giovedì 8 marzo 2018

8 marzo. Sanità, scuola, trasporti: oggi le donne in sciopero contro le discriminazioni - Corriere.it

8 marzo. Sanità, scuola, trasporti: oggi le donne in sciopero contro le discriminazioni - Corriere.it: "Uno sciopero in oltre 70 Paesi contro le discriminazioni sul lavoro e per passare del #Metoo («Anch’io»), che ha segnato la reazione globale allo scandalo Weinstein, al #Wetoogether (gioco di parole sull’inglese «Noi insieme»). Lo hanno proclamato oggi per la giornata dell’8 Marzo associazioni delle donne e sindacati, dall’Argentina alla Spagna alla Francia. In Italia la mobilitazione è stata indetta dal coordinamento Non una di meno (Nudm) insieme all’Unione Sindacale di Base (Usb) che ha indetto uno sciopero generale di 24 ore nei settori dei trasporti sanità, scuola e servizi locali per dare copertura legale all’astensione dal lavoro delle donne.

«Nelle 24 ore del giorno 8 marzo — spiega Nudm — tutte le lavoratrici del pubblico impiego e del privato possono scioperare perché esiste la copertura sindacale generale» (escluse le categorie che per legge non possono farlo nei 5 giorni successivi alle elezioni, come i Vigili del fuoco e altre). Si fermeranno le addette ai radar dell’Enav (dalle 13 alle 17), le assistenti di volo Alitalia, le lavoratrici delle ferrovie. Trenitalia ha assicurato la regolarità delle Frecce e dei treni regionali nelle fasce orarie più frequentate. Stop anche per i mezzi locali, con tempi diversi a seconda delle città. Sono previste iniziative e picchetti in tutta Italia, mentre a Roma ci sarà un corteo da piazza Vittorio a piazza Madonna Di Loreto questo pomeriggio alle 17 a cui parteciperà anche l’attrice italiana Asia Argento, una delle prime ad accusare Weinstein negli Stati Uniti.

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«Scendiamo in piazza contro la discriminazione delle donne in tutti gli ambiti: dalle condizioni salariali alla violenza sul lavoro — dice Serena Fiorletta di Non una di meno Roma —, contro la precarietà a cui le lavoratrici sono particolarmente esposte, contro il carico di lavoro domestico non retribuito e al lavoro di cura che pesa in modo sproporzionato sulle donne e l’imposizione dei ruoli di genere. Vogliamo autonomia e libertà di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite». Ancora oggi in Italia lavora solo una donna su due — il 49% secondo l’Istat, contro il 67% degli uomini — e la maternità continua a essere considerato un ostacolo nell’accesso al lavoro: se lavora l’81% delle donne tra i 25 e i 49 anni che vivono sole, lo fa solo il 56% per le madri. Inoltre le lavoratrici hanno una maggiore probabilità di avere contratti a termine (una su 5, rispetto al 18% gli uomini) e di trovare un impiego sotto qualificato rispetto al loro titolo di studio (succede al 26% delle donne contro il 22% gli uomini) e sono costrette a scegliere il part time contro la loro volontà tre volte più spesso degli uomini (succede al 19% contro il 6 dei lavoratori).

A Milano infine il sindaco Beppe Sala lancerà con l’Anci il «Patto dei Comuni per la parità e contro la violenza sulle donne». Iniziative per la Giornata internazionale delle donne sono attese in tutta Europa: in Spagna sono circa 300 i treni che si fermeranno per lo sciopero, a cui aderiscono anche tremila giornaliste. In Francia invece il primo ministro Edouard Philippe ha proposto una misura per multare le imprese con oltre 50 dipendenti che presentano un «ingiustificato» divario retributivo di genere saranno multate, a partire dal 2020, con una sanzione che può arrivare fino all’1% dei salari totali."


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