Papa: "Chi va con le prostitute e' un criminale" - Padovanews: "Citta’ del Vaticano, 19 mar. (AdnKronos) – “La prostituzione e’ un problema grave: vorrei che i giovani lottassero contro questa pratica. Per favore: chi ha questa abitudine, la tagli!”. Papa Francesco esorta i giovani a dire un fermo “no” alla prostituzione, durante il colloquio con loro nella riunione pre-Sinodo al pontificio collegio internazionale ‘Maria Mater Ecclesiae’ di Roma.
“Chi va con le prostitute e’ un criminale – afferma il Pontefice – Questo non e’ fare l’amore, questo e’ torturare una donna: non confondiamo i due termini”, ammonisce Bergoglio.
Il Papa sottolinea con forza: “Uno schifo! La tratta e la prostituzione sono crimini contro l’umanita’, delitti che nascono da una mentalita’ malata secondo cui la donna va sfruttata”.
“Non c’e’ femminismo che sia riuscito a togliere questa mentalita’ dalla coscienza maschile, dall’immaginario collettivo. Questa malattia, questo modo di pensare sociale e’ un crimine contro l’umanita’”, ribadisce Francesco.
Il Papa torna a parlare anche del lavoro. “I giovani sono spesso emarginati dalla vita pubblica”, rimarca, e costretti a “mendicare occupazioni che non garantiscono un domani”.
“Troppo spesso siete lasciati soli”, lamenta il Pontefice ricordando che “in Italia il tasso di disoccupazione giovani e’ al 35% e in alcuni Paesi vicini supera anche il 50%”. E “la disoccupazione crea dipendenze e puo’ portare fino al suicidio. Questo e’ un peccato sociale: la societa’ e’ responsabile di questo!”, scandisce Francesco."
“Chi va con le prostitute e’ un criminale – afferma il Pontefice – Questo non e’ fare l’amore, questo e’ torturare una donna: non confondiamo i due termini”, ammonisce Bergoglio.
Il Papa sottolinea con forza: “Uno schifo! La tratta e la prostituzione sono crimini contro l’umanita’, delitti che nascono da una mentalita’ malata secondo cui la donna va sfruttata”.
“Non c’e’ femminismo che sia riuscito a togliere questa mentalita’ dalla coscienza maschile, dall’immaginario collettivo. Questa malattia, questo modo di pensare sociale e’ un crimine contro l’umanita’”, ribadisce Francesco.
Il Papa torna a parlare anche del lavoro. “I giovani sono spesso emarginati dalla vita pubblica”, rimarca, e costretti a “mendicare occupazioni che non garantiscono un domani”.
“Troppo spesso siete lasciati soli”, lamenta il Pontefice ricordando che “in Italia il tasso di disoccupazione giovani e’ al 35% e in alcuni Paesi vicini supera anche il 50%”. E “la disoccupazione crea dipendenze e puo’ portare fino al suicidio. Questo e’ un peccato sociale: la societa’ e’ responsabile di questo!”, scandisce Francesco."
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