lunedì 26 novembre 2018

Russia-Ucraina: Poroshenko firma la legge marziale

Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha firmato il decreto con cui si introduce la legge marziale in Ucraina per 60 giorni, fino cioè al 25 gennaio 2019. Il controllo sull'attuazione della legge marziale è affidato al segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza e la difesa dell'Ucraina, Oleksandr Turchynov. Il presidente, inoltre, ha presentato alla Verkhovna Rada, il Parlamento monocamerale ucraino, un corrispettivo disegno di legge che dovrà essere esaminato entro i prossimi due giorni ed eventualmente approvato. Il testo deve contenere la giustificazione per l'imposizione della legge marziale, le zone precise del Paese in cui verrà introdotta la misura, un elenco dei diritti e libertà costituzionali che verranno temporaneamente limitate e una lista dei compiti assegnati al comando militare e alle amministrazioni locali.

Lo scontro sullo Stretto di Kerch
La firma arriva in un momento di fortissime tensioni con la Russia dopo che Mosca ha sequestrato tre navi della Marina di Kiev nello Stretto di Kerch, unico passaggio dal Mar Nero al Mare di Azov. Mosca ha chiuso lo Stretto dopo un'incursione della Marina ucraina che Mosca ha definito "una provocazione": tre navi ucraine, dirette dal Mar Nero verso lo Stretto, non hanno chiesto il permesso di transito per dirigersi al porto di Mariupol, un gesto che le autorità russe considerano un affronto in grado di provocare "un conflitto regionale". Kiev ha da parte sua accusato la Russia di aver aperto il fuoco, ferendo due marinai, e di aver sequestrato le tre navi della flotta navale ucraina. Mosca ha confermato il sequestro delle tre navi.

Il monito di Lavrov
La dichiarazione della legge marziale in Ucraina minaccia di "peggiorare" la situazione in Donbass. È il monito arrivato dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che ha parlato di "evidente provocazione". "Lì (nelle regioni dell'Est dell'Ucraina) ci sono costantemente gravi violazioni dei diritti umani: il bombardamento di centri abitati, strutture sociali, la morte di civili - ha denunciato - con la dichiarazione della legge marziale probabilmente questi nazionalisti radicali sentiranno di avere le mani libere".
Il ministro ha poi accusato Kiev di aver violato "le disposizioni chiave non solo del diritto marittimo, ma anche del diritto internazionale in generale, compresa la Carta delle Nazioni Unite e la Convenzione 1982 del diritti del Mare, che richiede a tutti gli Stati di rispettare la sovranità di un altro Stato".

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