La sfida di Trump sui dazi: "Guerre commerciali sono buone e facili da vincere". Irritazione europea - Repubblica.it: "MILANO - Si surriscaldano gli animi tra gli Stati Uniti e le altre grandi economie mondiali, all'indomani dell'annuncio della prossima introduzione da parte degli Usa di dazi all'importazione del 25% sull' acciaio e del 10% sull'alluminio. "Quando un Paese (Usa) sta perdendo molti miliardi di dollari nel commercio con virtualmente ogni Paese con cui fa affari, le guerre commerciali sono buone e facili da vincere", ha scritto Trump su Twitter.
Poco prima si era fatta sentire la dura reazione europea. "La Ue deve reagire in maniera ferma ai dazi punitivi degli stati uniti che rappresentano una minaccia per migliaia di lavoratori in Europa", aveva detto il ministro degli esteri Sigmar Gabriel aggiungendo che da parte della Germania c'è "grande preoccupazione".
Un intervento seguito alla presa di posizione ieri sera del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. L'Unione europea "reagirà fermamente e proporzionalmente per difendere i suoi interessi", aveva detto Juncker. "Ci dispiace molto" della decisione Usa, aveva aggiunto Juncker, precisando che nei prossimi giorni Bruxelles presenterà "delle contro-misure contro gli Usa, compatibili con le regole del Wto, per riequilibrare la situazione". Per questo, trapela in giornata, nei prossimi giorni la commissione avanzerà una proposta per contromisure compatibili con le regole dell'organizzazione mondiale del commercio: "Le contromisure per ribilanciare questa situazione saranno discusse mercoledì della prossima settimana", ha detto un portavoce di Bruxelles, Alexander Winterstein
Fuori dai confini europei è arrivata anche la ferma condanna cinese, che ha invitato gli Stati Uniti a usare "moderazione nell'uso degli strumenti di difesa commerciale". "Se tutti i Paesi seguono l'esempio degli Stati Uniti, questo avrà senza dubbio un grave impatto sul commercio internazionale", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, nel corso del consueto briefing settimanale con la stampa.
Nervosismo anche da parte di Mosca con il Cremlino che si è detta "preoccupata" per la decisione americana. "Sappiamo - ha detto il portavoce Dmitry Peskov - che in molte capitali europee è stata espressa preoccupazione in merito a questa decisione, condividiamo questa preoccupazione e stiamo analizzando la situazione che sta emergendo nelle relazioni commerciali"
Poco prima si era fatta sentire la dura reazione europea. "La Ue deve reagire in maniera ferma ai dazi punitivi degli stati uniti che rappresentano una minaccia per migliaia di lavoratori in Europa", aveva detto il ministro degli esteri Sigmar Gabriel aggiungendo che da parte della Germania c'è "grande preoccupazione".
Un intervento seguito alla presa di posizione ieri sera del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. L'Unione europea "reagirà fermamente e proporzionalmente per difendere i suoi interessi", aveva detto Juncker. "Ci dispiace molto" della decisione Usa, aveva aggiunto Juncker, precisando che nei prossimi giorni Bruxelles presenterà "delle contro-misure contro gli Usa, compatibili con le regole del Wto, per riequilibrare la situazione". Per questo, trapela in giornata, nei prossimi giorni la commissione avanzerà una proposta per contromisure compatibili con le regole dell'organizzazione mondiale del commercio: "Le contromisure per ribilanciare questa situazione saranno discusse mercoledì della prossima settimana", ha detto un portavoce di Bruxelles, Alexander Winterstein
Fuori dai confini europei è arrivata anche la ferma condanna cinese, che ha invitato gli Stati Uniti a usare "moderazione nell'uso degli strumenti di difesa commerciale". "Se tutti i Paesi seguono l'esempio degli Stati Uniti, questo avrà senza dubbio un grave impatto sul commercio internazionale", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, nel corso del consueto briefing settimanale con la stampa.
Nervosismo anche da parte di Mosca con il Cremlino che si è detta "preoccupata" per la decisione americana. "Sappiamo - ha detto il portavoce Dmitry Peskov - che in molte capitali europee è stata espressa preoccupazione in merito a questa decisione, condividiamo questa preoccupazione e stiamo analizzando la situazione che sta emergendo nelle relazioni commerciali"
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