Gli ebrei si sposano solo fra di loro? - AgoraVox Italia: "Il microscandalo naturalmente non è il matrimonio in sé che in tanti hanno curiosamente esaltato come fosse un significativo segno di abbattimento di barriere antiche e insuperabili (in realtà i matrimoni misti in Israele sono un migliaio l’anno anche se devono essere celebrati con modalità molto particolari).
Lo scandalo è che alcune decine di idioti razzisti (che esistono in Israele come in molte altre parti del mondo) hanno manifestato con una certa virulenza, anche se tenuti a distanza dalla polizia, contro le nozze.
"Il matrimonio non s’ha da fare", dissero, ma ovviamente il matrimonio si fece. E lo sposo ha liquidato le proteste con dignitosa superiorità: “facciano quel che vogliono”.
Nel frattempo una notizia di gossip ci informa che l’attrice Gwyneth Paltrow si sta convertendo all’ebraismo. Non si sa perché lo faccia (le fonti dicono che abbia maturato la decisione dopo la separazione dal marito) anche se in realtà pare che abbia studiato la Qabbala per alcuni anni. Più semplicemente la bionda Gwyneth è figlia di madre cristiana e di padre ebreo, quindi la sua conversione appare un po’ meno sorprendente di quanto poteva sembrare. Questioni familiari, insomma, di quelle che ognuno vive a modo suo.
Il ricorso al gossip non è segno di un improvviso decadimento delle facoltà mentali dello scrivente, ma un po’ più seriamente è utile per introdurre un altro elemento della perenne (e parecchio noiosa) querelle antiebraica che con cadenza quasi giornaliera si affaccia qui e là sulla stampa o sui social network.
Nel caso della coppia arabo-ebrea di cui ho parlato all’inizio, si è infatti sviluppata una mini-tirata parallela al mini-scandalo di cui sopra. La mini-tirata verteva sul deprecato uso ebraico del matrimonio endogamico.
Si dice, cioè, che gli ebrei si sposano solo fra di loro e questo è portato a riprova - c’è chi si limita a insinuarlo e c’è chi lo afferma a voce alta certo che sia un dato inoppugnabile - del pervicace “razzismo ebraico”. Che i due coraggiosi sposini "misti" avrebbero sfidato a rischio della vita.
Perlopiù i rumors che hanno attraversato la stampa e il web derivano in buona misura dalla prassi consolidata di definire Israele “stato razzista”, in quanto "stato ebraico", e quindi di cercare, piluccando nelle notizie di cronaca, tutto ciò che confermerebbe l’accusa.
A nulla vale controbattere che “ebraico” equivale ad “arabo” e se quindi sono accettati gli stati “arabi” non c’è alcuna ragione di ritenere inaccettabile quello “ebraico”. Insomma o vanno bene tutti o non va bene nessuno, anche se a un purista delle democrazie occidentali (che peraltro non sembrano poi così perfette) la cosa può non piacere.
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Lo scandalo è che alcune decine di idioti razzisti (che esistono in Israele come in molte altre parti del mondo) hanno manifestato con una certa virulenza, anche se tenuti a distanza dalla polizia, contro le nozze.
"Il matrimonio non s’ha da fare", dissero, ma ovviamente il matrimonio si fece. E lo sposo ha liquidato le proteste con dignitosa superiorità: “facciano quel che vogliono”.
Nel frattempo una notizia di gossip ci informa che l’attrice Gwyneth Paltrow si sta convertendo all’ebraismo. Non si sa perché lo faccia (le fonti dicono che abbia maturato la decisione dopo la separazione dal marito) anche se in realtà pare che abbia studiato la Qabbala per alcuni anni. Più semplicemente la bionda Gwyneth è figlia di madre cristiana e di padre ebreo, quindi la sua conversione appare un po’ meno sorprendente di quanto poteva sembrare. Questioni familiari, insomma, di quelle che ognuno vive a modo suo.
Il ricorso al gossip non è segno di un improvviso decadimento delle facoltà mentali dello scrivente, ma un po’ più seriamente è utile per introdurre un altro elemento della perenne (e parecchio noiosa) querelle antiebraica che con cadenza quasi giornaliera si affaccia qui e là sulla stampa o sui social network.
Nel caso della coppia arabo-ebrea di cui ho parlato all’inizio, si è infatti sviluppata una mini-tirata parallela al mini-scandalo di cui sopra. La mini-tirata verteva sul deprecato uso ebraico del matrimonio endogamico.
Si dice, cioè, che gli ebrei si sposano solo fra di loro e questo è portato a riprova - c’è chi si limita a insinuarlo e c’è chi lo afferma a voce alta certo che sia un dato inoppugnabile - del pervicace “razzismo ebraico”. Che i due coraggiosi sposini "misti" avrebbero sfidato a rischio della vita.
Perlopiù i rumors che hanno attraversato la stampa e il web derivano in buona misura dalla prassi consolidata di definire Israele “stato razzista”, in quanto "stato ebraico", e quindi di cercare, piluccando nelle notizie di cronaca, tutto ciò che confermerebbe l’accusa.
A nulla vale controbattere che “ebraico” equivale ad “arabo” e se quindi sono accettati gli stati “arabi” non c’è alcuna ragione di ritenere inaccettabile quello “ebraico”. Insomma o vanno bene tutti o non va bene nessuno, anche se a un purista delle democrazie occidentali (che peraltro non sembrano poi così perfette) la cosa può non piacere.
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