I musulmani di Parma: 'No all'Isis e all'ideologia dell'odio' - Gazzetta di Parma: .... COSA FANNO... COSA SUGGERISCONO .... DI OPERATIVO ....LE COMUNITA' PER COMBATTERE L'ISIS ... PERCHE' NE PARLANO SOLO ...E SUGGERISCONO AD ALTRI DI METTERE OPERATIVAMENTE A REPENTAGLIO LE LORO COMUNITA' .!!! ??? .... "C’erano tante associazioni al Museo Guatelli, all’incontro realizzato nell’ambito di Kuminda, Festival dedicato al tema della sovranità alimentare. Volontari ed esperti hanno parlato di sviluppo e di progetti che permettono il sostentamento dei piccoli agricoltori.
Per le associazioni che raccolgono i musulmani di Parma e provincia è stata l’occasione per far sentire la propria voce su quello che sta accadendo in Iraq, in Siria e in Medio Oriente in generale e condannare l’ISIS. In particolare, ad esprimere dissenso erano l’Associazione della Comunità marocchina di Parma e provincia, l’Associazione Donne di qua e di là e la Comunità Islamica di Parma e provincia.
Ecco cosa hanno affermato: “Il diritto al cibo non è garantito a tutti nel mondo ed è un dispiacere ancora più grande sapere che sono i bambini a soffrire di più. Tra le cause ci sono soprattutto la siccità e le guerre, come quella intrapresa dall’ISIS in Iraq e in Siria”.
“L’ISIS, hanno proseguito i portavoce delle associazioni, non può rappresentare l’Islam o i musulmani e non ha il diritto di parlare in nome nostro. La loro interpretazione della religione islamica si limita alle sanzioni. Tutti noi abbiamo visto le orribili immagini di persone sgozzate e decapitate, gente che non aveva niente a che fare con il conflitto armato come i giornalisti o, peggio ancora, i volontari in campo umanitario la cui unica colpa era semplicemente voler aiutare la gente in difficoltà o far arrivare le informazioni e raccontare ciò che accadeva nei territori dove l’ISIS ormai sta regnando. Tutto ciò è fonte di radicalismo ed estremismo, la nostra religione non accetta gruppi di questo tipo che seminano violenza e spargono sangue in nome di Dio.
L’Islam non può essere rappresentato dall’ISIS; tutti i sapienti del mondo musulmano hanno preso le distanze da ciò che fa, perché contrario agli insegnamenti dell’Islam. Può essere cosa logica un gruppo che si autoproclama come stato islamico e chiede a tutti il riconoscimento, senza se e senza ma, minacciando la morte come punizione?
I primi a subire il danno dell’ISIS sono i musulmani stessi, anche la maggior parte delle vittime musulmane; tutto questo danneggia fortemente l’immagine dell’Islam.
L’Islam è una religione di pace, d’amore e misericordia, non è una religione di guerra, di odio e crudeltà. L’estremismo non fa parte della nostra fede e siamo noi per primi a denunciarlo e a essere contrari.
Non sappiamo nulla sulla nascita dell’ISIS, né su come si sostenga economicamente. Ciò che i media trasmettono è che si tratti del gruppo terroristico più ricco e finanziato del mondo. Ma da dove vengono tutti questi soldi? E come mai, questo gruppo ha combattenti che vengono almeno da 80 paesi? Dov’è l’intelligence internazionale? E’ consapevole di questo flusso?
L’ISIS sfrutta l’ignoranza religiosa di certi musulmani e promette uno stato islamico con tante opportunità di successo per tutti. Promette l’eldorado e il paradiso terreno”.
E’ un’ulteriore domanda quella che conclude l’intervento dei musulmani di Parma e provincia: “per combattere l’ISIS, quale sarebbe la soluzione? L'ISIS si combatte con la conoscenza tra i popoli e con un vero dialogo consapevole e sincero. L’ISIS si combatte con la presa di distanza, informando su quanto sia pericoloso per la pace nel medio oriente e nel mondo. L’ISIS si combatte instaurando la stabilità, la democrazia e la giustizia in Iraq, in Siria e non solo, anche in tutto il medio oriente.
Le nostre associazioni dichiarano la loro posizione contro l’ISIS e la sua ideologia di odio, e affermano che l’Islam è tutt’altro rispetto a ciò nell’ISIS che si manifesta.”
Le tre associazioni invitano tutta la cittadinanza di Parma a un dialogo aperto e a una conoscenza reciproca approfondita, per togliere ogni pregiudizio.
Per l’Associazione della Comunità Marocchina di Parma e Provincia, l’Associazione Donne di qua e di là e la Comunità Islamica di Parma e Provincia"
Per le associazioni che raccolgono i musulmani di Parma e provincia è stata l’occasione per far sentire la propria voce su quello che sta accadendo in Iraq, in Siria e in Medio Oriente in generale e condannare l’ISIS. In particolare, ad esprimere dissenso erano l’Associazione della Comunità marocchina di Parma e provincia, l’Associazione Donne di qua e di là e la Comunità Islamica di Parma e provincia.
Ecco cosa hanno affermato: “Il diritto al cibo non è garantito a tutti nel mondo ed è un dispiacere ancora più grande sapere che sono i bambini a soffrire di più. Tra le cause ci sono soprattutto la siccità e le guerre, come quella intrapresa dall’ISIS in Iraq e in Siria”.
“L’ISIS, hanno proseguito i portavoce delle associazioni, non può rappresentare l’Islam o i musulmani e non ha il diritto di parlare in nome nostro. La loro interpretazione della religione islamica si limita alle sanzioni. Tutti noi abbiamo visto le orribili immagini di persone sgozzate e decapitate, gente che non aveva niente a che fare con il conflitto armato come i giornalisti o, peggio ancora, i volontari in campo umanitario la cui unica colpa era semplicemente voler aiutare la gente in difficoltà o far arrivare le informazioni e raccontare ciò che accadeva nei territori dove l’ISIS ormai sta regnando. Tutto ciò è fonte di radicalismo ed estremismo, la nostra religione non accetta gruppi di questo tipo che seminano violenza e spargono sangue in nome di Dio.
L’Islam non può essere rappresentato dall’ISIS; tutti i sapienti del mondo musulmano hanno preso le distanze da ciò che fa, perché contrario agli insegnamenti dell’Islam. Può essere cosa logica un gruppo che si autoproclama come stato islamico e chiede a tutti il riconoscimento, senza se e senza ma, minacciando la morte come punizione?
I primi a subire il danno dell’ISIS sono i musulmani stessi, anche la maggior parte delle vittime musulmane; tutto questo danneggia fortemente l’immagine dell’Islam.
L’Islam è una religione di pace, d’amore e misericordia, non è una religione di guerra, di odio e crudeltà. L’estremismo non fa parte della nostra fede e siamo noi per primi a denunciarlo e a essere contrari.
Non sappiamo nulla sulla nascita dell’ISIS, né su come si sostenga economicamente. Ciò che i media trasmettono è che si tratti del gruppo terroristico più ricco e finanziato del mondo. Ma da dove vengono tutti questi soldi? E come mai, questo gruppo ha combattenti che vengono almeno da 80 paesi? Dov’è l’intelligence internazionale? E’ consapevole di questo flusso?
L’ISIS sfrutta l’ignoranza religiosa di certi musulmani e promette uno stato islamico con tante opportunità di successo per tutti. Promette l’eldorado e il paradiso terreno”.
E’ un’ulteriore domanda quella che conclude l’intervento dei musulmani di Parma e provincia: “per combattere l’ISIS, quale sarebbe la soluzione? L'ISIS si combatte con la conoscenza tra i popoli e con un vero dialogo consapevole e sincero. L’ISIS si combatte con la presa di distanza, informando su quanto sia pericoloso per la pace nel medio oriente e nel mondo. L’ISIS si combatte instaurando la stabilità, la democrazia e la giustizia in Iraq, in Siria e non solo, anche in tutto il medio oriente.
Le nostre associazioni dichiarano la loro posizione contro l’ISIS e la sua ideologia di odio, e affermano che l’Islam è tutt’altro rispetto a ciò nell’ISIS che si manifesta.”
Le tre associazioni invitano tutta la cittadinanza di Parma a un dialogo aperto e a una conoscenza reciproca approfondita, per togliere ogni pregiudizio.
Per l’Associazione della Comunità Marocchina di Parma e Provincia, l’Associazione Donne di qua e di là e la Comunità Islamica di Parma e Provincia"
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