venerdì 17 ottobre 2014

Femministe contro le Sentinelle, silenzio sull'Isil | Tempi.it

Femministe contro le Sentinelle, silenzio sull'Isil | Tempi.it: QUANTE COSE IMPARIAMO QUOTIDIANAMENTE PER FARCI LA NOSTRA OPINIONE ....!!! ... GRAZIE WEB !!! ... "Alla Veglia delle Sentinelle in piedi di domenica scorsa c’ero anch’io, come già un paio di volte in passato. Ho partecipato all’iniziativa di Milano, dove i contestatori si sono limitati a disturbare con urla, slogan, e letture oscene al megafono. A noi è andata meglio che agli amici di Bologna, Rovereto, Napoli, Pisa, ecc. che hanno dovuto subire aggressioni vere e proprie, di cui i media hanno dato notizia solo in modo frammentario. Le violenze verbali un po’ ovunque e quelle fisiche nelle località che ho sopra citato sono state la conferma di quello che già tutti sappiamo da tempo: il movimento Lgbt è violento, i suoi scopi sono liberticidi, e i loro compagni dei Centri sociali non perdono occasione per dimostrare di essere dei fascisti rossi. A me però domenica mattina frullava in testa soprattutto un’altra considerazione.
Sono arrivato in piazza XXV Aprile dopo avere letto sul web le notizie su Ceylan Ozalp, la 19enne combattente curda che si è suicidata per non cadere prigioniera dei jihadisti dello Stato islamico, e su Arin Mirkan, comandante di un’unità di difesa dei curdi siriani e madre di due figli impegnata nella disperata difesa della città di Kobane, che si è fatta esplodere contro una postazione dell’Isil. Notizie che si aggiungevano a quelle delle miliziane curde fatte prigioniere dai jihadisti, sgozzate e decapitate, e a quelle sulle migliaia di donne yazide (etnicamente curde pure loro) dell’Iraq settentrionale che sono state trasformate in schiave sessuali al servizio degli uomini dell’Isil a partire dall’agosto scorso.
Queste cose le sanno tutti, i media in questo caso hanno fatto il loro lavoro. Pure io ho fatto la mia parte, raccontando il triste destino dei profughi yazidi, che ho incontrato di persona nella città curdo-irachena di Zakho appena sei giorni dopo la loro fuga sotto l’incalzare dei jihadisti. Ebbene, nonostante fossero informati a sufficienza e nonostante notizie tutte dello stesso segno continuino ad accumularsi da due mesi a questa parte, i progressisti, le femministe radicali, i centri sociali, gli attivisti del movimento Lgbt, i pacifisti non hanno ancora trovato il tempo per organizzare una manifestazione di solidarietà con le donne curde stuprate, schiavizzate, massacrate. Hanno troppo da fare con quegli omofobi degli aderenti alle Sentinelle. Le manifestazioni di odio che li spingono alla vigilanza e alla militanza non sono quelle che lo Stato islamico compie quotidianamente contro le donne emancipate e non emancipate del Vicino Oriente, ma quelle che loro ritengono di scorgere nella silenziosa protesta-testimonianza di chi vuole evitare l’introduzione nella legislazione italiana di un reato d’opinione. Per gli attivisti anti-Sentinelle la minaccia alla libertà sessuale non viene dalle schiere del califfo al Baghdadi, che ha già annunciato che verrà a prendersi le donne degli europei dopo avere razziato quelle degli yazidi (circa quello che farà con le persone inclini all’omoerotismo, nessuno ha dubbi), ma da chi si oppone al ddl Scalfarotto e alle adozioni di bambini da parte di coppie dello stesso sesso."


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