Weinstein Company, salta l'accordo: ora si profila solo il fallimento - Repubblica.it: "NEW YORK - Salta l'accordo per la vendita della Weinstein Company, la casa di distribuzione e produzione cinematografica a un passo dal fallimento per lo scandalo che ha travolto il cofondatore, Harvey Weinstein, sommerso dalle accuse di molestie sessuali. Lo annuncia Maria Contreras-Sweet, responsabile dei rapporti con le piccole imprese durante l'amministrazione Obama, a capo della cordata a un passo dall'acquisto della società fondata dai fratelli Harvey e Bob Weinstein.
L'investitrice si era impegnata a salvare 150 posti di lavoro, a costituire un consiglio di amministrazione a maggioranza femminile e un fondo di risarcimento tra gli 80 e 90 milioni di dollari, per le donne vittime di abusi. "Dopo aver firmato e iniziato la fase di verifica della conferma, abbiamo ricevuto informazioni deludenti sulla fattibilità del completamento di questa transazione", ha dichiarato Contreras-Sweet in un comunicato. La Weinstein Company non ha commentato, mentre una fonte anonima vicina alla trattativa ha riferito all'agenzia AFP che gli acquirenti hanno scoperto 64 milioni di dollari di passività occultate.
Della cordata di investitori, che avevano trattato l'acquisizione per un valore di circa 500 milioni di dollari, compresa l'assunzione del debito, pari a 225 milioni di dollari, faceva parte anche Ronald Burkle, magnate dei supermercati e finanziatore del partito democratico. Otto giorni fa il board della Weinstein company aveva fatto sapere che stava per presentare istanza di fallimento. Ma poi quattro giorni fa la società di produzione e il gruppo guidato dall'ex funzionaria di Obama avevano pubblicamente annunciato il raggiungimento di un accordo.
Ieri la chiusa definitiva: la vendita non si farà più, a meno che nelle prossime ore non arrivi una nuova smentita."
L'investitrice si era impegnata a salvare 150 posti di lavoro, a costituire un consiglio di amministrazione a maggioranza femminile e un fondo di risarcimento tra gli 80 e 90 milioni di dollari, per le donne vittime di abusi. "Dopo aver firmato e iniziato la fase di verifica della conferma, abbiamo ricevuto informazioni deludenti sulla fattibilità del completamento di questa transazione", ha dichiarato Contreras-Sweet in un comunicato. La Weinstein Company non ha commentato, mentre una fonte anonima vicina alla trattativa ha riferito all'agenzia AFP che gli acquirenti hanno scoperto 64 milioni di dollari di passività occultate.
Della cordata di investitori, che avevano trattato l'acquisizione per un valore di circa 500 milioni di dollari, compresa l'assunzione del debito, pari a 225 milioni di dollari, faceva parte anche Ronald Burkle, magnate dei supermercati e finanziatore del partito democratico. Otto giorni fa il board della Weinstein company aveva fatto sapere che stava per presentare istanza di fallimento. Ma poi quattro giorni fa la società di produzione e il gruppo guidato dall'ex funzionaria di Obama avevano pubblicamente annunciato il raggiungimento di un accordo.
Ieri la chiusa definitiva: la vendita non si farà più, a meno che nelle prossime ore non arrivi una nuova smentita."
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