domenica 18 marzo 2018

La Russia al voto, Putin verso il quarto mandato. Boom affluenza, 16,55% alle 10 - Asia - ANSA.it

La Russia al voto, Putin verso il quarto mandato. Boom affluenza, 16,55% alle 10 - Asia - ANSA.it: "Aperte le urne in Russia per le elezioni presidenziali.  La vittoria elettorale e il conseguente quarto mandato da capo dello Stato per Vladimir Putin appaiono scontati. L'annessione della Crimea ha fatto aumentare a dismisura la popolarità dello zar e le tensioni con l'Occidente sono state sfruttate dalla propaganda del Cremlino per compattare i russi attorno al loro presidente.   Stando a un recente sondaggio del centro demoscopico statale Vtsiom, Putin dovrebbe ottenere tra il 69 e il 73% dei voti.

Alle sue spalle, a distanza abissale, ci sono il comunista Pavel Grudinin con il 10-14% e il nazionalista Vladimir Zhirinovsky con l'8-12%. Ma la battaglia di Putin a questo giro è prima di tutto per l'affluenza. Solo se il 70% dei quasi 111 milioni di aventi diritto si recheranno alle urne, il suo successo sarà completo. Le ricerche di Vtsiom indicano però che 'solo' il 63-67% dei russi ha intenzione di votare. Ed ecco perché osservatori e attivisti temono il ricorso ai brogli per gonfiare i dati sulla partecipazione.

Boom affluenza, 16,55% alle 10 - L'affluenza alle urne registrata alle 10 del mattino, ora di Mosca (le 8 in Italia), alle elezioni presidenziali è stata di "oltre il 16,5%". Così la presidente della Commissione Elettorale Centrale Ella Pamfilova. Si tratta di un dato molto superiore a quelli registrati nelle precedenti tornate elettorali presidenziali. "L'affluenza alle urne alle 10:00 era del 6,36% nel 2000, dell'8,01% nel 2004, dell'8,94% nel 2008 e del 6,53% nel 2012" ha detto Pamfilova. Oggi invece il dato è di 16,55%. Lo riporta Interfax. Si tratta di una buona notizia per il presidente Vladimir Putin, la cui rielezione è scontata, preoccupato solo da una possibile bassa affluenza, che non significherebbe il successo assoluto cui aspira. 

Mosca, su voto Kiev viola pratiche internazionali - La Russia risponderà alle misure prese dalle autorità ucraine, che stanno ostacolando l'accesso dei cittadini russi ai seggi elettorali in Ucraina. Così il presidente della commissione per gli Affari Esteri della Duma Leonid Slutsky citato da Interfax. "Tutte le organizzazioni internazionali saranno informate delle azioni di Kiev: è al di là della comprensione e delle pratiche internazionali", ha detto Slutsky. 

Il presidente russo uscente, Vladimir Putin, ha votato. Il leader del Cremlino, accolto da una folla di giornalisti russi e stranieri, si è recato al seggio numero 2151 presso l'Accademia delle Scienze. "Sono sicuro che il programma che ho suggerito al paese sia quello giusto", ha detto Putin. Secondo quanto riportato dall'agenzie russe il leader del Cremlino ha poi sottolineato che oggi avrà degli incontri con gruppi di lavoratori. A chi gli domandava quale percentuale d'affluenza alle urne potesse essere considerata un successo Putin ha risposto: "Qualunque, basta che permetta lo svolgimento dei doveri presidenziali".

Gli aventi diritto sono quasi 111 milioni di residenti in patria, ai quali si aggiungono 1,8 milioni di expat. I seggi sono circa 97mila, distribuiti su 11 fusi orari, dalla regione più orientale, la Chukotka-Kamchatka, a quella più occidentale, l'enclave di Kaliningrad. Le urne si aprono alle 8 del mattino (le 7 italiane) e si chiudono dodici ore dopo. Gli exit-poll sono previsti per le 21 di Mosca, dopo la chiusura dei seggi a Kaliningrad, ovvero le 19 in Italia. Dal 25 febbraio sono già aperte però le votazioni per i lavoratori in missione in aree disagiate, come i pozzi petroliferi, oppure i residenti in zone remote - per esempio oltre il circolo polare artico - raggiungibili solo grazie ad elicotteri o motoslitte; in tutto, ha fatto sapere la Commissione Elettorale Centrale, in queste aree hanno già votato 153mila persone. Il sistema inoltre prevede la possibilità di votare in un seggio diverso rispetto a quello in cui si è residente, previa richiesta. E circa sei milioni di elettori hanno sfruttato questa possibilità

    Il primo a chiedere ai russi di disertare le urne è l'oppositore Alexiei Navalni. Il blogger anti-Putin nel corso degli ultimi 12 mesi ha sfidato i divieti delle autorità portando migliaia di persone in piazza contro il governo russo e la corruzione. I suoi guai giudiziari, che molti ritengono fabbricati dal Cremlino, gli hanno però impedito di candidarsi. E ora lui ha lanciato uno "sciopero degli elettori", invitando a boicottare presidenziali "farsa" senza reali alternative a Putin. Il primo nemico dell'affluenza però più che Navalni è proprio l'esito scontato delle elezioni. La gente - tiepidi sostenitori di Putin compresi - non è motivata ad andare alle urne perché pensa che il proprio voto non cambierà nulla. Ma l'obiettivo del Cremlino resta quello: 70% delle preferenze per Putin e affluenza al 70%." SEGUE >>>


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