martedì 11 dicembre 2018

Time sceglie le "persone dell'anno" 2018: i giornalisti "guardiani" della verità, c'è anche Khashoggi

Il reporter saudita assassinato nel consolato di Riad a Istanbul è il primo morto a essere scelto come simbolo dell'anno dalla rivista americana. Insieme a lui la filippina Maria Ressa, gli americani della Capital Gazette di Annapolis, i cronisti birmani incarcerati.

NEW YORK - Il settimanale americano Time ha annunciato la sua scelta per la copertina dedicata alla "persona dell'anno" edizione 2018. In realtà si tratta di un gruppo di persone, che simboleggiano quelli che il giornale definisce i "guardiani" impegnati nella "guerra per la verità". Giornalisti che hanno in comune una cosa: sono stati presi di mira per il loro lavoro.

Tra loro c'è anche Jamal Khashoggi, il giornalista saudita ucciso nel consolato saudita di Istanbul a ottobre, e per il quale si è sfiorata una grave crisi diplomatica internazionale. E' la prima volta che Time sceglie una persona morta per la sua copertina della persona dell'anno, "ma è anche la prima volta che l'influenza di una persona cresce in modo così considerevole dopo la sua morte", spiega il gruppo editoriale.

Gli altri premiati sono la direttrice del sito di informazione online filippino Rappler, Maria Ressa, sottoposta a censure e minacce da parte del regime di Duterte. La redazione della Capital Gazette, il giornale di Annapolis negli Stati Uniti che nel giugno scorso è stato oggetto di un attacco terroristico in cui hanno perso la vita cinque giornalisti. E infine i giornalisti birmani della ReutersWa Lone e Kyaw Soe Oo, contro i quali è stato montato un processo farsa, con accuse fabbricate dal regime, concluso dopo un anno di carcerazione preventiva con una condanna ad altri sette anni di prigione per violazione delle leggi sulla segretezza.

"Studiando le scelte per il 2018 ci è apparso chiaramente che la manipolazione e l'abuso della verità sono stati il comune denominatore di tante delle più grandi storie dell'anno", ha detto il direttore della rivista Edward Felsenthal.

I "Guardiani" hanno battuto Donald Trump, in corsa per la seconda volta dopo il 2016 e secondo classificato. Al terzo posto il procuratore speciale Robert Mueller: a giudizio di Felsenthal "quest'anno era troppo presto, ma per come stanno andando le cose potrebbe toccare a Mueller la copertina della Persona dell'Anno 2019".

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