L’agenzia segreta russa che non perdona le spie che tradiscono: "«Non puoi insegnare nuovi trucchi a un vecchio gatto», risponde Nikita ricordando un proverbio della sua amata Mosca. Lui adesso fa affari nei Balcani, e in Kosovo chiunque lo conosca sa che per quanto sia diventato un buon commerciante di mezzi agricoli, Nikita non ha mai smesso di sentirsi un agente. Anche se la sua stagione, formalmente, si è chiusa una ventina d’anni fa in rotta di collisione con un ex collega che ha fatto carriera: Vladimir Vladimirovic Putin. Che siano stati quelli del suo ex ufficio ad avvelenare in Inghilterra Sergeij Skripal e la figlia, Nikita non lo afferma. Anche se lui crede più ai proverbi che a certe coincidenze.
Prima di venire intossicata Yulia, la figlia 33enne dell’ex agente di Mosca riparato nel Regno Unito, in famiglia era l’unica a godere di buona salute. La madre se n’è andata nel 2012 per colpa di un cancro. Due anni fa Skripal perse il fratello, morto improvvisamente in Russia. L’anno scorso il dolore più grande: una malattia al fegato gli ha portato via il figlio. Il colonnello era stato condannato a 13 anni di carcere in Russia nel 2006 per avere tradito gli agenti dell’intelligence russa con quelli dei servizi segreti britannici del MI6. Nel 2010 era stato apparentemente graziato ed era poi stato condotto nel Regno Unito nell’ambito di uno scambio di spie di alto livello fra Russia, Stati Uniti e Londra.
Sergeij e la figlia sono stati trovati privi di sensi domenica su una panchina in un centro commerciale di Salisbury, in Inghilterra. La ragazza forse se la caverà, il padre difficilmente. «Il nostro compito adesso è stabilire chi ci sia dietro tutto questo e perché lo abbiano fatto», ha detto il capo dell’unità anti-terrorismo della polizia britannica, Mark Rowley. Secondo fonti di sicurezza inglesi, solo pochi laboratori al mondo sono in grado di produrre questo tipo di veleno, e fra questi c’è quello dei servizi segreti russi a Iassenovo, vicino Mosca, dove ha sede l’Acquario. Niente a che vedere con le creature degli abissi. Perché l’Aquario altro non è che il camino in vetro ceramico all’interno del quale in presenza delle reclute vengono cremati – non sempre da morti – i traditori e i defezionisti del Gru, il servizio segreto militare di Mosca, la cui esistenza non è mai stata ufficialmente riconosciuta dal Cremlino.
L’ultimo avvelenamento ha richiamato alla memoria l’eliminazione nel 2006 dell’ex agente dei servizi segreti russi Aleksandr Litvinenko. Secondo la procura britannica ad ucciderlo fu l’agente dell’Fsb, erede del Kgb, Andreij Lugovoj, che lo incontrò per un drink al Millennium Hotel prima del suo incontro con l’italiano Mario Scaramella, che all’epoca era consulente della commissione Mitrokhin. Oggi consigliere di alcuni governi anche in Africa, Scaramella sostiene che il Gru «è l’intelligence centrale militare russa da cui dipendono le intelligence militari “Ru”. Una struttura di altissima specializzazione e di élite, ufficialmente disconosciuta». La commissione parlamentare Mitrokhin «ricevette da Mosca una dichiarazione circa la “non esistenza” del Gru», ricorda l’avvocato Scaramella. Una delle maggiori fonti sull’esistenza della super agenzia segreta è Viktor Rezun, nome di battaglia Viktor Suvorov, «maggiore del Gru che ha defezionato nel 1978 – racconta Scaramella – a favore del Regno Unito e da allora vive protetto a Bristol. Suvorov è uno dei pochissimi ufficiali Gru che abbia collaborato con i servizi occidentali», oltre ad Alekseij Lunev «che invece si consegnò agli Usa e che ed è sotto protezione in un programma congiunto Cia/Fbi».
Nel 2006 Suvorov ha dichiarato a Scaramella e all’allora presidente della Mitrokhin, Paolo Guzzanti, che «lo Stato russo può anche perdonare, ma il Gru mai».
Il colonnello Skipral tra il 1995 e il 2006 consegnò al servizio segreto di Sua Maestà i nomi degli operativi in Europa, «inclusa l’Italia», precisa Scaramella. «Il suo caso è spaventosamente ordinario – aggiunge Scaramella – se Litvinienko è uno dei pochi del Kgb ad essere stato eliminato, i traditori del Gru invece devono essere tutti eliminati, lo dice lo statuto della organizzazione». Come ogni gioco di spie che si rispetti, nessuna pagina è mai veramente chiusa.
E puntuali, dopo un’eliminazione, arrivano pettegolezzi mimetizzati da accuse, e buone piste investigative liquidate come pettegolezzi, concedendo altri metri di vantaggio ai sicari. Skipral sarebbe stato in contatto con la Orbit, società del veterano dell’MI6 britannico Christopher Steele, coinvolta nell’operazione di dossieraggio anti-Trump commissionata un paio d’anni fa da rivali politici dell’attuale presidente americano alla ricerca di materiale per alimentare il Russiagate che sta imbarazzando la Casa Bianca. Steele ha seccamente smentito. A parere dell’Independent questo non esclude che il colonnello fosse in contatto con altri ex 007 e con altre società private, violando la promessa di portarsi nella tomba i segreti non ancora rivelati. Non è tutto. Secondo l’esule russo Valeri Morozov, Skripal avrebbe mantenuto parallelamente anche relazioni – decisamente insolite per un transfuga – con l’ambasciata di Mosca a Londra." SEGUE >>>
Prima di venire intossicata Yulia, la figlia 33enne dell’ex agente di Mosca riparato nel Regno Unito, in famiglia era l’unica a godere di buona salute. La madre se n’è andata nel 2012 per colpa di un cancro. Due anni fa Skripal perse il fratello, morto improvvisamente in Russia. L’anno scorso il dolore più grande: una malattia al fegato gli ha portato via il figlio. Il colonnello era stato condannato a 13 anni di carcere in Russia nel 2006 per avere tradito gli agenti dell’intelligence russa con quelli dei servizi segreti britannici del MI6. Nel 2010 era stato apparentemente graziato ed era poi stato condotto nel Regno Unito nell’ambito di uno scambio di spie di alto livello fra Russia, Stati Uniti e Londra.
Sergeij e la figlia sono stati trovati privi di sensi domenica su una panchina in un centro commerciale di Salisbury, in Inghilterra. La ragazza forse se la caverà, il padre difficilmente. «Il nostro compito adesso è stabilire chi ci sia dietro tutto questo e perché lo abbiano fatto», ha detto il capo dell’unità anti-terrorismo della polizia britannica, Mark Rowley. Secondo fonti di sicurezza inglesi, solo pochi laboratori al mondo sono in grado di produrre questo tipo di veleno, e fra questi c’è quello dei servizi segreti russi a Iassenovo, vicino Mosca, dove ha sede l’Acquario. Niente a che vedere con le creature degli abissi. Perché l’Aquario altro non è che il camino in vetro ceramico all’interno del quale in presenza delle reclute vengono cremati – non sempre da morti – i traditori e i defezionisti del Gru, il servizio segreto militare di Mosca, la cui esistenza non è mai stata ufficialmente riconosciuta dal Cremlino.
L’ultimo avvelenamento ha richiamato alla memoria l’eliminazione nel 2006 dell’ex agente dei servizi segreti russi Aleksandr Litvinenko. Secondo la procura britannica ad ucciderlo fu l’agente dell’Fsb, erede del Kgb, Andreij Lugovoj, che lo incontrò per un drink al Millennium Hotel prima del suo incontro con l’italiano Mario Scaramella, che all’epoca era consulente della commissione Mitrokhin. Oggi consigliere di alcuni governi anche in Africa, Scaramella sostiene che il Gru «è l’intelligence centrale militare russa da cui dipendono le intelligence militari “Ru”. Una struttura di altissima specializzazione e di élite, ufficialmente disconosciuta». La commissione parlamentare Mitrokhin «ricevette da Mosca una dichiarazione circa la “non esistenza” del Gru», ricorda l’avvocato Scaramella. Una delle maggiori fonti sull’esistenza della super agenzia segreta è Viktor Rezun, nome di battaglia Viktor Suvorov, «maggiore del Gru che ha defezionato nel 1978 – racconta Scaramella – a favore del Regno Unito e da allora vive protetto a Bristol. Suvorov è uno dei pochissimi ufficiali Gru che abbia collaborato con i servizi occidentali», oltre ad Alekseij Lunev «che invece si consegnò agli Usa e che ed è sotto protezione in un programma congiunto Cia/Fbi».
Nel 2006 Suvorov ha dichiarato a Scaramella e all’allora presidente della Mitrokhin, Paolo Guzzanti, che «lo Stato russo può anche perdonare, ma il Gru mai».
Il colonnello Skipral tra il 1995 e il 2006 consegnò al servizio segreto di Sua Maestà i nomi degli operativi in Europa, «inclusa l’Italia», precisa Scaramella. «Il suo caso è spaventosamente ordinario – aggiunge Scaramella – se Litvinienko è uno dei pochi del Kgb ad essere stato eliminato, i traditori del Gru invece devono essere tutti eliminati, lo dice lo statuto della organizzazione». Come ogni gioco di spie che si rispetti, nessuna pagina è mai veramente chiusa.
E puntuali, dopo un’eliminazione, arrivano pettegolezzi mimetizzati da accuse, e buone piste investigative liquidate come pettegolezzi, concedendo altri metri di vantaggio ai sicari. Skipral sarebbe stato in contatto con la Orbit, società del veterano dell’MI6 britannico Christopher Steele, coinvolta nell’operazione di dossieraggio anti-Trump commissionata un paio d’anni fa da rivali politici dell’attuale presidente americano alla ricerca di materiale per alimentare il Russiagate che sta imbarazzando la Casa Bianca. Steele ha seccamente smentito. A parere dell’Independent questo non esclude che il colonnello fosse in contatto con altri ex 007 e con altre società private, violando la promessa di portarsi nella tomba i segreti non ancora rivelati. Non è tutto. Secondo l’esule russo Valeri Morozov, Skripal avrebbe mantenuto parallelamente anche relazioni – decisamente insolite per un transfuga – con l’ambasciata di Mosca a Londra." SEGUE >>>
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