“Intrighi e calunnie portano a condannare senza scrupoli” - La Stampa: "«Il salva te stesso cancella la solidarietà, com’è difficile comprendere la gioia e la festa della misericordia di Dio per chi cerca di giustificare se stesso e sistemarsi! - afferma Francesco nella solenne Celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore - Com’è difficile poter condividere questa gioia per coloro che confidano solo nelle proprie forze e si sentono superiori agli altri!». Meditazioni sulle Sacre Scritture e sollecitudine per la condizione degli emarginati e degli esclusi di oggi si intrecciano nell’omelia che il Pontefice dedica principalmente ai giovani, mostrando quanto attuale sia il messaggio evangelico: «Siamo capaci di amare ma anche di odiare molto». Il Papa ai giovani: “Gridate, non fatevi manipolare”
Il Papa, dunque, mette in guardia dagli «intrighi e calunnie che portano a condannare senza scrupoli» pur di «rafforzare se stesso e mettere a tacere le voci dissonanti», mentre «la gioia della misericordia è difficile per chi si sente superiore» e la «gioia degli emarginati è motivo di irritazione per alcuni».
Arrivato al centro di piazza San Pietro, ai piedi dell’obelisco, il Papa benedice le palme e gli ulivi prima di celebrare la Messa che apre la Settimana santa e alla quale prendono parte giovani di Roma e di altre diocesi in occasione della ricorrenza diocesana della XXXIII «Giornata Mondiale della Gioventù». La Celebrazione delle Palme, infatti, coincide con la Gmg. «Far tacere i giovani è una tentazione che è sempre esistita - sostiene Jorge Mario Bergoglio - Gli stessi farisei se la prendono con Gesù e gli chiedono di calmarli e farli stare zitti. Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili - sottolinea il Pontefice nell’omelia pronunciata dopo la proclamazione della Passione del Signore secondo Matteo -Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perché non facciano “rumore”, perché non si facciano domande e non si mettano in discussione. Ci sono molti modi di farli stare tranquilli perché non si coinvolgano e i loro sogni perdano quota e diventino fantasticherie rasoterra, meschine, tristi».
Perciò, in questa Domenica delle Palme, celebrando la Giornata Mondiale della Gioventù sul tema «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio», «ci fa bene ascoltare la risposta di Gesù ai farisei di ieri e di tutti i tempi». E cioè «Se questi taceranno, grideranno le pietre».
Quindi, raccomanda Jorge Mario Bergoglio, «cari giovani, sta a voi la decisione di gridare, sta a voi decidervi per l’Osanna della domenica così da non cadere nel “crocifiggilo!” del venerdì e sta a voi non restare zitti. Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete? Per favore, decidetevi prima che gridino le pietre».
Il Papa riflette sul Vangelo della domenica. «Guardare la croce significa lasciarsi interpellare nelle nostre priorità, scelte e azioni - puntualizza - Significa lasciar porre in discussione la nostra sensibilità verso chi sta passando o vivendo un momento di difficoltà. Che cosa vede il nostro cuore? Gesù continua a essere motivo di gioia e lode nel nostro cuore oppure ci vergogniamo delle sue priorità verso i peccatori, gli ultimi e i dimenticati?».
Dunque, «cari giovani, la gioia che Gesù suscita in voi è per alcuni motivo di fastidio e di irritazione, perché un giovane gioioso è difficile da manipolare», spiega Francesco. «Gesù entra in Gerusalemme - afferma - La liturgia ci ha invitato a intervenire e partecipare alla gioia e alla festa del popolo che è capace di gridare e lodare il suo Signore; gioia che si appanna e lascia un sapore amaro e doloroso dopo aver finito di ascoltare il racconto della Passione».
In questa Celebrazione, secondo Francesco, «sembrano incrociarsi storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi che fanno parte del nostro vivere quotidiano come discepoli, perché riesce a mettere a nudo sentimenti e contraddizioni che oggi appartengono spesso anche a noi, uomini e donne di questo tempo: capaci di amare molto e anche di odiare e molto, capaci di sacrifici valorosi e anche di saper “lavarcene le mani” al momento opportuno; capaci di fedeltà ma anche di grandi abbandoni e tradimenti». E, aggiunge il Papa, «si vede chiaramente in tutta la narrazione evangelica che la gioia suscitata da Gesù è per alcuni motivo di fastidio e di irritazione». "SEGUE >>>
Il Papa, dunque, mette in guardia dagli «intrighi e calunnie che portano a condannare senza scrupoli» pur di «rafforzare se stesso e mettere a tacere le voci dissonanti», mentre «la gioia della misericordia è difficile per chi si sente superiore» e la «gioia degli emarginati è motivo di irritazione per alcuni».
Arrivato al centro di piazza San Pietro, ai piedi dell’obelisco, il Papa benedice le palme e gli ulivi prima di celebrare la Messa che apre la Settimana santa e alla quale prendono parte giovani di Roma e di altre diocesi in occasione della ricorrenza diocesana della XXXIII «Giornata Mondiale della Gioventù». La Celebrazione delle Palme, infatti, coincide con la Gmg. «Far tacere i giovani è una tentazione che è sempre esistita - sostiene Jorge Mario Bergoglio - Gli stessi farisei se la prendono con Gesù e gli chiedono di calmarli e farli stare zitti. Ci sono molti modi per rendere i giovani silenziosi e invisibili - sottolinea il Pontefice nell’omelia pronunciata dopo la proclamazione della Passione del Signore secondo Matteo -Molti modi di anestetizzarli e addormentarli perché non facciano “rumore”, perché non si facciano domande e non si mettano in discussione. Ci sono molti modi di farli stare tranquilli perché non si coinvolgano e i loro sogni perdano quota e diventino fantasticherie rasoterra, meschine, tristi».
Perciò, in questa Domenica delle Palme, celebrando la Giornata Mondiale della Gioventù sul tema «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio», «ci fa bene ascoltare la risposta di Gesù ai farisei di ieri e di tutti i tempi». E cioè «Se questi taceranno, grideranno le pietre».
Quindi, raccomanda Jorge Mario Bergoglio, «cari giovani, sta a voi la decisione di gridare, sta a voi decidervi per l’Osanna della domenica così da non cadere nel “crocifiggilo!” del venerdì e sta a voi non restare zitti. Se gli altri tacciono, se noi anziani e responsabili stiamo zitti, se il mondo tace e perde la gioia, vi domando: voi griderete? Per favore, decidetevi prima che gridino le pietre».
Il Papa riflette sul Vangelo della domenica. «Guardare la croce significa lasciarsi interpellare nelle nostre priorità, scelte e azioni - puntualizza - Significa lasciar porre in discussione la nostra sensibilità verso chi sta passando o vivendo un momento di difficoltà. Che cosa vede il nostro cuore? Gesù continua a essere motivo di gioia e lode nel nostro cuore oppure ci vergogniamo delle sue priorità verso i peccatori, gli ultimi e i dimenticati?».
Dunque, «cari giovani, la gioia che Gesù suscita in voi è per alcuni motivo di fastidio e di irritazione, perché un giovane gioioso è difficile da manipolare», spiega Francesco. «Gesù entra in Gerusalemme - afferma - La liturgia ci ha invitato a intervenire e partecipare alla gioia e alla festa del popolo che è capace di gridare e lodare il suo Signore; gioia che si appanna e lascia un sapore amaro e doloroso dopo aver finito di ascoltare il racconto della Passione».
In questa Celebrazione, secondo Francesco, «sembrano incrociarsi storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi che fanno parte del nostro vivere quotidiano come discepoli, perché riesce a mettere a nudo sentimenti e contraddizioni che oggi appartengono spesso anche a noi, uomini e donne di questo tempo: capaci di amare molto e anche di odiare e molto, capaci di sacrifici valorosi e anche di saper “lavarcene le mani” al momento opportuno; capaci di fedeltà ma anche di grandi abbandoni e tradimenti». E, aggiunge il Papa, «si vede chiaramente in tutta la narrazione evangelica che la gioia suscitata da Gesù è per alcuni motivo di fastidio e di irritazione». "SEGUE >>>
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