I musulmani aprono le porte della Moschea - RomagnaNOI: "CESENA - Gli “Open day” non si organizzano solo nelle scuole per far conoscere l’offerta formativa ai futuri studenti, ma anche nelle mosche e nei centri islamici per cercare di cancellare eventuali sospetti e pregiudizi nei cittadini, sempre più preoccupati dai crudeli fatti di cronaca internazionale. Ad avvicinare per la prima volta il termine “open day” alla moschea è stata la comunità islamica di Andria, tristemente nota per le cinque condanne emesse a carico di presunti componenti di una cellula del terrorismo islamico. Ora anche a Cesena, che finora non ha avuto mai problemi di questo tipo, la comunità islamica ha sentito il bisogno di farsi conoscere meglio e di aprirsi alla città. Un’iniziativa di trasparenza organizzata per giovedì 2 aprile dalle 17 alle 19 in via Longo 325 (nella zona del gattile di Cesena).
“Ogni volta che succede qualcosa che riguarda l’Islam, tutti cominciano a fare domande, ad avere sospetti - spiega Hichama, portavoce del centro di cultura e studi islamici di Cesena - Io sono 16 anni che abito qui e ho due bambini che vanno a scuola, è anche mio interesse far capire a tutti che siamo trasparenti, che vogliamo integrarci. Ma soprattutto che anche noi abbiamo le stesse preoccupazioni degli italiani. Al centro di cultura abbiamo le porte aperte, possono venire tutti, anche Polizia e cittadini. Così la gente, vedendo di persona, capirà che qui non si confezionano bombe e non reclutiamo ‘tagliatesta’. Noi qui preghiamo, studiamo e diamo lezioni di arabo sia a bambini che ad adulti”.
E’ una comunità presente e attiva quella cesenate. Durante la settimana a pregare sono in una trentina, ma per la preghiera del venerdì la moschea si riempie sopra e sotto. Arrivano anche 500 o 600 persone. Stessa cosa per le feste di pellegrinaggio (del Sacrificio o del Ramadam). Ma qui potrebbe esistere il pericolo di reclutamento o qualcuno che aizza gli islamici all’odio? “No, secondo me è impossibile - risponde Hichama - perchè siamo una comunità composta da molte etnie. Questa diversità di origini diventa una garanzia contro il fanatismo”. Un invito alle donne che andranno a far visita: la direzione del Centro le ringrazia se avranno la cortesia di coprirsi il capo ma la richiesta, sia chiaro, non costituisce un obbligo."
“Ogni volta che succede qualcosa che riguarda l’Islam, tutti cominciano a fare domande, ad avere sospetti - spiega Hichama, portavoce del centro di cultura e studi islamici di Cesena - Io sono 16 anni che abito qui e ho due bambini che vanno a scuola, è anche mio interesse far capire a tutti che siamo trasparenti, che vogliamo integrarci. Ma soprattutto che anche noi abbiamo le stesse preoccupazioni degli italiani. Al centro di cultura abbiamo le porte aperte, possono venire tutti, anche Polizia e cittadini. Così la gente, vedendo di persona, capirà che qui non si confezionano bombe e non reclutiamo ‘tagliatesta’. Noi qui preghiamo, studiamo e diamo lezioni di arabo sia a bambini che ad adulti”.
E’ una comunità presente e attiva quella cesenate. Durante la settimana a pregare sono in una trentina, ma per la preghiera del venerdì la moschea si riempie sopra e sotto. Arrivano anche 500 o 600 persone. Stessa cosa per le feste di pellegrinaggio (del Sacrificio o del Ramadam). Ma qui potrebbe esistere il pericolo di reclutamento o qualcuno che aizza gli islamici all’odio? “No, secondo me è impossibile - risponde Hichama - perchè siamo una comunità composta da molte etnie. Questa diversità di origini diventa una garanzia contro il fanatismo”. Un invito alle donne che andranno a far visita: la direzione del Centro le ringrazia se avranno la cortesia di coprirsi il capo ma la richiesta, sia chiaro, non costituisce un obbligo."
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