Egitto, minacce islamiste contro il Natale. I musulmani: difendiamo le chiese - Vatican Insider: "In Egitto anche quest'anno, come in passato, in prossimità della celebrazione del Natale la rete internet diviene veicolo di attacchi e minacce nei confronti delle comunità cristiane locali. Siti islamisti richiamano i musulmani a esimersi da ogni forma di partecipazione, anche indiretta, alle feste cristiane, attaccando gli islamici che presentano felicitazioni e auguri ai propri vicini cristiani in occasione del Natale. Nella blogosfera islamista si trovano anche minacce di morte e istigazioni a organizzare attentati contro le chiese in occasione delle affollate celebrazioni liturgiche natalizie, con particolare riferimento alle comunità cristiane presenti nei governatorati di Minya, Alessandria e Fayyum, dove sono più forti i gruppi islamisti legati ai salafiti e alla Fratellanza musulmana.
La gravità delle minacce ha spinto stavolta autorevoli e riconosciuti rappresentanti del mondo accademico islamico a scendere in campo per denunciare e condannare le intimidazioni e i diktat contro i cristiani. Tra gli altri, anche Amna Nosseir, docente di religione e filosofia e già decana della Facoltà di Studi islamici presso l'Università di al-Azhar, ha ribadito con forza che gli slogan e le minacce anti-cristiane rilanciate in vista del prossimo Natale rappresentano un tradimento dell'autentico islam, e ha invitato «cristiani e musulmani» a proteggere insieme le chiese da qualsiasi possibile attacco, affinché i cristiani egiziani possano celebrare in serenità le loro solennità liturgiche.
Anche Fawzi al-Zafzaf, già presidente del Comitato permanente di al-Azhar per il dialogo con la Santa Sede, ha ripetuto che l'istigazione all'odio religioso proviene da «nemici della Patria» che rinnegano il vero islam, e ha invitato a prendere sul serio le minacce, assicurando adeguate misure di protezione e indagini serie per individuare gli autori di simili intimidazioni.
«Le minacce e gli insulti ci sono da anni» spiega all'agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, vescovo copto cattolico di Guizeh, «ma noi cerchiamo di vivere con serenità i giorni che ci separano dal Natale. Non ci facciamo intimidire. Anche perché le cattiverie e gli attacchi dei fanatici danno modo a tanti islamici sinceri di uscire dal silenzio e di reagire. Questo, paradossalmente, è un esito positivo delle minacce. Le correnti fanatiche per tanti anni hanno approfittato della passività e del silenzio degli altri. Adesso si vede una reazione e una resistenza diffusa. In tanti hanno preso coscienza che tali derive fanatiche fanno male a tutti, sia ai cristiani che ai musulmani»."
La gravità delle minacce ha spinto stavolta autorevoli e riconosciuti rappresentanti del mondo accademico islamico a scendere in campo per denunciare e condannare le intimidazioni e i diktat contro i cristiani. Tra gli altri, anche Amna Nosseir, docente di religione e filosofia e già decana della Facoltà di Studi islamici presso l'Università di al-Azhar, ha ribadito con forza che gli slogan e le minacce anti-cristiane rilanciate in vista del prossimo Natale rappresentano un tradimento dell'autentico islam, e ha invitato «cristiani e musulmani» a proteggere insieme le chiese da qualsiasi possibile attacco, affinché i cristiani egiziani possano celebrare in serenità le loro solennità liturgiche.
Anche Fawzi al-Zafzaf, già presidente del Comitato permanente di al-Azhar per il dialogo con la Santa Sede, ha ripetuto che l'istigazione all'odio religioso proviene da «nemici della Patria» che rinnegano il vero islam, e ha invitato a prendere sul serio le minacce, assicurando adeguate misure di protezione e indagini serie per individuare gli autori di simili intimidazioni.
«Le minacce e gli insulti ci sono da anni» spiega all'agenzia Fides Anba Antonios Aziz Mina, vescovo copto cattolico di Guizeh, «ma noi cerchiamo di vivere con serenità i giorni che ci separano dal Natale. Non ci facciamo intimidire. Anche perché le cattiverie e gli attacchi dei fanatici danno modo a tanti islamici sinceri di uscire dal silenzio e di reagire. Questo, paradossalmente, è un esito positivo delle minacce. Le correnti fanatiche per tanti anni hanno approfittato della passività e del silenzio degli altri. Adesso si vede una reazione e una resistenza diffusa. In tanti hanno preso coscienza che tali derive fanatiche fanno male a tutti, sia ai cristiani che ai musulmani»."
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