Papa Francesco, se diamo scandalo come cristiani qualcuno si fa ateo | San Francesco - Rivista del Sacro Convento di San Francesco di Assisi: "Tutti siamo peccatori, e “questa fragilità, questi limiti, questi nostri peccati, è giusto che procurino in noi un profondo dispiacere, soprattutto quando diamo cattivo esempio e ci accorgiamo di diventare motivo di scandalo”. All’udienza generale in piazza San Pietro, conclusa peraltro con un appello alla comunità internazionale per un maggiore sforzo a contrastare il virus di Ebola, Papa Francesco affronta il tema della “realtà visibile” della Chiesa, distinta dalla sua “realtà spirituale”. Se i cristiani danno cattiva testimonianza, ha detto Jorge Mario Bergoglio, può succedere che qualcuno esclami: “E, insomma, se questo o questa è cristiano, io mi faccio ateo”.
Quando si parla di Chiesa, ha rilevato Papa Francesco, “immediatamente il pensiero va alle nostre comunità, alle nostre parrocchie, alle nostre diocesi, alle strutture nelle quali siamo soliti riunirci e, ovviamente, anche alla componente e alle figure più istituzionali che la reggono, che la governano. E’ questa la realtà visibile della Chiesa”. Realtà spirituale e realtà visibile sono “due cose diverse o dell’unica Chiesa?”, è la domanda da cui è partito il Pontefice argentino.
Innanzitutto, la prima avvertenza, “quando parliamo della realtà visibile della Chiesa, non dobbiamo pensare solamente al Papa, ai Vescovi, ai preti, alle suore e a tutte le persone consacrate. La realtà visibile della Chiesa è costituita dai tanti fratelli e sorelle battezzati che nel mondo credono, sperano e amano. Ma tante volte sentiamo dire: ‘Ma, la Chiesa non fa questo, la Chiesa non fa qualcos’altro…’ – ‘Ma, dimmi, chi è la Chiesa?’ – ‘Sono i preti, i vescovi, il Papa …’. La Chiesa siamo tutti, tutti! Tutti noi! Tutti i battezzati siamo la Chiesa, la Chiesa di Gesù. Da tutti coloro che seguono il Signore Gesù e che, nel suo nome, si fanno vicini agli ultimi e ai sofferenti, cercando di offrire un po’ di sollievo, di conforto e di pace. Tutti, tutti che fanno quello che il Signore ci ha mandato, tutti che fanno quello, sono la Chiesa. Comprendiamo, allora, che anche la realtà visibile della Chiesa non è misurabile, non è conoscibile in tutta la sua pienezza: come si fa a conoscere tutto il bene che viene fatto?”.
In secondo luogo “dobbiamo chiederci: come la realtà visibile può porsi a servizio di quella spirituale”, ha proseguito il Papa, sottolineando che, sull’esempio di Gesù, “attraverso la sua realtà visibile, di tutto quello che si vede, i sacramenti e la sua testimonianza di tutti noi cristiani, la Chiesa è chiamata ogni giorno a farsi vicina ad ogni uomo, a cominciare da chi è povero, da chi soffre e da chi è emarginato, in modo da continuare a far sentire su tutti lo sguardo compassionevole e misericordioso di Gesù. Cari fratelli e sorelle – ha proseguito il Papa – spesso come Chiesa facciamo esperienza della nostra fragilità e dei nostri limiti … "
Quando si parla di Chiesa, ha rilevato Papa Francesco, “immediatamente il pensiero va alle nostre comunità, alle nostre parrocchie, alle nostre diocesi, alle strutture nelle quali siamo soliti riunirci e, ovviamente, anche alla componente e alle figure più istituzionali che la reggono, che la governano. E’ questa la realtà visibile della Chiesa”. Realtà spirituale e realtà visibile sono “due cose diverse o dell’unica Chiesa?”, è la domanda da cui è partito il Pontefice argentino.
Innanzitutto, la prima avvertenza, “quando parliamo della realtà visibile della Chiesa, non dobbiamo pensare solamente al Papa, ai Vescovi, ai preti, alle suore e a tutte le persone consacrate. La realtà visibile della Chiesa è costituita dai tanti fratelli e sorelle battezzati che nel mondo credono, sperano e amano. Ma tante volte sentiamo dire: ‘Ma, la Chiesa non fa questo, la Chiesa non fa qualcos’altro…’ – ‘Ma, dimmi, chi è la Chiesa?’ – ‘Sono i preti, i vescovi, il Papa …’. La Chiesa siamo tutti, tutti! Tutti noi! Tutti i battezzati siamo la Chiesa, la Chiesa di Gesù. Da tutti coloro che seguono il Signore Gesù e che, nel suo nome, si fanno vicini agli ultimi e ai sofferenti, cercando di offrire un po’ di sollievo, di conforto e di pace. Tutti, tutti che fanno quello che il Signore ci ha mandato, tutti che fanno quello, sono la Chiesa. Comprendiamo, allora, che anche la realtà visibile della Chiesa non è misurabile, non è conoscibile in tutta la sua pienezza: come si fa a conoscere tutto il bene che viene fatto?”.
In secondo luogo “dobbiamo chiederci: come la realtà visibile può porsi a servizio di quella spirituale”, ha proseguito il Papa, sottolineando che, sull’esempio di Gesù, “attraverso la sua realtà visibile, di tutto quello che si vede, i sacramenti e la sua testimonianza di tutti noi cristiani, la Chiesa è chiamata ogni giorno a farsi vicina ad ogni uomo, a cominciare da chi è povero, da chi soffre e da chi è emarginato, in modo da continuare a far sentire su tutti lo sguardo compassionevole e misericordioso di Gesù. Cari fratelli e sorelle – ha proseguito il Papa – spesso come Chiesa facciamo esperienza della nostra fragilità e dei nostri limiti … "
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