque, non vuole lasciare adito a dubbi circa la sua posizione odierna e il ruolo allora ricoperto nel caso Cesare Battisti [VIDEO].
Per prima cosa, il vecchio protagonista della vita Politica italiana ci tiene a precisare di aver accolto con “grande soddisfazione” (termine presidenziale, quest’ultimo, divenuto un cult ndr) la notizia dell’arresto, della successiva consegna alle autorità tricolori e dell’immediato arrivo in Italia del terrorista.

I tentativi di Re Giorgio di convincere il presidente operaio
Una volta chiarito questo punto, Giorgio Napolitano comincia a passare in rassegna tutte le azioni istituzionali da lui compiute nei confronti del Brasile per favorire l’estradizione di Cesare Battisti in Italia. 
Re Giorgio ricorda che, durante gli anni della sua presidenza (2006-2015), l’affaire Battisti sarebbe sempre stato “al centro dell’attenzione” sia sua che dei diversi governi che si sono succeduti a Palazzo Chigi (Prodi, Berlusconi, Monti, Letta).

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