domenica 30 dicembre 2018

Bangladesh: scontri nel giorno del voto, 15 morti

Segnalazioni di intimidazioni e minacce ai seggi
E' di almeno 15 persone rimaste uccise in scontri tra manifestanti e polizia in diverse zone del Bangladesh il bilancio del giorno delle elezioni per rinnovare Parlamento e Governo, al momento della chiusura delle urne. Lo riferiscono i media locali.

L'Associated Press ha ricevuto oltre 50 segnalazioni di intimidazioni e minacce ai seggi, denunciate da sostenitori dell'opposizione, anche se non è stata in grado di verificarle in modo indipendente. Il voto è visto come un referendum sulle tendenze considerate sempre più autoritarie della premier Sheikh Hasina.

Già alla vigilia del voto gli esponenti del Bangladesh Nationalist Party (Bnp), la coalizione d'opposizione, temeva che violenze e le intimidazioni avrebbero tenuto lontano dalle urne molti elettori.

Zahiruddin Swapan, parlamentare del partito nazionalista all'opposizione, ha detto che venerdì funzionari della sicurezza hanno isolato la sua casa, impedendogli di condurre campagna elettorale. Farid Ahmed, un altro candidato del BNP, ha detto che la polizia e gli attivisti del partito al governo hanno preso posizione attorno al suo complesso.

Il mandato decennale del primo ministro Sheikh Hasina, il cui partito di governo - Awami League - spera di mantenere il potere, è stato accusato di arresti di massa, sparizioni forzate e uccisioni extragiudiziali. Nelle ultime settimane il Paese è stato segnato da episodi di violenza sommaria, assalti ai comizi elettorali, che hanno portato alla morte di 4 persone.

Il principale rivale di Hasina è la ex premier Khaleda Zia, capo del Partito nazionalista del Bangladesh, ritenuta ineleggibile da un tribunale per la sua passata detenzione con accuse di corruzione.

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