lunedì 9 febbraio 2015

Is: militari Usa valutano invio truppe sul terreno a Mosul. Nuovi attacchi dalla Giordania - Repubblica.it

Is: militari Usa valutano invio truppe sul terreno a Mosul. Nuovi attacchi dalla Giordania - Repubblica.it: "MOSUL -  I responsabili militari Usa "stanno raccogliendo più informazioni possibili di intelligence sulle difese Is a Mosul per decidere se raccomandare l'invio di truppe sul terreno per coadiuvare l'esercito iracheno nella riconquista" della 'capitale del Califfato': lo affermano responsabili dello Us Central Command alla Cnn. La "prima mossa" dell'offensiva a Mosul degli iracheni "è prevista ad aprile", scrive la Cnn. "L'Is sta continuando a rinforzare le sue difese in città: se cresceranno significativamente, le forze irachene potrebbero aver bisogno dell'aiuto americano per individuare i bersagli militari da colpire", spiega il responsabile coperto da anonimato affermando che a quel punto l'esercito Usa potrebbe raccomandare alla Casa Bianca e al Pentagono di inviare truppe sul campo. "Stiamo verificando che i membri dell'Is cercano di proteggere le proprie famiglie mandandole fuori da Mosul", mentre i raid della Coalizione "hanno l'obiettivo di tagliare le linee di rifornimento". Così, "quando inizierà l'offensiva l'Is sarà isolato all'interno della città e incapace di ricevere rinforzi". Il Centcom "ritiene che l'organizzazione abbia perso la capacità di conquistare nuovo territorio in Iraq e controllarlo. I comandanti devono prendere delle decisioni, avere delle priorità su dove utilizzare i combattenti. Ecco perché si sono ritirati da Kobane", afferma ancora l'ufficiale: "Anche i combattenti stranieri in arrivo sono diminuiti negli ultimi 4-5 mesi".

Nuovi attacchi. Continuano, intanto, gli attacchi dalla Giordania contro lo Stato islamico e per il terzo giorno raid aerei hanno preso di mira obiettivi dello Stato islamico, in rappresaglia per l'esecuzione del pilota Muad Kasasbeh, arso vivo dai miliziani sunniti. La tv di Stato di Amman ha riferito che i caccia hanno colpito "basi del gruppo terroristico", alcune delle quali nella città siriana di Raqqa, roccaforte degli jihadisti.

Emirati inviano F-16 in Giordania. Gli Emirati Arabi Uniti, ha annunciato il principe Mohammed bin Zayed al-Nahayan, erede al trono di Abu Dhabi e numero due dello stato maggiore interforze federale, hanno deciso d'inviare in Giordania un intero gruppo di volo costituito da un numero imprecisato di caccia-bombardieri F-16, che vi rimarranno di stanza per ''assistere il Paese fratello'' e contribuire così agli attacchi aerei di Amman contro le postazioni dello Stato Islamico in Siria e in Iraq.

Familiari Kayla lanciano appello a Is. C'è grande incertezza sulla sorte di Kayla Jean Mueller, l'ostaggio americano che secondo lo Stato Islamico è stata uccisa in un raid della coalizione del nord della Siria. I familiari della ragazza hanno espresso l'auspicio che la cooperante sia ancora viva e hanno invitato l'Is a mettersi in contatto con loro. Gli Stati Uniti hanno detto di non avere alcuna prova della morte della connazionale, mentre Amman si è detto scettco sulla notizia. L'operatrice umanitaria, 26 anni, fu rapita nella città siriana di Aleppo nell'agosto 2013; secondo l'Is, che ha preso il possesso di vaste zone di territorio in Siria e in Iraq, "l'aviazione della coalizione crociata ha bombardato una posizione fuori dalla città di Raqa durante le preghiere del venerdì e ha ucciso un'americana presa in ostaggio", Kayla Jean Mueller.

Nel titolo del suo comunicato, il gruppo jihadista ha affermato che è stata uccisa dall'aviazione "giordana". L'Is non ha diffuso foto del corpo dell'ostaggio, ma soltanto immagini di edifici distrutti, dove Kayla si trovava, secondo i suoi carcerieri. "Siamo molto preoccupati da queste informazioni", ha dichiarato il portavoce del Consiglio americano di sicurezza nazionale (Nsc), aggiungendo però di non avere "per il momento elementi tangibili" sulla sua morte. Secondo un militante di Raqqa, l'americana è stata trasferita "negli ultimi giorni" dalla prigione femminile a Raqa verso la regione di Jameat al Itihad, a est della città, dove l'Isis ha un campo che è "obiettivo di raid intensi da parte della coalizione"."

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