mercoledì 26 dicembre 2018

Il Giappone lascia l’Iwc e riprende la caccia alle balene per scopi commerciali

Con il Nuovo Anno, il Giappone si ritira dalla Commissione Internazionale per la Caccia alle balene (Iwc), la commissione che protegge le balene, e a partire dal prossimo luglio riprende la caccia alle balene per scopi commerciali.


Lo ha annunciato il governo giapponese, ma la notizia era nell’aria. La caccia alle balene a scopo commerciale sarà permessa solo nelle acque territoriali e nella zona economica esclusiva del Giappone, ha comunque puntualizzato il portavoce del governo giapponese, Yoshihide Suga, mentre sarà vietata la caccia alle balene nelle acque dell’Antartide e nell’emisfero australe.

La decisione segue di pochi mesi la decisione dell’Iwc di respingere la richiesta di Tokyo di riprendere la caccia alle balene per scopi commerciali, ma, ha dichiarato Suga, sarà comunque attuata all’interno dei limiti calcolati dall’Iwc, «per evitare un impatto negativo sulle risorse cetacee».

L’Iwc è stato creato 70 anni fa per garantire la preservazione da questi cetacei ed evitare la caccia indiscriminata negli oceani. Il Giappone è entrato nella Commissione Internazionale nel 1951 e nel 1982 ha aderito alla moratoria internazionale indetta dall’organizzazione. Cinque anni più tardi, il Giappone ha annunciato l’avvio della caccia alle balene nelle acque dell’Antartide per «scopi scientifici», ma nel 2014 questo tipo di attività è stata vietata dalla Corte Internazionale di Giustizia: il Giappone ha ripreso la caccia alle balene in Antartide l’anno successivo riducendo il numero di esemplari e di specie cacciate.

La caccia alle balene per scopi commerciali è stata sospesa, invece, nel 1988, e sei anni più tardi, il governo di Tokyo ha dato il via libera alla caccia alle balene a scopo di ricerca nell’Oceano Pacifico nord-occidentale.

Nessun commento: